Hoka nr. 343 Il suo cuore batteva la dubstep Cazzetto amava la - TopicsExpress



          

Hoka nr. 343 Il suo cuore batteva la dubstep Cazzetto amava la dubstep. Cappellino a visiera di Doctor P e Ipod, tagliava la città armato di cuffie giganti vomitanti sonorità house e ritmiche a 140 battiti al minuto. Era solo come un orfano, il povero Cazzetto, non aveva amici, tutti lo schifavano per via della dubstep. Ma nonostante la solitudine quando era con Skrillex , Zed o Roska il mondo era suo, si fermava in mezzo ad una piazza ed iniziava a ballare : “wi wi wi wi wi wuuwu wi wi wi wi wuuuuuuuuu”. La gente che vedeva le sue performance lo prendeva per scemo, più di una volta qualcuno a forza gli mise un calzino in bocca e lo portò al pronto soccorso convinto che fosse preda di un attacco epilettico. Quando il dottore scopriva che la causa dei suoi spasmi non era l’epilessia ma la dubstep andava su tutte le furie e lo cacciava a pedate. Un giorno mentre stava camminando vicino all’università incrociò un gruppo del collettivo autonomo studentesco. Avevano tutti barbe lunghe e magliette EZLN, Che Guevara, free Palestina, free Tibet, w la soia, w i gay. Gli studenti del collettivo lo guardarono silenziosamente con quello sguardo che significa “si è vero che ti guardo silenziosamente ma in realtà ti sto mandando affanculo”. Cazzetto sentendosi osservato volle provare a fare colpo sugli amici studenti, prese coraggio e iniziò a ballare i suoi migliori passi di dubstep “rigw rigw ri riri riri rigw, riiiririri rigw” muovendosi a scatti, rallentando le sue mosse e poi velocizzandole come se le articolazioni non conoscessero barriere, come se il suo corpo fosse trafitto da scariche elettriche, aggiustandosi il cappellino di Doctor P con la mano e ripartendo in moon walk sicuro che gli studenti riconoscessero il suo talento. E lì invece arrivarono le botte, quante botte per Cazzetto, “dov’è la vostra tolleranza ora ?” implorava Cazzetto “amate tutti, amate i negri, i gay, amate pure i cingalesi, ma io che ballo la dubstep? non merito anch’io un posto nel vostro cuore?” diceva Cazzetto “non lo merito forse ?” ma el pueblo unido jamas serà vencido e con i collettivi studenteschi, si sa, non si scherza un cazzo. Cazzetto amava la dubstep. Tumefatto con le costole rotte boccheggiava il suo finale in cardiologia mentre i dottori disperatamente provavano a rianimare il suo cuore, sincopato con un asistolia in ritmica estrema non defibrillabile.
Posted on: Sat, 28 Sep 2013 13:07:53 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015