Allamico Gino Pantaleone esprimo il mio più sentito - TopicsExpress



          

Allamico Gino Pantaleone esprimo il mio più sentito ringraziamento per quanto ha scritto dopo aver letto il mio romanzo Alpha Ursae Minoris. Condivido con tutti voi la sua bella recensione... Il poeta assomiglia al principe dei nembi che abita la tempesta e ride dell’arciere; ma esule sulla terra, al centro degli scherni, per le ali di gigante non riesce a camminare. (C. Baudelaire – L’albatro – da “I Fiori del male”. Perché iniziare con questi versi? Ma perché dal poeta che è Vladimiro Forlese, dal suo romanzo di esordio, mi sarei aspettato una trama fantastica, visionaria. No, niente di tutto questo. Vladimiro Forlese sarà albatro quando scrive poesie ma è un uomo coi piedi ben piantati per terra quando decide di scrivere in forma narrativa affrontando tematiche molto attuali, forti, realistiche, libero e capace di sollevarsi da terra e volare alto quando sceglie il cielo per cercare una via maestra. L’albatro coi piedi per terra non è capace neanche di ribellarsi, perché goffo, scoordinato, lo scrittore di Alpha Ursae Minoris assolutamente no, lui racconta con grande maestria una storia intricata fatta di lobbi, servizi segreti e colletti bianchi che ha contraddistinto e, a mio avviso, continua a contraddistinguere, la storia dell’umanità a scapito sempre e in ogni luogo della gente onesta che ha la pretesa solo di fare bene il proprio lavoro. Racconta una storia di veleni, di scorie radioattive e sembra anche aver vaticinato sulla Terra dei fuochi anticipando le rivelazioni del pentito della camorra Carmine Schiavone. Racconta una storia di giornalismo di frontiera di professionisti della carta stampata che si ostinano a piegarsi al potere e per quella ostinazione pagano a caro prezzo il loro senso del dovere. Vladimiro Forlese, insomma, ha scritto una pagina di storia italiana di gente volta al bene, che cerca di svolgere onestamente e con grande senso del dovere il proprio lavoro coerentemente con la loro vita, e di gente volta al male, vergognosa e avvilente, che fa capire che l’obiettivo primario della criminalità organizzata, lungi dal tessere tele per il bene comune, non è cambiato e organizza da sempre trame che hanno come obiettivo l’accumulazione della ricchezza dei pochi, ad ogni costo. Tutto questo con la collaborazione di una politica senza teknè, con una politica con lo stesso obiettivo primario della criminalità organizzata, apparente, ipocrita, eticamente falsa, che ha contribuito a tutt’oggi al decadimento dei valori umani. Ma come possiamo liberarci impigliati a questa ragnatela? Dall’odore di questi fogli traspare l’indignazione prima, la ribellione poi dell’autore che ripone nelle mani di Luca e dei suoi figli sopravvissuti la speranza, quell’unica forza-tensione per cui val la pena vivere: l’Amore. E questo è un romanzo d’amore! Non può essere altrimenti! Un amore sviscerato per la sua terra, per l’umanità, per il mondo intero di cui si sente parte integrante, consapevole di un astratto futuro. E la Polare? Di Forse bisogna ricalcolare tutto dice Vladimiro Forlese al termine del suo terzo racconto come dire l’attesa non deve essere passiva. Siamo noi che dobbiamo ricalcolare tutto! E, anche se in cielo non si vede più, prima o poi riapparirà! Così come noi apparteniamo al mondo e spesso veniamo oscurati dalle tenebre in cui altri ci avvolgono, Alpha Ursae Minoris è nascosta da una sofisticata politeia, da verità nascoste che la avvolgono; ma la costellazione, il Piccolo Carro è là ad indicarci per adesso un percorso di massima, il suo indirizzo di casa è là e lei si, la Polare, prima o poi riapparirà e saremo noi ad attendere con pazienza un altro tempo, con lo sguardo volto al cielo, il grande giorno della via maestra.
Posted on: Mon, 25 Nov 2013 16:57:17 +0000

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