A cena dal Pontormo Blu è la malinconia. Rosso è la donna. Nera - TopicsExpress



          

A cena dal Pontormo Blu è la malinconia. Rosso è la donna. Nera è la vita. Verde il vestito. Gialla sarebbe la via del ritorno. Ma la via del ritorno non esiste, è inutile dipingerla. Il Pontormo posò i pennelli. Stava dipingendo da giorni un quadro, indeciso fra il dire e il non dire, il precisare e lo stare vago, la benevolenza e la diffidenza. Era un quadro con quattro donne e un sacco di pieghe negli abiti. Perché gli piaceva dipingere le pieghe della stoffa. Creavano ombre strane. Misteriose. Specialmente al crepuscolo. Adesso però aveva fame e la fame non è mai un colore. E’ fame. “Cosa mangio stasera? Mangio il melone?”. Chiedeva sempre l’opinione alla sua pancia. E la pancia gli rispondeva immancabilmente:“Ricotta!”. “Mangio un colombaccio?” “No, ricotta!” “Un uovo affrittellato?” “No, ricotta!”. “Una gallinella palustre?” “No, ricotta!”. Al Pontormo piaceva parlare con la sua pancia. L’intestino lo incuriosiva. Era saturnino come lui. Anche un po’ alchemico. Parlava con tutte le parti di sé come se avesse un corpo astrale, occulto, con codici propri, disgiunto da quello di carne. “E ricotta sia!” disse mentre saliva di corsa la scala a pioli per raggiungere il piano superiore della sua casa a torretta, situata tra via Laura e via della Colonna, a Firenze. Nella credenza aveva una ricotta fresca che gli aveva portato il Varchi quella mattina, avvolta in una stoffa a quadretti neanche tanto pulita, ma chissenefrega e un fiasco di vino trebbiano di Venezia. Tornò giù, correndo come il vento, appoggiò tutto sul tavolo e stava già leccandosi i baffi quando sentì bussare alla porta. Subito entrò in allarme. Per prima cosa nascose la ricotta. Poi il fiasco del vino. “Chi sei? Sei la morte?” chiese, tremando. Della morte aveva molto paura. “Sono il Bronzino…apri, mi avevi invitato a cena!”. Il Pontormo aprì di malavoglia. Si, meglio il Bronzino della Morte, però non si ricordava di averlo invitato. Il Bronzino buttò subito un’occhiata al quadro, appoggiato al muro. “Ma cos’è, una Visitazione? Quella è Maria accolta da Elisabetta…”disse, indicando le due donne di profilo “ma le altre due donne dietro di loro, chi sono? Sembrano guardare in un’altra dimensione, hanno uno sguardo strano, mi mettono a disagio, mi inquietano”. “Saranno streghe” tagliò corto il Pontormo che aveva fame e nessuna voglia di parlare del quadro. “Non eri venuto a mangiare? Allora siediti a tavola e mangia. C’è la ricotta!”. Il Bronzino approvò. La ricotta gli piaceva. Anche la ricotta approvò: “Su mangiatemi!” disse. Perché quei due artisti solitari, sbandati e un po’ matti avevano bisogno del bene che lei aveva nel cuore. “La visitazione” del Pontormo, del 1528, olio su tavola di legno, 202 x 156 cm, è nella Pieve di San Michele a Carmignano, vicino a Firenze.
Posted on: Sun, 01 Sep 2013 15:15:25 +0000

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