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AZIENDA Origine del termine La parola italiana azienda è derivata dal termine spagnolo hazienda, poi divenuto hacienda, (dal latino facienda; cosa da farsi, faccende). Classificazione Le aziende possono essere classificate secondo vari criteri, come, ad esempio: • in relazione allattività economica; • in relazione al fine; • in relazione al soggetto economico (imprenditore); • in relazione al soggetto giuridico (dipendente); • in relazione alla dimensione. Classificazione in relazione allattività economica Esistono tre categorie: • di erogazione: fanno parte di questa categoria tutte le aziende come la famiglia, le associazioni private e parte della pubblica amministrazione, che erogano e consumano beni e servizi; • di produzione: comprende tutte le aziende che acquisiscono e producono beni e servizi (per definizione, si tratta delle imprese) • composte pubbliche: raggruppa gli appartenenti alle precedenti due classi, come ad esempio lo Stato, la Regione, la Provincia, il Comune, la Azienda sanitaria locale. Classificazione in relazione al fine[modifica | modifica sorgente] Se per fine si intende la creazione, laccrescimento e la distribuzione di valore, allora è possibile delineare cinque diverse tipologie di azienda: 1. familiare: persegue il suo scopo tramite valori non economici (come lassistenza reciproca, i sentimenti, ecc.) ed economici (consumi, investimenti e risparmio). Tipicamente è unazienda di consumo in cui il risparmio è formato dalla differenza tra redditi di lavoro e capitale da una parte, e consumi e investimenti dallaltra; se le uscite superano gli introiti si accede alfinanziamento di terzo. Non va confusa con limpresa familiare, cioè listituzione economica che impiega membri della stessa famiglia e che è volta a produrre reddito. 2. pubblica: si occupa in primo luogo di soddisfare i bisogni pubblici, inoltre crea, accresce e distribuisce valore non solo in relazione alla collettività; ma coinvolgendo anche altri soggetti (stakeholders) quali fornitori, dirigenti, dipendenti pubblici, clienti, concorrenti, ecc. In Italia, recentemente, si è assistito alla privatizzazione di molte aziende pubbliche (tra le altre: Telecom Italia, INA Assitalia, Comit, Credito Italiano e Alitalia). 3. di produzione (o impresa): ha come fine diretto (principale) la produzione e distribuzione di ricchezza e come fine indiretto (secondario) il soddisfacimento dei bisogni umani. Si chiamano imprese perché operano in uneconomia di mercato e sono soggette al rischio del capitale investito. A seconda del settore in cui operano, possono essere ulteriormente classificate in: delprimario (agricole, minerarie), del secondario (industriali, edili), del terziario (commerciali, mercantili, bancarie, assicurative, di servizi), del terziario avanzato (informatiche, di consulenza). 4. no profit: si tratta di aziende che non hanno fini di lucro soggettivo, nel senso che, pur potendo realizzare dei risultati economici e finanziari positivi, questi non vengono distribuiti al soggetto economico. È tuttavia lecito che svolgano una qualche attività commerciale inerente alloggetto sociale purché essa sia solo marginale o rientri allinterno di finalità di utilità sociale. Un discorso particolare vale per le ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale). Si tratta di una qualifica ai fini delle imposte - ovvero che incide sulle modalità di pagamento delle imposte - che possono assumere le aziende non profit che operano in uno dei seguenti settori: assistenza sociale e socio-sanitaria, assistenza sociale, assistenza sanitaria, beneficenza, istruzione, formazione, sport dilettantistico, tutela e promozione dei beni storici e artistici, tutela dellambiente, promozione culturale ed artistica, tutela dei diritti civili, ricerca scientifica. Tali società devono essere iscritte allanagrafe delle ONLUS, presso la Direzione Regionale delle Imprese per avere diritto a particolari vantaggi fiscali (non sono soggette a tassazione). 5. mutualistiche: comprendono cooperative, società di mutua assicurazione e consorzi di cooperative. La cooperative hanno uno scopo principalmente mutualistico che consiste nel fornire beni o servizi o lavoro direttamente ai soci, in modo più vantaggioso rispetto alle condizioni del mercato. Lo scopo mutualistico assicura la limitata distribuzione degli utili tra i soci e ladevoluzione a scopi di utilità pubblica del patrimonio sociale, in caso dello scioglimento della società. Oltre ai soci ordinari è possibile che ci siano dei soci sovventori che investono nella cooperativa al fine di ottenere un interesse sul capitale investito. Le attività che possono essere svolte in forma cooperativistica comprendono: consumo, produzione, lavoro agricolo, edilizia, trasporti, pesca, economia sociale. Le società di mutua assicurazione sono cooperative che si occupano di attività assicurativa (ramo vita e ramo danni), sono a responsabilità limitata e il capitale sociale è costituito dai contributi versati dai soci, che servono anche come premi assicurativi. Quale che sia la veste e il fine specifico di ogni categoria di azienda, qualora assuma contenuto imprenditoriale si ritiene che comunque non possa prescindere dallaffrontare positivamente il tema della responsabilità sociale dimpresa. Classificazione in relazione al soggetto economico Il soggetto economico è la persona o il gruppo di persone che di fatto ha o esercita il potere decisionale nellazienda. La definizione di soggetto economico è stata estesa a tutti gli stakeholders. I principali stakeholders, presenti in maniera differente nelle diverse tipologie di azienda sono: • azionisti o soci di maggioranza • manager o dirigenti • lavoratori dipendenti e autonomi • fornitori • finanziatori e istituti di credito • amministrazione finanziaria o Erario • clienti • concorrenti Classificazione in relazione al soggetto giuridico Si distinguono due tipi di soggetti giuridici: • limprenditore con la sua impresa individuale, in cui soggetto economico e soggetto giuridico coincidono; • le società in cui due o più persone svolgono unattività economica (e i due soggetti sono distinti). Alla base della società cè sempre un contratto che sancisce: 1. laccordo tra due o più persone (fisiche o giuridiche) dette soci 2. il conferimento di beni nella società da parte dei soci. A queste classi corrispondono diverse definizioni di società: 1. si ha limpresa individuale quando il soggetto giuridico è una persona fisica che risponde coi propri beni delle eventuali mancanze aziendali. Tale impresa non gode quindi di autonomia patrimoniale: se viene dichiarata fallita, anche il suo imprenditore è fallito. Per quanto riguarda limposizione fiscale, il reddito dellimpresa è soggetto a IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) e IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche). Esistono inoltre delle semplificazioni relative alla contabilità che lAmministrazione Finanziaria concede: la contabilità semplificata (che consiste nei soli libri IVA). Sono concettualmente simili allimpresa individuale quella familiare (formata al 51% dal capofamiglia e al 49% dai suoi familiari) e quella coniugale (formata solo da marito e moglie). 2. la società di persone è caratterizzata da una autonomia patrimoniale imperfetta, in cui cioè il patrimonio della società non è perfettamente distinto da quello dei soci, per cui i creditori possono rivalersi (se il patrimonio societario è insufficiente) anche sui beni del socio (solitamente non vale il viceversa). Si può avere una società semplice nel caso in cui non sia necessario svolgere una attività commerciale, ma si abbia la necessità di gestire una attività (agricola o professionale, come ad esempio uno studio associato); una società in nome collettivo in cui tutti i soci sono responsabili in egual parte e con tutto il loro patrimonio delle obbligazioni della società o una società in accomandita semplice in cui i soci accomandataririspondono, come nella Società in nome collettivo e i soci accomandanti rispondono invece limitatamente al capitale conferito. In tutti e tre i casi non si ha lobbligo di versare un capitale sociale minimo, ma è necessario avere un atto costitutivo e redigere un bilancio desercizio (che può non essere depositato al Registro delle Imprese). 3. le società di capitali sono dei soggetti giuridici totalmente autonomi che godono di autonomia patrimoniale perfetta (il loro patrimonio è distinto da quello dei soci). Le forme riconosciute daldiritto italiano sono: società a responsabilità limitata, società per azioni e società in accomandita per azioni. Nelle ultime, il socio accomandatario (amministratore) risponde illimitatamente col suo patrimonio delle obbligazioni sociali se il patrimonio della società non è sufficiente. Le società di capitali hanno lobbligo di versare un capitale sociale minimo e di approvare il bilancio annuale che va depositato presso il Registro delle Imprese. 4. tra le altre forme possibili si trovano le associazioni temporanee dimpresa, i consorzi e il GEIÈ (Gruppo Europeo di Interesse Economico). Classificazione in relazione alla dimensione Questo tipo di suddivisione necessita di un discorso particolare. Infatti, mentre è pressoché immediato stabilire quali possono essere le classi, non è così semplice trovare un criterio uniforme di assegnazione. Le tre classi sono: • piccola • media • grande Tra i molteplici criteri si può citare: • fatturato (che ha un senso solo confrontando società appartenenti allo stesso settore) • numero di dipendenti • valore aggiunto Con il Regolamento CE n. 364/2004 del 25 febbraio 2004, la definizione per le Piccole e Medie Imprese (PMI) è stata aggiornata alle seguenti caratteristiche:
Posted on: Sat, 26 Oct 2013 21:33:57 +0000

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