Chiamato lo fu Abrahamo dall’Eterno , lo fu chiamato con queste - TopicsExpress



          

Chiamato lo fu Abrahamo dall’Eterno , lo fu chiamato con queste parole, lascia la casa tua e il parentato, e verso Sion il cammino fu destinato. Il patriarca amico fu diventato, dall’Eterno Signore fu guidato, fra ambedue un rapporto c’era, che una promessa grande riceveva . Le stelle che nessuno può contare, con la rena del mare un paragone, sarà la tua progenie che non avea, promessa dell’Eterno egli credeva. Sara sua moglie che sterile lo era, l’Eterno disse in figliuolo avrai, a novanta anni e senza mescolanza,ù fu incinta e Isacco venne a dargli onore. Il patriarca che cent’anni aveva, l’Eterno diede a lui tutto il vigore, lo diede a lui e a tutti i servitori, ringiovaniti come gli aquiloni. L’Eterno è realtà e non son parole, lo stesso ieri e in Eterno resta, dialogo che abbiamo è ciò che attesta, il dominar l’avverso e la tempesta. Come l’aquila t’ho ringiovanito, perché resti fedele servitore, ad ogni richiesta esaudisco appieno, facendoti felice in amor sincero. Come tu vedi è il mondo pien d’imbrogli, sono rarissimi i sinceri di cuore, ognuno cerca d’imbrogliare l’altro, senza esistenza mia non c’è vanto. Tu servitora mia ascolta bene, io t’ho chiamata al mio ministerio appieno, t’ho rivestita di sapienza mia, togli da te ogni dubbio quel che sia. Ho messo in te mio don di profezia, ti parlo interamente nel tuo cuore, ciò che tu devi dire in riunione, mi ti rivelo con giuste parole. Non devi tu temer che cosa dici, per la tua bocca parlerò parole, che resterai come sbalordita, della semplicità che viene udita. Togli da te quei dubbi e non temere, dagli occhi miei tu sei vigilata, il disamore non può farti niente, sa che sei il mio strumento fedelmente. Abrahamo che per fede ha progredito, alla terra promessa destinato, Mosè è l’unico uomo dichiarato, attraverso il deserto il popolo ha portato. Terra promessa a Israele ha donato, con le potenti man che Dio gli ha dato, lo stato d’Israele divenuto, uno stato forte esso è diventato. Chiamato lo fu Abrahamo dall’Eterno , lo fu chiamato con queste parole, lascia la casa tua e il parentato, e verso Sion il cammino fu destinato. Il patriarca amico fu diventato, dall’Eterno Signore fu guidato, fra ambedue un rapporto c’era, che una promessa grande riceveva . Le stelle che nessuno può contare, con la rena del mare un paragone, sarà la tua progenie che non avea, promessa dell’Eterno egli credeva. Sara sua moglie che sterile lo era, l’Eterno disse in figliuolo avrai, a novanta anni e senza mescolanza,ù fu incinta e Isacco venne a dargli onore. Il patriarca che cent’anni aveva, l’Eterno diede a lui tutto il vigore, lo diede a lui e a tutti i servitori, ringiovaniti come gli aquiloni. L’Eterno è realtà e non son parole, lo stesso ieri e in Eterno resta, dialogo che abbiamo è ciò che attesta, il dominar l’avverso e la tempesta. Come l’aquila t’ho ringiovanito, perché resti fedele servitore, ad ogni richiesta esaudisco appieno, facendoti felice in amor sincero. Come tu vedi è il mondo pien d’imbrogli, sono rarissimi i sinceri di cuore, ognuno cerca d’imbrogliare l’altro, senza esistenza mia non c’è vanto. Tu servitora mia ascolta bene, io t’ho chiamata al mio ministerio appieno, t’ho rivestita di sapienza mia, togli da te ogni dubbio quel che sia. Ho messo in te mio don di profezia, ti parlo interamente nel tuo cuore, ciò che tu devi dire in riunione, mi ti rivelo con giuste parole. Non devi tu temer che cosa dici, per la tua bocca parlerò parole, che resterai come sbalordita, della semplicità che viene udita. Togli da te quei dubbi e non temere, dagli occhi miei tu sei vigilata, il disamore non può farti niente, sa che sei il mio strumento fedelmente. Abrahamo che per fede ha progredito, alla terra promessa destinato, Mosè è l’unico uomo dichiarato, attraverso il deserto il popolo ha portato. Terra promessa a Israele ha donato, con le potenti man che Dio gli ha dato, lo stato d’Israele divenuto, uno stato forte esso è diventato. 23. IL TEMPIO DEI GENTILI Fa parte del sermone del Messia, quando il fico, ficucci esso mette, è segno del ritorno desiderato, è il ritorno di Cristo tanto aspettato. S’adempie il tempio dei gentile appieno, il sette tempi bene addizionati, senza errore bene son contati, per quel ritorno siamo preparati. Il rapimento in un batter d’occhio, nel ciel sarem portati tutti uniti, satana che dal cielo vien scacciato, gettato in terra col suo parentato. Dal cielo gli vien tolto il principato, in terra poco tempo gli è restato, sarà rinchiuso con grosse catene, per mille anni non potrà più uscire. Solo mille anni di pace sulla terra, non ci sarà più guerre e né rumori, non ci sarà più sparo di cannoni, né d’altre armi e né rivoluzioni. Questa promessa è fatta dal Messia, privilegiati popoli e nazioni, tempo di pace senza confusione, perché uniti al capo del cantone. Al momento di questa confusione, popoli rivoltosi e sempre in guerra, disoccupati che non han una lira, scendendo in piazza come una guerriglia. Manca la pace e la conversazione, per poter vivere in pace e comunione, purtroppo questa lascia a desiderare, reca tristezza e dolore al cuore. Non è così per quei di Dio figliuoli, perché generati a vita nuova, un popolo che Dio s’è acquistato, col sacrificio al golgota ha pagato. Pei suoi figliuoli ora è gioia piena, e da figliuoli vivono attentamente, non più la mente reproba e carnale, ma mente nuova e nuovo parlare. Questo linguaggio l’uomo non conosce, linguaggio che neppur si può studiare, solo l’Eterno Dio lo rivela, ai suoi figliuoli con gran maestria. Ai piedi del Maestro che impariamo, seduti intorno a lui noi restiamo, e lui che ci ammaestra fino in fondo, di conoscer la vita e il suo ritorno. Siamo alla nuova scuola tutti insieme, ai più piccoli e i più grandi è una lezione, crescendo mano a mano lo impariamo, è un solo soggetto è testo da studiare. Il testo è uguale nella conoscenza , quel d’imparare sol la via del cielo, l’unica via che dobbiam calcare, le orme del Messia senza esitare. Anglicani e protestanti son chiamati, separati dalla romana chiesa, ma sono tutti uniti nelle lor funzioni, dell’ecumenico , per stringere l’unione. Non c’è altra alternativa in religione, d’esser uniti portando solo il nome, il nome del Messia all’apparente, della sua legge non se ne fa niente. Grave gravissima è la situazione, con sforzo umano crean confusione , perché d Adamo è l’iniziativa, è risultato di quanto l’uomo mira. Cristo disse prendete ognun la spada, dando a ognun di voi la propria veste, simbolica che richiesta era, d’ognun spogliarsi e spada possedeva. Non è per Cristo una guarigione , che quelle spade fosser protettore, ma profezia che adempir si doveva, in quella triste notte s’adempiva. Non occorreva al Messia protezione, né dagli uomini né da chi che sia, milion di angeli a disposizione, tengono a bada il loro signore. Eliseo che l’Eterno ben serviva, legioni d’angeli intorno a lui vegliava, potere che Eliseo , di Elia aveva, poteva distruggere eserciti , quando voleva. I religiosi han guardia del corpo , e soldati armati tutto punto sono, per guardare il loro capo che si dice, vicario del Maestro ma è infelice.
Posted on: Sat, 10 Aug 2013 05:04:32 +0000

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