E’ una delle poche persone che è riuscita a farsi amare sia dai - TopicsExpress



          

E’ una delle poche persone che è riuscita a farsi amare sia dai tifosi milanisti che da quelli interisti nel corso della sua carriera, cosa sicuramente non facile. Ora Leonardo, dopo l’esperienza al PSG, sta attraversando una pausa: “Sono in un momento di riflessione, allungato per quanto è successo il 5 maggio, ma che arriva dopo anni di straordinaria intensità“, dichiara al Corriere della Sera riferendosi alla spallata rifilata in Francia ad un arbitro, con conseguente squalifica di 14 mesi. Gli ultimi anni, in effetti, per lui sono stati densi di impegni ed emozioni: “Prima l’esperienza da dirigente con il Milan, poi la panchina rossonera, il terzo posto in campionato, un breve stop, l’arrivo all’Inter dopo Mourinho e Benitez, una grande rincorsa, la Coppa Italia e poi il lavoro al Paris Saint-Germain. Che ho dovuto rompere in anticipo e non per mia volontà. Ma oggi mi sento bene“. Leonardo ripensa proprio al momento dell’addio all’Inter, alla fine della stagione 2010/2011: “Avevamo vinto la Coppa Italia e saremmo andati avanti serenamente. Poi è arrivata a sorpresa l’offerta del Principe del Qatar. A sorpresa perché la Qatar Investment Authority aveva programmato di acquistare il club un anno dopo. Era un’opportunità inattesa e incredibile, nel senso che non mi veniva offerto un ruolo di semplice direttore sportivo, ma mi venivano consegnate le chiavi del club, per ripartire e arrivare in alto“. A quel punto la sua volontà è cambiata: “Ne ho parlato con il presidente Moratti e lì ho avuto la conferma che si tratta di un personaggio straordinario. Mi ha lasciato andare, ma per me è stato un passo difficilissimo. Certo, se avessi saputo che a Parigi sarei rimasto per così poco, non sarei andato via dall’Inter. Mi sono dimesso perché non sarebbe stato giusto rimanere, visto che in concreto non avrei potuto lavorare“. A proposito di Massimo Moratti, ora pare che anche lui lascerà, o meglio cederà, l’Inter: “Penso che Moratti stia cercando di fare il meglio per l’Inter. A prescindere dai dettagli dell’accordo con gli indonesiani, quella del presidente è un’intuizione eccezionale. E’ un’apertura verso il futuro di portata storica. L’Inter non perde la sua identità, ma si apre a nuovi mercati, a nuove idee, a nuovi scenari, per aumentare i ricavi e per poter investire di più. Moratti ha dimostrato ancora una volta di essere in anticipo sui tempi, per un progetto che può cambiare davvero tutto“. Inevitabile parlare con Leonardo anche del suo futuro, che molto probabilmente non sarà su una panchina: “Penso più a un ruolo di manager all’inglese. Più in generale mi piacerebbe essere un produttore di calcio, nel senso di un uomo che ha maturato esperienze diverse e che le mette a disposizione di chi ha idee da trasportare sul campo. Perché i presidenti sono tutti appassionati, ma poi si trovano a governare una situazione oggettivamente difficile. E hanno bisogno di chi li aiuti a trasformare in fatti concreti le loro idee. Le squadre si possono costruire e sviluppare in tanti modi: basta essere chiari in partenza. Se penso alla mia storia, penso che Milano e l’Inter o Rio e il Flamengo siano due situazioni lasciate a metà“. Quindi ritornare un giorno in nerazzurro non è assolutamente impossibile. D’altronde, parlando di Milano, Leonardo confida: “E’ ancora casa mia“.
Posted on: Wed, 09 Oct 2013 13:17:05 +0000

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