Genova - Ultima tappa i cantieri delle riparazioni navali. La - TopicsExpress



          

Genova - Ultima tappa i cantieri delle riparazioni navali. La crociera mediterranea dell’estate di Steven Spielberg si ferma a Genova, bacino 1 per la precisione. Il Seven Seas, il mega yacht di 85 metri che il regista usa per le sue crociere in Europa, arriverà sabato per essere preso in consegna dai cantieri che eseguiranno i lavori. In porto si danno di gomito, sorridendo: «Magari ci chiede di farlo come quello di Capitan Uncino». Pragmatismo tutto genovese: non si pensa tanto al film ma all’ossigeno che la commessa fornisce alle Riparazioni Navali appena privatizzate. Come inizio non c’è male: pubblicità assicurata, nemmeno se l’avessero studiata a tavolino. Invece silenzio, nebbia fitta sull’importo e sulla natura dei lavori del gigante che a bordo è orfano solo dell’eliporto, sullo stile di quello del magnate russo Roman Abramovich. Sul Seven Seas c’è però la piscina, non manca la palestra e se ti stufi del mare, puoi sempre andare nel centro termale. E se Spielberg volesse rivedere un suo film? Per 200 milioni - tanto è costata la barca - i cantieri olandesi Oceanco hanno costruito all’interno anche un cinema dotato di schermo «a grandezza naturale», proprio come quelli riservati a terra ai comuni mortali. Ma per entrare bisogna essere uno dei magnifici 12, il numero degli apostoli che il design sofisticato del mega yacht ha imposto. L’ultimo a dormire a bordo è stato un amico di Spielberg, sembravano quasi due persone normali in maglietta e pantaloncini a Capri in piazzetta: Stephen e Bruce. Bruce Springsteen. Ultime cartoline a bordo della “bestia dei sette mari”, istantanee di un’estate che in costiera ci vai per divertirti, ma a Genova per lavoro. L’enorme scafo blu quest’anno non solcherà Portofino, il mare da film della Liguria più chic, ma entrerà direttamente al porto, virata a destra e macchine ferme. Niente più gite per almeno i prossimi tre mesi, perchè i lavori saranno lunghi e impegnativi. Bocche cucite su cosa si dovrà fare al Seven Seas, chi lo sa non si lascia scappare niente: risparmiare il fiato per il lavoro. E forse per parlare al regista che potrebbe pure arrivare a Genova per seguire i lavori (curati dal cantiere Amico, fra i leader al mondo). Non sarà uno sbarco, come quelli di quest’estate a Capri, ma tra i muri dei bacini del porto ci sperano: «Tre mesi di lavoro sul suo gioiello e vuoi che non venga a vedere come procede la situazione?» Già, facile che arrivi, magari non fendendo cinematograficamente le onde, ma più prosaicamente prendendo un volo per Genova. L’importante è che venga in porto perchè «così posso conoscere Spielberg». Se il film dello yacht è un colossal, sfarzoso e con un budget alto, quello degli operai delle riparazioni navali rischiava di diventare un horror di serie B. Facile la battuta ora che il peggio sembra passato. La commessa infatti consente di stoppare la cassa integrazione che sarebbe piombata sull’autunno dei lavoratori. Per questo in porto si sorride. Non troppo, perchè alla fine lo yacht da solo assicura lavoro per poco meno di due mesi, mentre ne servirebbero di più. Ma intanto la cassa è congelata e poi ci sono altri lavori da fare: un altro mega yacht ma con un proprietario meno famoso, non per questo però meno ricco e poi due navi, una della compagnia Messina e un traghetto Moby. Ma è il Seven Seas il lieto fine del film di Spielberg che si ricorderanno a lungo quelli delle riparazioni di Genova.
Posted on: Sun, 01 Sep 2013 09:35:51 +0000

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