Cari amici, pochi giorni fa avevo raccontato la morte “misteriosa” di Riccardo Magherini, morto la notte tra domenica 2 e lunedì 3 marzo dopo un fermo dei Carabinieri. I soliti malfidenti mi accusarono di essere un diffamatore pronto a puntare il dito verso i Carabinieri. Ebbene si, la mia tesi non era del tutto sbagliata, come confermata poche ore fa da Luigi Manconi presidente della Commissione Diritti Umani e Fabio Anselmo legale di famiglia. Il Dott. Marconi e l’Avv. Anselmo hanno diffuso i video fatti da alcuni testimoni che avevano vissuto la scena. Dai video diffusi si può sentire che durante il fermo dei Carabinieri Riccardo Magherini chiedeva disperatamente aiuto, implorando ai militari intervenuti di non ammazzarlo. I video ritraggono Riccardo Magherini nel momento in cui viene preso a calci. I Carabinieri avevamo chiarito fin da subito la loro posizione: “non abbiamo usato alcuna violenza nei confronti di Magherini. L’uomo è morto per cause naturali”. Ma la testimonianza dei Carabinieri è durata quanto un ghiacciolo esposto al sole in una giornata di piena estate. Le parole di Riccardo prima di morire: “Non ammazzatemi, ho un bambino piccolo… basta, basta, basta”. Sono centinaia i casi di malapolizia, casi affidati agli stessi Carabinieri, i quali dovrebbero indagare e punire i loro colleghi, ma il più delle volte si impegnano a depistare e insabbiare tutto, facendo passare la vittima per carnefice. Per chi non fosse informato, in Europa esiste il “codice etico della polizia” che prevede che le indagini non siano mai gestite dal corpo di polizia coinvolto nella vicenda, tantomeno che le facciano gli stessi uomini coinvolti. Ma in Italia non è così, anzi, sono centinaia i casi in cui appartenenti alle Forze Dell’Ordine inquisiti, arrestati e condannati per violenze, pestaggi e addirittura torture, non solo non sono stati rimossi dal servizio, ma in certi casi han fatto addirittura carriera. Andrea Mavilla.
Posted on: Thu, 22 May 2014 09:34:33 +0000