CENTRO DEMOCRATICO SARDEGNA “Finalmente ritorna e riesiste - TopicsExpress



          

CENTRO DEMOCRATICO SARDEGNA “Finalmente ritorna e riesiste l’impegno per il diritto allo studio, che è stato uno dei temi più complessi, più controversi e purtroppo più tagliati negli anni. Se non c’è diritto allo studio non c’è la pari opportunità di accesso all’istruzione le persone non sono in grado di superare le diseguaglianza”. Sono le parole del Presidente Letta, assolutamente condivisibili, a margine dell’annuncio dello stanziamento di 400 milioni di euro per la Scuola. Parole che stridono, nei fatti, con quanto succede in Sardegna. In particolare, da Nuoro a Bitti, da Galtellì a Gavoi, da Ovodda a Irgoli si sollevano gli appelli al Direttore scolastico regionale di turno, di Sindaci, genitori e alunni contro la cancellazioni di classi e Istituti. Tornano in campo i tristi numeri dei nostri paesi e delle nostre città: spopolamento, trasporti, infrastrutture scolastiche, invecchiamento della popolazione, isolamento, lavoro. A questi vanno aggiunte le indebite pressioni di chi chiede alle Istituzioni scolastiche di far tornare i conti penalizzando sempre più un territorio lontano dai centri di interesse regionale a favore di ben più servite aree metropolitane. E’ il caso del Liceo musicale S.Satta di Nuoro per il quale attendo la dovuta deroga, vista anche la disponibilità ministeriale e sostenuta dai numeri, da parte del Direttore scolastico regionale facente funzioni Dott. Feliziani. E’ indubbio che, generalmente, le norme nazionali e i numeri, non facilitino il compito dei dirigenti scolastici, ma è anche vero che una preventiva concertazione con le rappresentanze istituzionali territoriali, una maggiore elasticità nell’applicazione delle norme e, soprattutto, un maggior impegno della politica sarda nel rappresentare la specificità della Sardegna e nell’applicare il principio Statutario dell’autonomia, anche scolastica, faciliterebbero il compito. E’ arrivato il momento che il Governo Nazionale e la Regione Sardegna decidano non se le scuole, gli ospedali, i tribunali, le caserme, gli uffici e i servizi costituzionalmente riconosciuti debbano chiudere, ma se debbano esistere i nostri paesi! Non è certo il momento di pretendere tutte le scuole, gli ospedali e tribunali sotto casa ma è sicuramente quanto mai urgente che si analizzi, si studi, si proponga e si realizzi un nuovo piano dei servizi essenziali per la Sardegna. I primi attori di questa proposta devono essere i Sindaci e i Consigli comunali , coordinati dalla Regione, che con il coinvolgimento delle parti sociali e imprenditoriali ridisegnino una Sardegna nuova che, chiamando lo Stato alle proprie responsabilità, partendo dal pieno rispetto dei doveri nazionali, sappia tutelare i diritti del suo popolo, ad iniziare dal primo:” Se non c’è diritto allo studio, non c’è la pari opportunità di accesso all’istruzione, le persone non sono in grado di superare le diseguaglianza”(E.Letta)! Roberto Capelli
Posted on: Wed, 11 Sep 2013 16:47:59 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015