E OGGI SE SOLO ESISTESSE UN MINIMO DI DIGNITA DOVRESTI - TopicsExpress



          

E OGGI SE SOLO ESISTESSE UN MINIMO DI DIGNITA DOVRESTI DIMETTERTI*****!!!!! Salvatore Ligresti - Per Capirne di PIU*****!!!!! (Wikipedia, lenciclopedia libera). È nato a Paternò, in provincia di Catania, da una famiglia di agiati commercianti[1], ha un fratello minore Paolo, medico cardiologo e imprenditore[2]. Ha studiato Ingegneria prima a Palermo poi a Padova[1]. Giunse a Milano per prestare servizio militare nellAeronautica[1]. Congedato decise di stabilirsi nel capoluogo lombardo e aprì uno studio di progettazione[1]. Nel 1966 si sposò con Antonietta Susini detta Bambi, figlia del provveditore alle Opere pubbliche della Lombardia Alfio Susini[1]. Dal matrimonio nascono tre figli: Giulia Maria, Gioacchino Paolo e Jonella. Negli anni intrecciò importanti e proficue relazioni con lavvocato Antonino La Russa, il finanziere Michelangelo Virgillito, entrambi originari di Paternò, limprenditore Raffaele Ursini ed Enrico Cuccia patron di Mediobanca. Lascesa nel campo degli affari è rapida, specialmente a cavallo dei primi anni Ottanta, nel 1978 dichiarò al fisco 30 milioni di Lire di imponibile, e nellarco di pochi anni divenne uno degli uomini più ricchi dItalia. È infatti in questi anni che la fortuna economica di Ligresti, soprannominato Don Salvatore, fa il salto di qualità, complice il boom edilizio della cosiddetta Milano da bere, degli importanti appalti edilizi che riuscì ad ottenere e delle amicizie influenti . Ligresti reinvestì i proventi ricavati dalle attività di costruzioni in una serie di partecipazioni societarie di importanti aziende italiane dellepoca, come per esempio Pirelli, Gemina, Mediobanca e SAI. Queste partecipazioni societarie gli valgono il soprannome di Mister cinque per cento. Grazie al sistema di scatole cinesi, ai patti di sindacato e alle azioni di risparmio Ligresti fu in grado di controllare diverse s.p.a malgrado detenesse soltanto una piccola parte delle azioni. iI 5 febbraio 1981[1] Bambi Susini, moglie di Ligresti, venne rapita dai mafiosi, Pietro Marchese, Antonio Spica e Giovannello Greco fedelissimo di Stefano Bontate. Il sequestro si risolse un mese più tardi senza conseguenze per la Susini, che venne rilasciata a Origgio grazie al pagamento del riscatto di seicento milioni di Lire[1]. I tre autori del sequestro dopo essere stati individuati sono stati ritrovati morti ammazzati. Antonio Spica in una discarica di Bollate alle porte di Milano, Pietro Marchese nel carcere dellUcciardone, mentre Giovanni Greco è scomparso nel nulla.[3] Nel 1984 Ligresti è stato oggetto di uninchiesta della procura di Roma e poi nel 1985 di quella di Milano per questi fatti ma entrambi i fascicoli non portarono a nulla. Nel 1986 Ligresti è protagonista dello scandalo delle cosiddette Aree doro. Il 18 marzo 1986 lassessore allUrbanistica Carlo Radice Fossati fece approvare una delibera con cui il Comune di Milano acquistò dei terreni agricoli di Ligresti a 5000 lire il metro quadro. In ottobre una giornalista informò Radice Fossati che la precedente giunta di sinistra aveva già concordato l acquisto di quei terreni a prezzi molto più bassi: 500, 800 e 1000 lire al metro quadro. Lassessore allora, fatta una ricerca negli archivi comunali, trovò le lettere di impegno, firmate dal suo predecessore Mottini e da Ligresti. Come conseguenza di questo scandalo si dimise la giunta socialista presieduta dal sindaco Carlo Tognoli e la magistratura aprì uninchiesta che terminò in unarchiviazione. Nel 1992 venne arrestato nellambito dello scandalo di Tangentopoli, accusato di corruzione per aggiudicarsi gli appalti per la costruzione della metropolitana di Milano e delle Ferrovie Nord. Trascorse 112 giorni presso il carcere di San Vittore e fu condannato a due anni e quattro mesi ma con laffidamento ai servizi sociali e lavoro per la Caritas ambrosiana al posto del carcere. La condanna definitiva del 1997[1] comportò la perdita dei requisiti di onorabilità richiesti per ricoprire incarichi in Premafin e Fondiaria-Sai. Per questo motivo i figli gli subentrarono negli incarichi operativi. Dopo anni di cattiva gestione Fonsai, Milano Assicurazioni e Premafin, le principali società della famiglia Ligresti, sono profondamente indebitate e sullorlo del fallimento. Nel 2011 i Ligresti sono costretti a cederne il controllo su pressione di Mediobanca, storico partner di famiglia, alla Unipol. Per evitare il fallimento delle tre società il management di Mediobanca, che da un simile evento rischierebbe di perdere oltre un miliardo di euro, propone ad Unipol la fusione con esse. A partire da questa vicenda sono stati avviate due inchieste dalle Procure di Milano e Torino. Viene aperta nel 2012 allo scopo di indagare Ligresti per il reato di aggiotaggio in relazione a due trust esteri titolari del 20% di Premafin riconducibili a Don Salvatore, un secondo filone dinchiesta riguarda la bancarotta delle holding immobiliari di famiglia. Nel maggio dello stesso anno Ligresti e la.d. di Mediobanca Alberto Nagel vengono indagati in merito ad un patto occulto in cui il primo si impegnava a non ostacolare la fusione Unipol-Fonsai in cambio della concessione da parte di Nagel di una lunga lista di privilegi. Linchiesta viene aperta nellestate del 2012, sulla scorta dellindagine milanese, per falso in bilancio e ostacolo allattività di vigilanza. Il 17 luglio 2013 Ligresti viene arrestato dalla Guardia di Finanza su ordine della Procura di Torino per il reato di falso in bilancio e manipolazione di mercato. La magistratura ritiene che Ligresti, agli arresti domiciliari per via delletà avanzata, abbia nascosto la carenza di 600 milioni di euro nella riserva sinistri, la cui mancata comunicazione avrebbe provocato un grave danno per le scelte degli investitori. Nellambito della medesima inchiesta vengono arrestate le figlie Giulia e Jonella mentre il figlio Paolo, diventato cittadino svizzero da soli 21 giorni, trovandosi nella sua abitazione sul lago di Lugano evita larresto. Partecipazioni imprenditoriali: Presidente onorario di Fondiaria-Sai. Presidente onorario di Premafin. Tra i soci di Banca Intermobiliare. Dopo la fusione Unicredit-Capitalia è passato dal consiglio di Capitalia a quello di Unicredit Group. Premafin e Fondiaria Sai: La holding Premafin HP S.p.A. nasce nel 1986, negli anni seguenti, tramite una serie di acquisizioni di varie società, acquisisce una partecipazione di controllo della compagnia di assicurazione SAI. Nel 1986 viene quotata alla Borsa valori di Milano. Dopo lacquisto di Montedison nel 2001, viene rilevato il 29% della Fondiaria Assicurazioni, la quale nellanno successivo viene incorporata nella SAI, assumendo la nuova denominazione di Fondiaria-SAI. Nel 2012 il gruppo assicurativo Unipol conquista il controllo di Premafin grazie allacquisto del pacchetto di maggioranza. Fino alla fine del 2012 Premafin è stata controllata da un patto di sindacato stipulato tra società riconducibili a Salvatore Ligresti e ai suoi tre figli. RCS Mediagroup: Nel 2004 entra nel consiglio di amministratore della Rcs MediaGroup, società editrice di quotidiani quali il Corriere della Sera e la free press City. Sempre attraverso Premafin, la famiglia Ligresti possedeva il 5.291%[11] di Rcs MediaGroup e partecipava al patto di sindacato che controllava la società editrice. Unicredit: Salvatore Ligresti è stato membro del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Unicredit fino al 22 marzo 2011, data in cui ha rassegnato le dimissioni in relazione allevolversi delle relazioni di affari del gruppo facente capo alla famiglia Ligresti con UniCredit.[12] Attività immobiliari: Salvatore Ligresti è stato coinvolto nei più rilevanti interventi urbanistici di Milano (Expo, Fieramilanocity e Garibaldi-Repubblica), di Firenze (Castello e Manifattura Tabacchi), di Torino. A seguito della crisi immobiliare e della finanziaria di famiglia Ligresti è stato costretto ad abbandonare questi progetti.
Posted on: Tue, 05 Nov 2013 08:08:00 +0000

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