Aztechi Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Questa pagina è - TopicsExpress



          

Aztechi Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Questa pagina è semiprotetta. Può essere modificata solo da utenti registrati. bussola Disambiguazione – Azteca rimanda qui. Se stai cercando lo stadio di calcio di Città del Messico, vedi Stadio Azteca. bussola Disambiguazione – Mexica rimanda qui. Se stai cercando altri significati di Mexica, vedi Mexica (disambigua). I Mexica (Nahuatl: Mēxihcah, singolare Mēxihcatl) o Mexicas — meglio noti come Aztechi nella storiografia occidentale - furono una delle grandi civiltà precolombiane, la più florida e viva al momento del contatto con gli Spagnoli. Provenienti dalla California settentrionale, si svilupparono nella regione mesoamericana dellattuale Messico dal secolo XIV al XVI. Il nome con cui essi stessi si indicavano è Mexica o Tenochca, e non Aztechi, non a caso Mexica è tuttora il termine usato per definire i loro discendenti; il termine Azteco è invece stato coniato solo molti secoli dopo dal geografo tedesco Alexander von Humboldt per distinguere queste popolazioni precolombiane dallinsieme dei Messicani moderni. A porre fine alla civiltà dellimpero azteco furono, nel 1521 i conquistadores spagnoli guidati da Hernán Cortés (vedi Conquista dellimpero azteco). Indice [nascondi] 1 Fonti storiche 2 Le origini 3 Limpero 3.1 Province 4 Sacrifici umani 5 Mitologia 5.1 La creazione del mondo 5.2 Divinità 6 Società Azteca 6.1 Classi Sociali 6.2 Educazione 6.3 Lesercito azteco 6.4 Arti 6.5 Architettura 6.6 Divertimenti 6.7 Medicina 6.8 Relazioni con altre culture mesoamericane 7 Città 8 Note 9 Bibliografia 10 Voci correlate 11 Altri progetti Fonti storiche Le vicende del popolo azteco sono narrate - oltre che nel Codice dello storico e religioso spagnolo Diego Durán, anche nellHistoria universal de las cosas de Nueva España, testo conosciuto come Codice fiorentino, lunico ad essere stato redatto - negli anni 1570 - in lingua spagnola e in lingua nahuatl da fra Bernardino de Sahagún. Arricchito da illustrazioni e informazioni sulla cultura azteca, è una vera e propria enciclopedia sulla storia di un popolo. È conservato nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. Le origini Nella mitologia azteca, la leggenda vuole che i mexicas fossero partiti da Aztlan per giungere dopo una lunga peregrinazione nel lago Texcoco. Il territorio era circondato da vulcani, i mexicas vi si stabilirono e riuscirono a svilupparsi seppur sotto il dominio di Azcapotzalco, conquistando poi tutti gli altri popoli dellAmerica centrale, che servivano come mercenari. Dopo molti anni, nel 1325, i mexicas gettarono le fondamenta della loro capitale, Tenochtitlàn, su un isolotto nel lago Texcoco (lago oggi prosciugato da anni). Assunsero così unimpronta militare che li portò a sopraffare Azcapotzalco e a sottomettere progressivamente diverse tribù, in un crescendo che vide la nascita del più grande impero che fosse mai esistito nel centroamerica. Tenochtitlàn è diventata Città del Messico. Limpero Statua messicana che ricorda la leggenda della fondazione di Tenochtitlan LImpero Azteco non è molto dissimile rispetto agli imperi della storia europea. Come molti imperi europei, infatti, era composto da molte etnie ma era un sistema di tributi più che un vero e proprio sistema di amministrazione. Arnold Toynbee, nellopera Guerra e Civilizzazione, lo paragona allimpero assiro anche per la violenza di alcune pratiche, in particolare religiose (vedi oltre). Il membro più importante del governo azteco è lImperatore. Il titolo Nahuatl per una posizione del genere, huey tlatoque, si traduce con Grande Comandante; i Tlatoque erano una classe superiore. Lhuey tlatoque degli Aztechi era altrimenti conosciuto come il tlatoani (Oratore) o huey tlatoani (Grande Oratore). Questo ufficio prese gradualmente più potere con la crescita di Tenochtitlán, e col tempo Imperatore divenne unanalogia giusta; come nellImpero Romano, il titolo non era ereditario. La maggior parte dellimpero azteco fu formata da un uomo, Tlacaelel (in Nahuatl cuore virile). Anche se gli fu offerta lopportunità di essere un tlatoani, preferì stare dietro il trono. Tlacaelel era nipote del tlatoani Itzcóatl, e fratello di Chimalpopoca e Motecuhzoma I, il suo titolo era Cihuacoatl (in onore della dea, traducibile con consigliere), ma come riportato nel Codice Ramírez, quello che ordinava Tlacaelel, veniva fatto al più presto. Diede al governo azteco una nuova struttura, ordinò la distruzione della maggior parte dei libri Aztechi (la sua spiegazione fu che erano pieni di inesattezze) così poté riscrivere la loro storia. Inoltre Tlacaelel riformò la religione Azteca, ponendo il dio tribale Huitzilopochtli sullo stesso piano degli antichi dei nahuas, Tlaloc, Tezcatlipoca, e Quetzalcoatl. In questo modo Tlacalel creò una coscienza storica per gli Aztechi. Creò anche listituzione della guerra rituale (le guerre dei fiori) come un modo per avere combattenti addestrati, e la necessità di sacrifici umani costanti per tenere il Sole in movimento. Alcuni scrittori credono che le classi più alte erano consapevoli di questa falsificazione, il che può spiegare le azioni che fece Montezuma quando incontrò Hernán Cortés. Ma, infine, le istituzioni contribuirono alla caduta dellimpero Azteco. Il popolo di Tlaxcala fu conquistato risparmiando delle vittime, a costo di partecipare alla guerra dei fiori. Quando Cortés venne a sapere ciò, li avvicinò ed essi diventarono suoi alleati. I Tlaxcaltechi fornirono migliaia di uomini a supportare le poche centinaia di spagnoli. La strategia di guerra Azteca era basata sulla cattura di prigionieri che poi venivano sacrificati. Politicamente limpero, costituito da una confederazione di città-stato, principati e regni tributari, si fondava sulla confederazione delle tre città-stato che lo avevano fondato: Tenochtitlán, Texcoco e Tlacopan. Le tre città componevano la confederazione del Cem Anahuàc (lUnico Mondo) e ognuna era governata da propri re ed istituzioni. La predominanza di Tenochtitlán, capitale degli Aztechi Tenocha, si accentuò rispetto alle altre due città-stato solo nellultimo secolo della civiltà azteca. Il resto dellimpero confederato era formato da varie province che raggruppavano più città-stato e principati e distinte anche per gruppi etnici. Province Le province note erano: - a nord 1. Xitlaltec: Tlatelolco, Xaltocan, Zumpango 2. Petlacalco: Tláhuac, Mixquic (dipendente dal ministro dei tributi) 3. Oxitipan: avamposto a nord sul rio Panuco; confinante con i regni zacatechi di Xichú e Ocotlán 4. Xiuhcoac: Tampico (Huaxtechi) 5. Xilotepec: Otomí 6. Axocapan: Izmiquilpan (Otomí) 7. Hueypoxtla: Actopan (Otomí) 8. Atotonilco: Tula-Tollán 9. Xocotitlán: Toluca 10. Quauhtitlán: Nahuatl 11. Quahuacan: Cuajiamalpa, Huixquilucan (Otomí) 12. Acolhuacan: Texcoco Otumba, Teotihuacan, Pachuca - a est 13. Atlán: Xiuhcoac 14. Taxpan-Tochpan 15. Tlapacoyan: Zacatlan, Huauchinango, Xochicuautla (Totonachi) 16. Atotonilco: Tulancingo (Toltechi) 17. Tlatlauhquitepec: Teziutlan 18. Quauhtochco: Huatusco 19. Cuetraxtlan: (Huaxtechi del Golfo) 20. Tuxtepec - a sud 21.C halco 22. Quauhnahuac 23. Huaxtepec: Oaxtepec 24. Tlalcozautitlan 25. Quiauhteopan, Olinalá 26. Toluca 27. Ocuilan 28. Malinalco 29. Tlaxco 30. Tepequacuilco 31. Cihuatan (costa delloceano pacifico) confinante a nord co il principato dei Purempechi di Acamepulco (Acapulco) 32. Tepeacac (Mixtechi) 33. Yoaltepec (Mixtechi) 34. Tlapan, confina con i principati Yepi e quello mixteco di Tototepec 35. Tlachquiauco 36. Coayxtlahuacan (Mixtechi) 37. Coyolapan: Monte Alban, Oaxaca, Mitla, Etla (Zapotechi) 38. Xoconochco: Tonalá, Pijija, Tapachtlan (exclave in terra maya oltre listmo di Tehuantepec). Allinterno dellimpero continuarono a sussistere alcuni principati indipendenti: Yopi, Metztlan, Tototepec, Teotitlan, Tlaxcala. Sacrifici umani Un sacrificio umano a Nanauatzin Un aspetto assai celebre e cruento della cultura azteca è la pratica del sacrificio umano, che, secondo le credenze azteche, era necessario per sfamare e placare gli dei. I grandi sacerdoti si richiamavano al mito delle origini, dove si afferma che gli dèi, dopo lavvento del Quinto Sole (poiché, secondo questo popolo, il mondo era stato creato cinque volte e distrutto quattro, ogni epoca era chiamata Sole) si erano dovuti sacrificare gettandosi nel fuoco, così gli uomini erano tenuti a seguire il loro esempio per mantenere vivi il calore, la luce ed il movimento del sole. Anche se il sacrificio umano era praticato attraverso tutto il Mesoamerica, i precolombiani (in base ai pochi scritti sopravvissuti fino ai giorni nostri concernenti la loro storia) portarono questa pratica ad un livello senza precedenti. Alcuni studiosi pensano che i sacrifici umani abbiano motivazioni sociologiche su base delinquenziale, perché il compimento di un crimine collettivo avrebbe maggiormente unito il popolo. In molti dipinti e bassorilievi sono visibili anche le pratiche di cannibalismo degli Aztechi. Anche gli sconfitti nelle gare di pelota, rischiavano il linciaggio e la conseguente immolazione agli dei.[senza fonte] Fonti degli Tlaxcaltecas, i principali nemici degli aztechi ai tempi della conquista spagnola, affermano che alcuni di loro consideravano un grande onore lessere sacrificati. Naturalmente la maggior parte delle vittime veniva uccisa con la forza (vedi sotto). In una leggenda, il guerriero Tlahuicole fu liberato dagli Aztechi, ma egli tornò indietro per morire con onore nel sacrificio rituale. I Tlaxcaltecas, del resto, praticavano a loro volta il sacrificio umano sui guerrieri aztechi catturati. Qui di seguito è riportata la descrizione di Bernal Diaz del Castillo, uno dei conquistadores che assistette, impotente, al sacrificio dei compagni durante lassedio di Tenochtitlan. Che la cosa avvenisse, più o meno, nel modo sotto descritto è confermato dai molti rilievi e dipinti che si trovano sia nei musei che nelle piramidi. « Vennero suonati il cupo tamburo di Huichilobos e molte altre buccine e corni e strumenti come trombe, e il frastuono era terrificante. Tutti noi guardammo in direzione della grande Piramide, da dove giungeva il suono e vedemmo che i nostri compagni, catturati quando era stato sconfitto Cortés, venivano portati a forza su per i gradini per essere sacrificati. Quando li ebbero portati sulla piccola piazza, davanti al santuario dove sono custoditi i loro maledetti idoli, vedemmo che ponevano piume sulle teste di molti di loro, e ventagli nelle loro mani; e li costrinsero a danzare davanti a Hiuchilobos, e dopo che ebbero danzato, immediatamente li stesero riversi su pietre piuttosto strette preparate per il sacrificio, e con coltelli di pietra squarciarono loro il petto ed estrassero i cuori palpitanti e li offrirono agli idoli che stavano là. Quindi a calci gettarono i corpi giù per la gradinata e i macellai indios che li attendevano là sotto tagliarono le braccia e i piedi e scuoiarono la pelle dei volti e quindi la prepararono come fosse pelle da guanti, con le barbe, e la conservarono per le loro feste. Allo stesso modo sacrificarono tutti gli altri e mangiarono le gambe e le braccia e offrirono agli idoli i cuori e il sangue. » I coltelli di pietra descritti come di pietra erano di ossidiana, estremamente taglienti ma fragili. Anche le loro armi erano fatte essenzialmente di questo materiale, che non poté competere con le leghe dei Conquistadores. Prima degli Aztechi, i Toltechi, tra il 950 e il 1150 d.C. sacrificavano bambini alla divinità della pioggia, Tlaloc. I prescelti erano i bambini che piangevano di più, in segno di gradimento a Tlaloc, ai quali venivano incise le vertebre. Mitologia Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Mitologia azteca. La creazione del mondo Poiché gli aztechi fusero molte tradizioni con le loro, ebbero molti miti sulla creazione: secondo uno di essi ci sono state quattro grandi Ere prima del mondo attuale, ognuna di esse conclusasi con una catastrofe. La nostra Era - Nahui-Ollin, la quinta era o quinta creazione - è dovuta al sacrificio di un dio (nanahuatl, il più piccolo degli dei), che in seguito al suo gesto fu trasformato nel Sole. Le ere precedenti sono raffigurate anche nella Piedra del Sol, il calendario azteco rinvenuto a Città del Messico. Fu proprio il sacrificio di questo dio che rese gli aztechi convinti di avere la responsabilità di mantenere vivo il mondo attraverso sacrifici umani costanti. Un altro mito descrive la Terra come la creazione di due divinità gemelle, Tezcatlipoca e Quetzalcoatl. Tezcatlipoca perse un piede nel suo atto e tutte le rappresentazioni di questo dio lo raffigurano privo di un piede e con un osso sporgente. Quetzalcoatl (è il serpente piumato) è detto anche Tezcatlipoca bianco. Divinità Quetzalcoatl in forma umana Gli Aztechi seguivano una forma di politeismo molto complicata comprendente un grande numero di divinità. Molto importante era il dio Quetzalcoatl, leggendario re Tolteco considerato padre della civiltà e colui che aveva introdotto numerose innovazioni sociali. Secondo la leggenda Quetzalcoatl sarebbe migrato dalla Mesoamerica a bordo di una nave con la promessa di tornare a guidare i popoli della zona dopo un certo lasso di tempo. Quetzalcoatl era raffigurato con la barba che gli copriva il volto, cosa questa alquanto strana per i popoli della zona che in genere erano completamente glabri sul viso e con la pelle bianca, cosa questa che secondo molti storici avrebbe indotto Motecuhzoma II a pensare che Hernán Cortés fosse il dio al suo ritorno in patria e a non attaccare subito i conquistadores. Secondo la Mitologia azteca Quetzalcoatl era contrario ai sacrifici umani e durante le feste in suo onore non avvenivano sacrifici umani. Spesso Quetzalcoatl veniva messo in contrapposizione con il dio Tezcatlipoca che rappresentava il suo gemello e il suo opposto. Il dio nazionale degli Aztechi era Huitzilopochtli, nome che significa letteralmente colibrì del Sud, che era dio della guerra e del sole. Originariamente di poca importanza nella cultura nahuatl, con il passare del tempo divenne sempre più importante, fino a diventare la divinità principale della religione Azteca. In suo nome venivano celebrati sacrifici umani e feste soprattutto nel mese di Panquetzaliztli (dal 7 al 26 dicembre). Società Azteca Classi Sociali Guerriero giaguaro La classe sociale di rango più elevato era composta dai pilli cioè dalla nobiltà. Originariamente questo titolo non era ereditario anche se i figli dei pilli potendo accedere a migliori risorse ed educazione potevano più agevolmente diventare a loro volta pilli. Più tardi il sistema delle classi sociali divenne ereditario. Era compito di una nobiltà burocratica la gestione della amministrazione pubblica, che doveva occuparsi delle attività giuridiche, di quelle fiscali comprendenti lesazione delle tasse, della assegnazione dei campi, di accertare lapprovvigionamento e la suddivisione delle raccolte, dei beni prodotti dagli artigiani e di contrattazione con i popoli vicini.[1] La seconda classe era composta dai mācehualli, di estrazione contadina. Eduardo Noguera stimò che nelletà più avanzata della civiltà azteca solo il 20% della popolazione si dedicava allagricoltura ed alla produzione di cibo. Il resto della società era composto da guerrieri, artigiani e mercanti. Per questo molti mācehuallis si dedicavano ad arti e mestieri. La loro importanza era in crescendo e a seconda dei beni posseduti, come terre, preziosi e cacao, si stava elevando al rango di una classe vicina a quella imprenditoriale.[1] I loro lavori erano un importante fonte di guadagno per la città. Anche gli schiavi o tlacotin costituivano una classe importante. Gli Aztechi potevano diventare schiavi a causa dei debiti, come punizione per dei reati come il furto e lomicidio, o come prigionieri di guerra. Uno schiavo poteva avere possedimenti e addirittura possedere a sua volta schiavi. Gli schiavi potevano comprare la libertà e diventavano liberi nel caso in cui avessero avuto un figlio dal padrone o lo avessero sposato. Solitamente alla morte del padrone gli schiavi che avevano servito in maniera migliore il padrone erano liberati, gli altri rientravano nelleredità. I mercanti viaggianti, chiamati pochteca erano una piccola ma potente classe sociale, poiché non solo facilitavano il commercio, ma comunicavano anche informazioni vitali da ogni parte dellImpero. Erano spesso assunti come spie. A tutte le nuove famiglie veniva concesso un pezzo di terra coltivato per il mantenimento, in cambio del pagamento di una tassa equivalente ad un terzo del raccolto. Educazione Le fonti sono talmente abbondanti che abbiamo informazioni sulleducazione dei bambini sin dalla vita intrauterina. Sin dal momento del concepimento, nella testa del bambino, risiede il Tonalli (anima/destino) il quale si fortificherà con il bagno rituale. Dopo la nascita il bambino è protagonista di una serie di riti, il primo dei quali consiste, per i maschi, nel seppellire il cordone ombelicale nel campo di battaglia e per le femmine nei pressi della casa. Fino ai quattordici anni leducazione dei bambini era nelle mani dei loro genitori, ma sotto la supervisione delle autorità. Parte di questa educazione era composta da un insieme di modi di dire chiamato huēhuetlàtolli (detti antichi), che includeva gli ideali Aztechi. Dal linguaggio degli huēhuetlatolli pare che essi si siano evoluti nel corso dei secoli. A 15 anni tutti i ragazzi e le ragazze frequentavano la scuola. La classe sacerdotale era impegnata non solo nellespletamento delle pratiche religiose, ma anche delleducazione dei giovani nobili.[1] I Mexica, uno dei gruppi etnici Aztechi, furono uno dei primi popoli al mondo ad avere una istruzione base per praticamente tutti i ragazzi, senza differenze di sesso, rango sociale o economico. Vi erano due tipi di scuola: la telpochcalli, per studi pratici e militari, e il calmecac, per studi avanzati in scrittura, astronomia, politica, teologia, storia, e altre discipline. Queste due istituzioni sembrano essere simili a quello di altre popoli Nahua, portando alcuni esperti a credere che queste fossero più antiche della cultura Azteca. Gli insegnanti Aztechi (i tlatimine) proponevano un regime di educazione spartano con lo scopo di formare un carattere stoico negli alunni. Le ragazze erano istruite nei mestieri domestici e nella crescita dei bambini. A loro non era insegnato a leggere o scrivere. Tutte le donne ricevevano un insegnamento religioso; abbiamo disegni raffiguranti donne che presiedono cerimonie religiose, ma non abbiamo fonti che parlino di donne sacerdotesse. Lesercito azteco Lesercito azteco era strutturato per catturare nemici da sacrificare e per ottenere il pagamento di tributi e non per leliminazione su larga scala del nemico o la conquista stabile di un territorio. Si trattava di un esercito generalmente poco organizzato, che non ha mai avuto a disposizione unità di cavalleria o di artiglieria meccanica, senza contare il fatto che non erano dotati di armi da fuoco o di lame e corazze metalliche. Le civiltà precolombiane avevano sviluppato infatti solo armi ricavate principalmente da pietre ed ossa di animali. Le unità note dellesercito azteco: Guerrieri aquila Guerrieri giaguaro Guerrieri freccia Sciamani del coyote Cuahchiqueh Arti Un serpente in turchese a due teste, che probabilmente era usato come ornamento di una cassa durante le occasioni cerimoniali. Lornamento è costituito da legno intagliato coperto di turchese, con conchiglie bianche e rosse usate per bocca e occhi. Fu probabilmente creata dai Mixtechi per gli Aztechi di cui erano tributari tra il 1400 e il 1521. Maschera azteca, Roma, Museo etnografico Canzoni e poesie erano molto importanti per gli Aztechi; vi erano rappresentazioni teatrali e gare poetiche nella gran parte delle feste Azteche. Vi erano anche una sorta di rappresentazioni drammatiche che includevano attori, musicisti e acrobati. La poesia era lunica attività di un certo valore di cui si occupavano i guerrieri Aztechi in tempo di pace. Un buon numero di queste poesie sono sopravvissute, essendo state raccolte durante lepoca della conquista spagnola. In alcuni casi le poesie sono attribuite a poeti, come Netzahualcoyotl, tlatoani di Texcoco, e Cuacuatzin, Signore di Tepechpan, ma se queste attribuzioni riflettano i reali autori è materia di discussione. Miguel León-Portilla, un noto studioso Messicano di storia Azteca, crede che sia nella poesia che possiamo trovare il vero pensiero degli Aztechi, indipendente dalla ideologia ufficiale. È importante notare che gli spagnoli classificarono molti aspetti della cultura Azteca/Nahuatl secondo lessico e organizzazione in categorie con cui si soleva distinguerli in Europa. Nello stesso modo in cui nella seconda lettera Cortés menzionava delle mesquitas, cioè delle moschee, allorché tentò di tradurre in parole limpressione datagli dallarchitettura Azteca, i primi coloni e missionari divisero i principali stili della letteratura nahuatl in poesia e prosa . La Poesia era in xochitl in cuicatl unespressione significante il fiore e la musica ed era divisa in generi diversi. Yaocuicatl era rivolto alla guerra e al dio (agli dei) della guerra, Teocuicatl agli dei e al mito della creazione, oltreché alladorazione di questi, xochicuicatl ai fiori (un simbolo della poesia stessa e indicativo della grande metaforicità della poesia che spesso utilizzava la dualità per dare più linee di interpretazione del testo). La Prosa era tlahtolli, anchesso con numerose sottocategorie. Maschera probabilmente usata nelle cerimonie del Dio Xipe Topec conservata al Louvre(1400-1521) La più importante collezione di questi poemi e il Romances de los señores de Nueva España, raccolti a Tezcoco nel 1582 probabilmente da Juan Bautista Pomar. Bautista de Pomar era il bisnipote di Netzahualcoyotl, parlava il Nahuatl ma era Cristiano e scriveva con caratteri Latini. Il popolo Azteco inoltre amava le rappresentazioni drammatiche, una sorta di teatro. Alcune opere erano comiche, con musica e acrobati, altre raccontavano la storia degli dei. Dopo la conquista le prime chiese aprirono cappelle riservate a questo genere di rappresentazioni. Recitate in Nahuatl e scritte da indigeni convertiti, furono un importante strumento per la conversione alla Cristianità da parte delle masse, e possono essere ritrovate anche oggi sotto forma di pastorali che sono rappresentate durante il Natale per mostrare ladorazione del bambin Gesù e di altri passaggi Biblici. Nella scultura, come daltronde nellarchitettura, gli Aztechi furono inizialmente seguaci dei Toltechi, da cui derivarono alcune raffigurazioni tipiche, ma in un secondo tempo acquisirono una loro originalità e una maturità stilistica, grazie allo sviluppo di un forte senso di massa e volume, che li allontanò sia dal naturalismo degli Olmechi sia dal geometrismo di Teotihuacan.[2] Le caratteristiche peculiari della scultura locale furono la monumentalità e la rappresentazione religiosa che superava, per importanza, qualsiasi esigenza estetica. Pochi sono i frammenti delle sculture decoranti i templi-piramidi giunti fino ai nostri giorni, ma nonostante questo, è noto che uno dei temi dominanti nella scultura era quello del rettile, in quanto, questultimo incarnava i fenomeni astronomici ed atmosferici; inoltre la sua raffigurazione era più realistica rispetto al passato e spesso veniva unita a tratti umani. Altre sculture, come quella della dea Tlazolteotl, mostravano, invece, un carattere drammatico notevolmente accentuato, trasmesso allarte dalla visione cupa e fatalistica della vita che avevano gli Aztechi. Tra gli altri attributi della scultura vi sono una acuta attenzione del particolare, una sensibilità del disegno e luso di figure simboliche che descrivevano fatti storici: si ricordano la Pietra di Tizoc, ossia un grande monolito posto davanti al tempio di Tenochtitlàn per celebrare le conquiste degli antichi re Aztechi, e la Pietra Solare, un enorme disco scolpito con segni simboleggianti gli elementi delluniverso e del tempo che evidenzia la profondità del culto solare. Tra le altre attività artistiche, erano molto sviluppate quelle artigianali, atte alla produzione, prevalentemente, di vasi di ossidiana e di specchi frutto dellaccostamento di frammenti di pirite in una tavoletta di legno. Larte del mosaico realizzò anche mirabili maschere ornate con giada e turchese. Oltre alle diffuse e pregevoli attività tessili e di oreficeria, non bisogna trascurare la lavorazione della ceramica, che promosse varie fasi di innovazione creativa e vari utilizzi, dai vasi ornamentali ai fornelli e agli strumenti della filatura.[2] Architettura Uno degli aspetti più sorprendenti della civiltà azteca era rappresentato dalle loro conquiste in campo architettonico. Le città erano ricche di grandi templi e palazzi - nella capitale Tenochititlan fino ad 80 edifici di grandi dimensioni, ognuno con uno scopo differente. I templi erano consacrati a specifici dei, e usati per attività quali cerimonie religiose, purificazioni e uccisioni di prigionieri. Molti templi erano dedicati ai sacrifici umani, alcuni per numeri ridotti di vittime, altri per sacrifici in massa. I templi aztechi somigliano alle piramidi egizie solo in apparenza. Tra le differenze, ricordiamo: Lorientamento - Le piramidi egizie ed i templi aztechi erano orientate lungo un asse differente, le prime lungo lasse Nord-Sud, i secondi allineati in base ai Solstizi e agli Equinozi. Pre-Columbian Astronomy and Latin American - high Cultures Of The New World - Time, Maya, Calendar, and Huacas - JRank Articles La cronologia - Le piramidi furono costruite vari millenni prima di Cristo; i templi aztechi furono costruiti fino a 300-400 anni fa. La funzione- Le piramidi forse erano tombe per re e si assottigliavano verso la cima, con la caratteristica forma appuntita; i templi aztechi invece erano costruiti per essere risaliti: avevano larghe scale ed una sommità piatta dove avevano luogo i sacrifici e gli altri rituali. Gli edifici aztechi mostravano una simmetria atipica e utilizzavano tutte le risorse naturali circostanti, adattandosi a diversi terreni - alcuni furono edificati sulla roccia o sopra i fiumi. Inoltre, gli Aztechi costruivano sopra strutture precedenti - ad esempio, un tempio nuovo al di sopra di uno più antico. Il palazzo più imponente nella capitale azteca era quello imperiale, non solo per dimensioni ma anche per complessità strutturale - con un gran numero di stanze - e per la ricchezza estetica, con dipinti, incisioni, pannelli dorati e scale di marmo. Anche le case della gente comune erano abbastanza avanzate da un punto di vista architettonico. Tutti gli abitanti, sia i nobili sia membri del popolo, avevano unabitazione costituita da due edifici. Il primo conteneva una stanza, divisa in quattro aree: una per dormire, una cucina, un altare di famiglia e uno spazio adibito alla discussione. Nel secondo edificio vi era un bagno di vapore, ritenuto molto terapeutico. Al giorno doggi, è rimasto molto poco dellarchitettura azteca; tuttavia, le restanti rovine testimoniano le notevoli conoscenze architettoniche di quella civiltà. Divertimenti Come nel Messico moderno, gli Aztechi avevano una grande passione per i giochi con la palla; si trattava del tlachtli. Il gioco si disputava con una palla di gomma molto solida - chiamata holli - grande più o meno come una testa umana. I giocatori colpivano la palla con le anche, le ginocchia ed i gomiti; dovevano far passare la palla attraverso un anello di pietra per vincere automaticamente la partita; tuttavia, si potevano anche accumulare punti colpendo dei segni sui muri. Nelle città azteche cerano varie costruzioni specificamente adibite a questo gioco. Esistevano inoltre le scommesse sportive. I poveri potevano scommettere il cibo, i pilli (i nobili) i loro averi, i tecutlis (i capi) le loro concubine o perfino delle città; coloro che non possedevano nulla potevano giocarsi la loro libertà e rischiare di diventare schiavi. Gli Aztechi praticavano anche giochi da tavolo, come il totoloque; Bernal Diaz riporta che Cortés e Montezuma II giocarono a totoloque. Medicina Prima della conquista, la cultura azteca aveva un modo olistico di spiegare le malattie; credevano che queste fossero provocate da cause soprannaturali o religiose, da cause magiche o da cause naturali. Le malattie inviate dalle divinità, si riteneva, erano la punizione per unoffesa; il malato doveva consultare uno specialista che gli avrebbe indicato quale divinità aveva offeso e quali rituali erano necessari per placarla. I rituali comprendevano offerte, espiazioni e preghiere. Per conoscere il modo di calmare il dio offeso, lo specialista ricorreva allassunzione di allucinogeni. Malattie provocate dalla magia erano lanciate da un mago in grado di scagliare incantesimi o maledizioni - considerate alla stregua della magia nera. Per curare una simile malattia, era necessario un dottore (tlictil), che praticasse i rituali di magia bianca necessari per allontanare la maledizione. Le cause naturali per le malattie erano ad esempio le ferite di guerra, le cadute, il mal di testa, la nausea, le infezioni. In questo caso, gli Aztechi ricorrevano alle loro conoscenze erboristiche, basate sulluso di più di 100 erbe dal potere curativo, spesso combinate tra loro. Mancavano, in ogni caso, trattamenti standard - non cerano metodi ritenuti intrinsecamente migliori degli altri. Anche le ferite erano curate; ad esempio, in caso di frattura di un osso, questo veniva immobilizzato. Veniva praticata anche una rudimentale chirurgia eseguita con strumenti di ossidiana. Relazioni con altre culture mesoamericane Gli Aztechi ammiravano labilità manuale dei Mixtechi tanto da importare a Tenochtitlan artigiani e chiedevano che venissero realizzati oggetti in stile Mixteco. Gli Aztechi ammiravano anche i codici dei Mixtechi, così che alcuni vennero realizzati su commissione degli Aztechi da questi. In epoche più avanzate le donne cominciarono a portare vesti importate dai Mixtechi, cioè il quexquemetl. Questo abito era motivo di invidia tra le donne che non si potevano permettere costosi abiti importati. La situazione era analoga in molti aspetti alla cultura Fenicia che aveva importato e migliorato la propria arte grazie allincontro con le culture delle zone limitrofe. Gli archeologi solitamente non hanno difficoltà ad individuare artefatti propriamente Aztechi e Mixtechi, tuttavia, in alcuni casi, lidentificazione di alcuni oggetti realizzati dai Mixtechi per lesportazione verso larea Azteca, la classificazione diventa più incerta. Città La capitale dellImpero Azteco era Tenochtitlan, situata dove oggi sorge Città del Messico. Costruita su alcuni isolotti del Lago Texcoco, oggi quasi prosciugato, la planimetria della città si basava su uno schema simmetrico che divideva la città in quattro sezioni, era inoltre attraversata da canali utilizzati per il trasporto. Le case erano costruite con legno e mattoni di argilla con tetti di canne, mentre le piramidi, i templi ed i palazzi erano solitamente fatti di pietra. Ai tempi dellarrivo degli spagnoli il territorio di Tenochtitlán era suddiviso in quattro sezioni principali, raggruppate in centri amministrativi locali chiamati calpulli. Ogni unità locale nominava i propri capi militari, religiosi e civili nel rispetto della volontà dei rappresentanti dei calpulli manifestata nelle assemblee.[1] Lantropologo Eduardo Noguera stima basandosi sul conteggio delle case una popolazione di 200.000 abitanti, aggiungendo anche la popolazione di Tlatelolco (inizialmente città indipendente, venne poi inglobata da Tenochtitlan). Se nel conteggio si includono anche le isole e le sponde del lago giungiamo ad un numero che va dai 300.000 ai 700.000 abitanti. Note
Posted on: Sat, 16 Nov 2013 21:17:31 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015