IL PROBLEMA DEL LUNGOMARE E LA BRAMA DI POTERE DEI FRATELLI - TopicsExpress



          

IL PROBLEMA DEL LUNGOMARE E LA BRAMA DI POTERE DEI FRATELLI MOTTA Negli ultimi giorni il segretario del Pd di Nocera, Armando Motta, e colui che ha sempre comandato in famiglia, il fratello Pasquale Motta, ex sindaco fallimentare di Nocera, sono intervenuti quasi contemporaneamente su alcuni problemi che riguardano il nostro paese. E sono intervenuti a modo loro, raccontando il falso, sbraitando inutilmente e soprattutto pronunciando le uniche due parole che sono capaci di pronunciare da quando non hanno più in mano il Comune: sindaco dimettiti. Da quando i fratelli Motta non hanno più potere decisionale a Nocera, e cioè da circa 12 anni, non sono mai stati capaci di proporre qualcosa, di collaborare con la maggioranza, di prendere qualche iniziativa. Niente di niente, solo richieste continue di dimissioni. Sia da parte del fratello maggiore (che, com’è noto, è solo formalmente lontano dalla politica nocerese, in realtà ogni decisione passa da lui), sia da parte del fratello minore, quello che prende gli ordini. Armando Motta continua a intervenire sul problema del Lungomare, anche in questo caso chiedendo le mie dimissioni, affermando che l’Amministrazione che guido è inerte, si disinteressa del problema. A parte che dovrebbe spiegarci per quale motivo dovremmo disinteressarci di un’opera importantissima per Nocera, Motta non sa quello che dice. Da mesi, dopo i danni che l’anno scorso il mare ha provocato al lungomare, chiediamo alla Regione Calabria di intervenire tempestivamente e in modo risolutivo. Ovviamente siamo costretti a rivolgerci alla Regione perché un piccolo Comune non ha le risorse necessarie per intervenire, visto anche il Patto di Stabilità che ci impone di rispettare parametri economici rigidissimi. Pochi giorni fa mi sono personalmente recato sul lungomare col Segretario Generale dell’Autorità di Bacino, Ing. Siviglia, il quale ha sconsigliato interventi di scarso impatto (per esempio mettere massi che poi sarebbero spazzati via dalla forza del mare), che farebbero solo sprecare inutilmente risorse. Un intervento tampone di una certa rilevanza costerebbe intorno ai 400mila euro, dunque solo la Regione Calabria potrà risolvere il problema. Ed è in questo senso che ci stiamo impegnando da mesi. Ho chiesto anche il parere di altri due ingegneri, che hanno ribadito l’inutilità di piccoli interventi. Bisogna agire in modo serio. Non a caso l’intervento sulla SS18, nei pressi di Campora San Giovanni, costato quasi un milione di euro, non è servito a nulla perché realizzato senza un preventivo e serio studio di progettazione. Come non erano serviti a nulla i massi posti anni addietro a ridosso delle abitazioni del Villaggio del Golfo insabbiati con tanta facilità dalla furia del mare. Se avessi voluto agire come un politico qualunquista in cerca di consenso, avrei potuto far buttare quattro massi per prendermi qualche applauso, ma non solo non avrei risolto il problema, contemporaneamente avrei preso in giro i cittadini e sprecato inutilmente risorse pubbliche. Noi non agiamo così, forse i fratelli Motta al nostro posto lo avrebbero fatto. Affari loro! La vera soluzione per proteggere il lungomare che tutti ci invidiano e che faremo di tutto per ripristinare e proteggere, è quella da noi adottata nell’ultima Giunta Ferlaino, al Villaggio del Golfo e che prevede uno studio sui fondali e le correnti marine e la messa in opera delle “barriere soffolte”. La Regione Calabria, da noi tenuta costantemente sotto pressione, nonostante ciò che dice Armando Motta, si sta muovendo in questo senso, anche se con cautela perché i diversi interventi che sta programmando sull’intera costa calabrese, sono in fase di progettazione e in aggiunta è sottoposta, come noi, al Patto di Stabilità. Il problema del nostro lungomare rientra, dunque, in un più generale problema costiero calabrese, è perciò un fatto serissimo che non sarà risolto di certo con la demagogia spicciola del segretario del Pd, che però continua a chiedere le mie dimissioni non si sa bene il perché, ma s’intuisce bene il fine: riconquistare quella poltrona che in passato hanno gestito malissimo, per un obiettivo fine a se stesso: il potere per il potere. Perché dei problemi reali di Nocera poco gli importa, come dimostra il passato e anche il presente. I fratelli Motta dovrebbero prendere atto non solo dell’impegno costante che mettiamo nel risolvere i problemi del nostro paese, ma anche rendersi conto che da anni, ormai, il governo centrale taglia le nostre risorse, così come quelle di tutti i comuni d’Italia. Proprio oggi il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha messo sotto accusa i governi nazionali per i 10 milioni di tagli (su 40 milioni) che ha dovuto subire in soli tre anni. Gli stessi Piero Fassino, presidente dell’Anci e sindaco Pd di Torino, e Giuliano Pisapia, sindaco di Milano di Sinistra e Libertà, si sono scagliati contro il governo Letta che rischia di mettere in ginocchio i Comuni. Il quotidiano L’Unità oggi addirittura titolava “Sindaci in rivolta”. Insomma, caro Armando Motta e caro ex sindaco Pasquale Motta, la dovreste piantare, una volta per tutte, di fare demagogia, rendervi conto che il momento è dei peggiori e collaborare per il bene della comunità, invece di pensare solo e sempre alla riconquista della poltrona.
Posted on: Fri, 29 Nov 2013 16:21:57 +0000

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