Essere Credenti coerenti (3 PARTE) Pietro: “Cristo ci ha - TopicsExpress



          

Essere Credenti coerenti (3 PARTE) Pietro: “Cristo ci ha lasciato un esempio” Pietro aveva già un’età piuttosto avanzata quando scrisse le sue epistole. Dal loro contenuto ci rendiamo conto che Pietro era diventato un uomo molto diverso dal giovane irruento di cui leggiamo nei vangeli! In passato aveva sgridato Gesù perché non poteva accettare che il Cristo dovesse soffrire e morire (Matteo 16:22), ma nella sua epistola scrive: “Infatti a questo siete stati chiamati, poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme” (1Pietro 2:21). Pietro aveva fatto un percorso di imitazione del suo Maestro. Aveva imparato a servire il Signore anche se ciò poteva comportare sofferenza. Gesù aveva lasciato un esempio e occorreva seguire le sue orme. Più avanti nell’epistola esortò gli anziani ad essere esempi del gregge (1Pietro 5:3). Pietro non vedeva altro modo di trasmettere la fede agli altri se non attraverso l’esempio e l’imitazione di Cristo. Giacomo: “La fede senza opere è morta”. Giacomo, nell’epistola che porta il suo nome, dimostra un attaccamento particolare al concetto di fede che trova espressione negli atti e non solo nei pensieri. “Ma mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi” (Giacomo 1:22). Per Giacomo l’ascolto della parola è efficace solo nella misura in cui modifica il nostro comportamento. Egli considera l’ascolto, non accompagnato dall’applicazione, nient’altro che mera illusione. Più avanti egli definisce così una fede non accompagnata da azioni coerenti: “Così è della fede; se non ha opere, è per sé stessa morta” (Giacomo 2:17). Cosa penserebbe Giacomo di un cristianesimo che si accontenta di pensieri pii non accompagnati da atti concreti? Paolo: “Siate miei imitatori”. L’apostolo Paolo aveva capito che non si trattava solo di trasmettere agli altri un insieme di dottrine, ma occorreva lasciare un esempio affinché gli altri lo seguissero. Questo emerge nelle sue epistole. Per questo Paolo dedicò la vita ad imitare Cristo in modo che gli altri vedessero in lui la vita di Cristo e a loro volta potessero manifestarla: “Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo” (1Corinzi 11:1). “Siate miei imitatori, fratelli, e guardate quelli che camminano secondo l’esempio che avete in noi” (Filippesi 3:17). Paolo era un presuntuoso? No! Egli era un cristiano maturo che aveva imparato a vivere ciò che predicava e sapeva come trasmetterlo. Paolo non avrebbe potuto scrivere ai Tessalonicesi esortandoli ad ammonire coloro che si comportavano disordinatamente se non avesse avuto l’autorità per dire: “Infatti voi stessi sapete come ci dovete imitare: perché non ci siamo comportati disordinatamente tra di voi; …abbiamo voluto darvi noi stessi come esempio, perché ci imitaste” (2Tessalonicesi 3:7, 9). “infatti sapete come ci siamo comportati fra voi, per il vostro bene. Voi siete divenuti imitatori nostri e del Signore…” (1Tessalonicesi 1:5-6). L’apostolo Paolo poteva rispondere con franchezza anche ai suoi oppositori perché era sicuro di non aver dato nessun motivo di scandalo a Corinto: “Noi non diamo nessun motivo di scandalo affinché il nostro servizio non sia biasimato; ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come servitori di Dio, con grande costanza nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie” (2Corinzi 6:3-4). Paolo non lasciò solo parole ai suoi più stretti collaboratori, ma lasciò un esempio di vita: “Tu invece hai seguito da vicino il mio insegnamento, la mia condotta, i miei propositi, la mia fede, la mia pazienza, il mio amore, la mia costanza, le mie persecuzioni, le mie sofferenze…” (2Timoteo 3:10-11). “Prendi come modello le sane parole che hai udite da me con la fede e l’amore che si hanno in Cristo Gesù” (2Timoteo 1:13). Timoteo non aveva solo ascoltato l’insegna- mento di Paolo ma aveva anche visto la sua condotta, la sua fede, il suo amore. Paolo non era stato solo un buon insegnante ma un modello di vita. Le sue parole e la sua condotta, anche nelle sofferenze e nelle persecuzioni, sarebbero state per Timoteo un esempio indelebile che lo avrebbe accompagnato nel suo ministero per tutto il resto della propria vita. Generazioni di esempi: Gesù agiva in imitazione del Padre. Gli apostoli hanno seguito le orme di Gesù e sono stati esempi per coloro che li hanno seguiti. Ma l’esempio non si è fermato agli apostoli. Da allora in poi il Vangelo è stato trasmesso attraverso la testimonianza di uomini fedeli che seguivano l’esempio di Cristo, generazione dopo generazione. Paolo esortò i suoi collaboratori ad essere, a loro volta, esempi: “Nessuno disprezzi la tua giovane età; ma sii di esempio ai credenti, nel parlare, nel comportamento, nell’amore, nella fede, nella purezza” (1Timoteo 4:12). Timoteo seguì infatti le orme di Paolo al punto che Paolo non aveva timore di citarlo come esempio nelle sue lettere: “Infatti non ho nessuno di animo pari al suo che abbia sinceramente a cuore quel che vi concerne…Voi sapete che egli ha dato buona prova di sé, perché ha servito con me la causa del vangelo, come un figlio con il proprio padre” (Filippesi 2:20-22). “Egli ha dato buona prova di sé”. Non sono queste le parole con cui ognuno di noi vorrebbe essere ricordato? Anche i Tessalonicesi erano diventati imitatori di Paolo e del Signore, diventando un esempio per tutti i credenti della Macedonia e dell’Acaia (1Tessalonicesi 1:6-7). Tutti i credenti sono chiamati in qualche modo essere esempi verso le nuove generazioni di credenti, non solo i conduttori. Quando Paolo esortò Tito a “presentare sé stesso in ogni cosa come esempio di opere buone” (Tito 2:7), lo scopo era proprio quello di stimolare anche gli altri a fare altrettanto. Ad esempio, il comportamento delle donne più anziane sarebbe stato la chiave per insegnare alle donne più giovani ad onorare il Signore nella loro vita famigliare: “Anche le donne anziane abbiano un comportamento conforme a santità…siano maestre nel bene, per incoraggiare le giovani ad amare i mariti, ad amare i figli…” (Tito 2:3-4). Ognuno è chiamato a tramandare la fede anche attraverso il proprio esempio. I fatti parleranno più forte delle parole. (CONTINUA)
Posted on: Tue, 01 Oct 2013 15:49:52 +0000

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