Ad un certo punto si impara la differenza fra pietà e - TopicsExpress



          

Ad un certo punto si impara la differenza fra pietà e compassione, fra buonismo e bontà, fra illusione di libertà e libertà vera, tra aiutare e servire. Concettualmente so che differenza c’è fra questi termini, ma le esperienze che ho vissuto mi hanno fatto comprendere dal cuore e nel cuore queste differenze, esperienze che mi hanno indotto a guardarmi dentro ancora più profondamente per vedere che mi ero ritrovata di nuovo a provare pietà al posto della compassione, buonismo al posto della bontà e illusione di libertà al posto della vera libertà. Le differenze diventano sempre più impercettibili e sottili e quando crediamo di aver imparato qualcosa, ecco che si presenta l’esperienza giusta per mostrarci che c’è una sfumatura non colta, un passo ancora da fare, un passaggio da compiere. Ecco perché è così importante l’esperienza. Senza esperienza, ogni parola resta filosofia, cioè non è diventata la nostra realtà da cui poter trarre saggezza. Il detto “Fra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare” è molto vero, ma a questo punto della nostra evoluzione non possiamo più indugiare e lasciare così tanto spazio fra quello che diciamo e quello che facciamo. Tutto quello che esprimiamo a parole, sia dette che scritte, deve essere seguito dall’azione corrispondente, dobbiamo diventare noi stessi espressione vivente di quell’amore, di quell’unione, di quella coerenza ed onestà che desideriamo vedere nel mondo. In fondo non c’è più niente di nuovo da dire: è stato detto tutto, ci sono stati dati tutti gli insegnamenti possibili ed in tutti i modi possibili, perciò ora non resta altro che metterli in pratica, viverli. Ecco le mie considerazioni: PIETA’: è nutrimento per l’ego, nostro e di colui a cui è rivolta. La pietà vede la vittima, dice “poveretto”, “non è giusto”, si chiede perché e quindi non è di aiuto a nessuno, anzi, accresce il senso di inadeguatezza, fa restare nel dramma e toglie la capacità di usare le proprie risorse e la propria responsabilità COMPASSIONE: è un moto dell’anima, è comprensione totale che tutto è perfetto così com’è, quindi non ci sono domande, ma solo accettazione ed espansione del proprio amore, senza sforzo, senza lotta, senza voler capire. BUONISMO: quanto ce n’è nel mondo e quanto ne siamo attratti, perché ci fa sentire superiori e potenti. Anche il buonismo nutre solo l’ego. Usiamo il buonismo quando non siamo veramente sinceri, né con noi stessi, né con gli altri. Con il buonismo vogliamo qualcosa per noi stessi, cioè vogliamo essere amati ed accettati, abbiamo paura del rifiuto e dell’abbandono, ma così facendo rischiamo di diventare vittime dei cosiddetti “vampiri energetici”, oltre che rinnegare la nostra sovranità. BONTA’: quando il cuore è aperto, quando non abbiamo più niente da criticare e giudicare, quando abbiamo imparato ad amare noi stessi, ecco che allora da noi esce la bontà, che è un’ondata di calore avvolgente che si espande in ogni direzione senza discriminazioni e limiti, così come fa il sole. La bontà è un dono d’amore incondizionato e non vuole niente in cambio. ILLUSIONE DI LIBERTA’: crediamo di essere liberi se siamo finanziariamente ed emotivamente indipendenti, se abbiamo rapporti gratificanti e se abbiamo una buona salute, ma non lo siamo realmente se non abbiamo ancora chiuso con tutte le faccende in sospeso del passato, se abbiamo ancora preconcetti, pregiudizi, senso di inferiorità e di inadeguatezza, preoccupazioni e sensi di colpa. E’ come se avessimo dei fili che ci tengono attaccati e ci rendono immobilizzati. LIBERTA’ VERA: per me essere libera significa avere la possibilità e la capacità di scegliere quello che fa bene al mio animo e al mio cuore, senza condizionamenti esterni o interni. Come posso raggiungere questa capacità? Intanto lasciando cadere tutte le illusioni ed i limiti. Poi iniziando a pensare ed a sentire con il cuore, perché il cuore non mente, il cuore sa. La vera libertà può essere vissuta, quando abbiamo concluso con il nostro passato, cioè quando il passato non ha più influsso sul nostro presente, permettendoci di essere pienamente noi stessi. AIUTARE: è intromettersi nel disegno evolutivo di un’altra persona, soprattutto se l’aiuto non è richiesto, è agire dal proprio punto di vista e dalla propria verità e spesso l’aiuto non è altro che nutrimento del proprio ego. SERVIRE: è l’azione che viene diritta dal cuore, è il puro donare se stessi, senza secondi fini di nessun genere. Quando si è al servizio, si è compreso che siamo tutti uno e che qualsiasi cosa io faccio per il mio bene, questo avrà ripercussioni sul tutto. Essere al servizio significa AMARE con la A maiuscola
Posted on: Tue, 17 Sep 2013 20:36:30 +0000

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