Ed ecco invece cosa ne pensa un neo-borbone (loro si - TopicsExpress



          

Ed ecco invece cosa ne pensa un neo-borbone (loro si autodefiniscono così, non io) dei fatti del maggio (la rivoluzione partenopea del 1848): «Ebbene, nel 1848, allorquando i sedicenti “liberali”, una sparuta minoranza di persone le quali, piuttosto che ottenere la Costituzione, intendevano solo rovesciare la monarchia ed instaurare la repubblica, Ferdinando II, che rappresentava l’obiettivo “numero uno” da colpire ed abbattere, rispose more solito, con equilibrio, saggezza e spirito cristiano.» Del resto, per dirla alla Odifreddi (che le orecchie deve averle effettivamente ricoperte di ghiaccio), mica noi ceravamo? Come facciamo a sapere che effettivamente il 15 maggio a Napoli si è versato del sangue e che il Borbone per loccasione di imborbonì più di altre volte? Devo dire che della storia a me piacciono in particolare i testimoni depoca, perché anche quando sono partigiani sono per forza di cose più autentici degli storici di carriera di oggi. Per questo, nel caso specifico, mi fido più di Gattina che del neo-borbone. Questo vale anche per altre letture. Mi fido più dei primi biografi di Kant, per esempio, per quanto tendenziosi, che non dei nuovi biografi, come quello che oggi va per la maggiore perché si è tolto lo sfizio di ritrarre un Kant finalmente libertino e senza scrupoli. Bah!
Posted on: Mon, 25 Nov 2013 14:38:17 +0000

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