CRISI Voglio parlarvi di soldi, dei “nostri” soldi. Ho usato - TopicsExpress



          

CRISI Voglio parlarvi di soldi, dei “nostri” soldi. Ho usato di proposito le virgolette perché spesso ci scordiamo che il denaro che teniamo abitualmente nel portafogli e siamo abituati a considerare nostro, in realtà non ci appartiene. Appartiene ad una associazione a delinquere denominata Banca Centrale Europea, che, dopo averlo stampato a costo tipografico, lo presta allo Stato italiano e agli altri Stati vittime di questo raggiro a tassi da usura. Voglio parlarvi di soldi, appunto, perché la notizia del giorno è che Fabrizio Saccomanni, Ministro dell’Economia e delle Finanze del Governo Letta, ha confermato al Senato l’intenzione di introdurre nuovi e ulteriori vincoli sull’uso del contante, attualmente stabilito per importi non superiori ai 1.000 Euro. La volontà di spingere ancora l’acceleratore sull’uso dei pagamenti elettronici a discapito del contante era da tempo nell’aria ed era stata annunciata chiaramente lo scorso Luglio dal Ministro per il (Sotto)Sviluppo economico Flavio Zanonato durante un incontro con i commercianti della Confesercenti. A prescindere dall’evidente incostituzionalità del voler limitare l’uso di quella che è una moneta a corso legale, occorre denunciare a gran voce il fatto che queste manovre rientrano nel contesto di gravi politiche illecite, dettate da oscure entità bancarie, destinate unicamente a gravare sulle già devastate tasche dei cittadini. Eliminare o limitare l’uso del contante significa colpire il più pratico, semplice e meno oneroso mezzo di pagamento a disposizione della collettività. Come ha sottolineato Paolo Rebuffo, portavoce dell’Associazione Contante Libero, affidarsi ai canali elettronici significa dover sottostare alla vessazione rappresentata dal pagamento di commissioni bancarie. 100 Euro in contanti, per farvi un esempio, dopo cento passaggi di mano, rimarranno sempre 100 Euro. 100 Euro elettronici, dopo cento passaggi con bancomat o carte di credito, si riducono di fatto a 45 Euro. Della cifra iniziale ben 55 Euro, quindi oltre la metà, “svanisce” per entrare nelle casse degli istituti di credito. Stiamo quindi parlando di Signoraggio “secondario”, di una vera e propria rapina ai danni dei cittadini. Rapina che avviene sotto gli occhi complici di una Magistratura che non fa il suo dovere, ormai irrimediabilmente asservita ai poteri forti che dettano le regole del gioco.
Posted on: Tue, 05 Nov 2013 12:16:09 +0000

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