I MINISTRI OMBRA E LOMBRA DEI MINISTRI Il 24 Gennaio 2011 Paolo - TopicsExpress



          

I MINISTRI OMBRA E LOMBRA DEI MINISTRI Il 24 Gennaio 2011 Paolo Ferraro, magistrato in regolare servizio della Procura di Roma, decide di telefonare a Salvatore Vitello, un magistrato di Cassazione di peso e di proverbiale “profilo basso” programmatico, già magistrato della Procura di Roma, promosso Procuratore capo di una Procura calabrese dallestate del 2009, ma con vari e rilevanti incarichi istituzionali alle spalle . [ Nel 1983 Salvatore Vitello vincitore del concorso in magistratura rinvia lingresso in magistratura e viene impiegato per “chiamata alla leva” nellesercito italiano. Diverrà collega di corso, conosciuto nei seminari nazionali per la formazione di magistrati, dal 1984. Nel 1987 verrà nominato magistrato addetto alla Direzione del personale nel ministero di Giustizia nellallora Direzione generale degli Istituti di prevenzione e pena, poi denominata D.A.P (Dipartimento amministrazione penitenziaria). Anche lì vi era Paolo Ferraro, ma addetto allufficio VIII . Dal 1989 sarà nella procura circondariale di Roma sino a che non arriverà al Ministero di Giustizia, nuovamente nella Direzione generale del personale, poi passando anche allUfficio legislativo sempre del Ministero, nellepoca in cui lavorerà insieme a Giuseppe Cascini divenuto segretario di un sottosegretario del Ministero di Giustizia e compare anche Claudio Castelli anche più volte segretario nazionale di MD. E in quegli anni che il ministero passa dal Dicastero di FLIcK al Ministro Diliberto, quello dei “valori” e anche al Ministro Mastella. La sua carriera “istituzionale” proseguirà vedendolo tra laltro da ultimo continuativamente vicecapo di Gabinetto sia sotto il Ministro Sansevero che sotto lattuale ministro Cancellieri. Una carriera e un ruolo oltre i ministri e oltre le fasi politiche. La telefonata che ora ascolterete fu effettuata dopo che avevo scoperto nel 2011 che la doppia procedura di dispensa archiviata per due volte, era stata potuta avviare sulla scorta della frase “ Ho saputo dal collega cons. Filippo Vitello....”. Questa frase era stata inserita in una nota trasmessa al CSM appositamente, e per ben due volte, da Giovanni Ferrara, e la nota era servita ovviamente ad attivare la procedura di dispensa . Lufficio non avrebbe dovuto né potuto sapere , perchè io stavo perfettamente bene in ufficio e neanche Vitello avrebbe potuto immaginare, mentre nella telefonata racconta che una persona imprecisata gli avrebbe detto che avevo avuto un “malore” . Daccordo con il mio personale avevo inviato una mera domanda di ferie e ovviamente avevo istruito immediatamente il mio personale spiegando quanto grave fosse la situazione, inoltre ovviamente chi lavorava con me ne conosceva a menadito gli antefatti . La domanda di ferie era servita sia a rendere più difficile lattacco a me sia a scoprirne la matrice, come poi puntualmente è avvenuto . Infatti la ex moglie Silvia Canali aveva quel maggio del 2013, proprio il giorno prima della inaspettata “visita” di Salvatore Vitello, tentato di avere , di nascosto da me, ed io subito avvertito dal personale della struttura , un certificato di ricovero diagnosi “per lufficio” , venendo respinta al mittente su mia direttiva esplicita. A quel momento il certificato che cercavano di usare contro me era quello della psichiatra che aveva eseguito il blitz illegale . Lufficio non aveva in mano nulla e non poteva neanche ufficiosamente far intendere che sapeva, altrimenti sarebbero emersi i rapporti sotterranei intercorsi con parenti ”arruolati” . Nessuno poteva sapere se non coloro che avevano organizzato la cosa. Vitello fu notiziato e comunque venne , perchè attraverso lui la notizia poteva arrivare dallufficio al CSM in modo insospettabile . Telefonando a Vitello intendevo chiarire il punto. La mia conoscenza del ruolo da lui in generale rivestito, anche nella Procura di Roma dove era comparso tra un incarico istituzionale e laltro, era profonda, e la sua “visita” di allora, non aveva spiegazione alcuna logica. [ Vitello tra le mille cose fu anche lautore materiale del testo trasfuso nel sollevato conflitto di attribuzioni dinanzi ala Corte Costituzionale, tra la PROCURA di Roma e la Commissione parlamentare, aperto intorno al sequestro dellautovettura perforata dai proiettili dellagguato ad Ilaria Alpi. Il conflitto fu vinto dalla Procura di Roma sottraendo il veicolo agli accertamenti della commissione, allepoca guidata dallAvvocato Taormina. Dal confronto e perizia sullauto e dai riscontri altri si sarebbe potuta ricostruire con esattezza la dinamica dellagguato e se Ilaria fosse stata uccisa non dai proiettili sullauto, ma a parte, subito dopo . Un accertamento essenziale per acquisire elementi circa la premeditazione commissionata dellomicidio . ] Attraverso la telefonata si evince, per chiunque la ascolti, che Vitello ben sapeva da sempre chi fosse Paolo Ferraro, allepoca regolarmente in servizio nella Procura , e in essa incautamente Vitello erra, indicando lospedale in cui ero stato immesso come il San Filippo Neri e subito lasciando in sospeso la affermazione avvolta nella incertezza . Da chi fu richiesto e avvertito non emerge. Dalla ricostruzione dei fatti, avrei dovuto essere “destinato” al San Filippo Neri, dopo il sequestro, “per competenza territoriale”, struttura gestita da Stefano Ferracuti, figlio dello storico Ferracuti dei Servizi, e con gli obiettivi distruttivi che è dato evincere dallintera ricostruzione della vicenda. Immetto in rete questa prima registrazione telefonica, ora, per rendere edotti coloro che lascolteranno con la diligenza professionale che compete loro, ma anche chi la ascolterà a digiuno di esperienze investigative e professionali, può capire . In qualità di Vice capo di gabinetto lo stesso Vitello Salvatore sarà presente al M.G. quando il 7 Gennaio 2013 il Ministro Sansevero firmò di tutta urgenza la dispensa dal Servizio di Paolo Ferraro, mentre il Consiglio Superiore della Magistratura il pomeriggio stesso, già investito della richiesta di aspettativa per motivi elettorali del magistrato Paolo Ferraro, nella seduta fissata o rinviata al pomeriggio, diede “atto” della non appartenenza di Paolo Ferraro allOrdinamento Giudiziario, ed in realtà la delibera non notificata non era ancora efficace . Stefano Pesci, Filippo Vitello, Agnello Rossi, Giuseppe Cascini, Giovanni Ferrara, Nunzia Delia, Delia Cardia e anche Giuseppe De Falco in particolare sanno e sapevano bene chi era ed è Paolo Ferraro. E lo sanno e sapavno i membri del Csm , alcuni dei quali mi conoscevano da decenni . E lo sapevano Petrucci Luca, Stefano Ferracuti, Silvia Canali, Luigi Cancrini, Francesco Bruno e molti altri che stanno dentro la vicenda mani e piedi . Lo sapeva però bene anche Alberto Caperna, amico affettuoso, che mi disse nel Maggio 2011 “è un peccato, tu sei nato per fare il magistrato”, e disse i primi dellottobre 2012 “Rientra , fai finta di niente, dimentica quello che ti hanno fatto”. E lo sapeva anche Pietro Saviotti, cui, dopo aver telefonato allaggiunto di Milano Spadaro, avevo rivelato le mie preoccupazioni per la portata più grave e generale di quello che avevo scoperto, in relazione a legami col mondo militare ed ambienti “inquietanti”e varie altre. Ovviamente lo sapevano tutti coloro che estranei a costoro, conoscono e conoscevano Paolo Ferraro da trenta anni . ASCOLTATE con animo libero ed attento questa telefonata : sarà la vostra sensibilità a dirvi con chi parlo . E non lasciatevi “trarre” in “giudizio” dal tono mellifluo e amicale, né dal tono alterato e irritato con cui, credendo che il telefono fosse stato da lui già chiuso, alla fine, stentoreamente ringhierà “maresciallo ...” : il magistrato Salvatore Vitello, persona e toni noti al suo personale anche in Roma, ed alla sua assistente e al di lei collega assistente, che se ne andarono via dalla sua segreteria ... sdegnati, ma per altri motivi , quando Vitello era nella Procura della capitale. Non sembri ultroneo far presente che oggi capo gabinetto del Ministero di Giustizia è Renato Finocchi Ghersi , per svariati anni segretario della Corte Costituzionale, e nel critico anno 1992 , e laltro vice capo di Gabinetto è Roberto Mucci, per svariati anni nel Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, e nel critico anno 2012 , da ultimo impegnati sul fronte “caldo” del Ministero della Giustizia, reso incandescente da vicende che ne stanno squassando linvolucro . La partita sulla difesa della Costituzione e della legalità non si gioca sui “volti pubblici ufficiali”. t.co/azh0nQNIPe paoloferrarocdd.blogspot.it/2013/11/i-ministri-ombra-e-lombra-dei-ministri.html
Posted on: Sun, 17 Nov 2013 00:53:09 +0000

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