A Marino di Roma non interessa niente, come dimostra ampiamente il programma da lui presentato, che ricalca quello che Bersani avrebbe imposto al Paese se avesse vinto le elezioni. Nel centro del mondo cattolico le sue priorità sono il Registro delle coppie di fatto, i matrimoni gay, la cittadinanza ai neri, l’integrazione dei musulmani con licenze facili per suk, moschee e case e previdenze di varia natura, a danno degli anziani, dei poveri e dei residenti che hanno il torto di essere romani od italiani. Con lui sindaco, non troverebbero mai approvazione quelle 223 delibere ferme sui tavoli del Campidoglio, bloccate dall’ostruzionismo dei compagni di sinistra di Marino e che se sbloccate valgono da sole almeno 60mila posti di lavoro. Delibere che se Marino sarà eletto verranno definitivamente cancellate, mentre Alemanno le potrà fare approvare tutte, con altre in preparazione e che comportano la creazione di altri 70mila posti di lavoro, col che siamo a 130mila nel totale, grazie alla votazione d’urgenza che entrerà in vigore appena la nuova consiliatura sarà in carica, introdotta con la legge su Roma capitale varata dal governo di centrodestra di Berlusconi, contro la fiera opposizione della sinistra parlamentare e romana.
Posted on: Fri, 07 Jun 2013 16:12:34 +0000
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