“Il Miracolo dei Pesci”: qui si mangia come Dio - TopicsExpress



          

“Il Miracolo dei Pesci”: qui si mangia come Dio comanda Nel nome di questo ristorante partenopeo il chiaro segno di riconoscenza al Signore di un piccolo grande uomo che dorme tre ore per notte e che ha fatto della fede la sua fortuna più grande. Pescato sempre del mattino, menù sempre nuovo a pranzo e a cena, semplicità e tanta garbata cortesia gli immancabili ingredienti quotidiani (M.Ma.). Largo Sermoneta. Forse il nome può suggerire poco. In fondo è un piccolo scorcio di strada secondaria. Ma la sua bellezza sta nel fatto che è incastonato tra le vie Caracciolo e Posillipo. Praticamente la storia, il cuore pulsante di una Napoli verace e vera. Via Caracciolo, promenade famosa in tutto il mondo, protagonista di decine di canzoni, poesie, storie. È il lungomare partenopeo, dal quale si osserva in tutta la sua maestosità il Vesuvio sovrastare lo splendido Golfo di Napoli, con il suo leggendario Castel dellOvo. E oggi il Vesuvio è davvero suggestivo, incantevole. La giornata è uggiosa e “lui”, in mezzo a tutta questa ovatta bianca, squarcia col suo cocuzzolo il disco bianco e morbido di nuvole, quasi a fare capolino per ricordare che “lui” ti guarda sempre, “lui” c’è sempre, “lui” è il re di Napoli. La via costeggia uno dei più grandi polmoni verdi della città partenopea: la Villa Comunale. Dal lato opposto è la via Posillipo (da cui il nome del prestigioso Circolo Posillipo, luogo di grandissimo orgoglio sportivo napoletano) che porta su, fino alla nota collina. Collina dalla quale si scorge il panorama più famoso al mondo. In mezzo alle due vie un piccolo ristorante. Un po’ nascosto, tutto da scoprire. Conduzione familiare, venti coperti quando strapieno. Semplice, umile, essenziale. Il proprietario è Claudio Virente (nella foto) e chi lo coadiuva è la bella moglie Ornella Ghidelli. Claudio è un ragazzo fortunato perché il suo lavoro e i suoi sogni sono guidati da Dio. Ha una fede immensa. Vive di questo. E poi c’è lei, Ornella, il sorriso di casa, che quando ti descrive i piatti del menù del giorno tu già li assapori perché glielo leggi nei suoi grandi occhi quanto sono invitanti. Perché Ornella, come Claudio, è buona e sincera. Come le graffette bollenti che a fine pasto ti porta per coccolarti. Due corridoi di prelibatezze esposte. Tavoli alti, sedie altrettanto, tutti vicini. Come a voler esprimere il concetto che il cibo aggrega, unisce. E “Il Miracolo dei Pesci” è proprio questo. È Claudio che ha voluto così. Perché il momento è sacro. E nel suo ristorante – non è una battuta - non si muove foglia che Dio non voglia. Qui è sempre tutto fresco del giorno. Non potrebbe essere altrimenti. Claudio vive per questo. Da quattro generazioni una passione smodata che da piccolino gli faceva financo saltare la scuola. Dorme tre ore a notte. Per lui solo lavoro. Al mattino prestissimo prima che siano le 4 al porto ad attendere i pescatori. Lui ha quelli fidati di Bacoli. Poi al mercato dove ha la sua pescheria e dove comincia a lavorare alle 7. È proprio lì che inizia a fantasticare preparando intingoli e pietanze per i suoi clienti affezionati. Ed è da lì che arriva il suggerimento divino: il ristorante, appunto. Claudio è animato da voglia di fare, di creare, di inventare. E si fa trasportare. Nasce così nel luglio 2010 “Il Miracolo dei Pesci”. Nel nome tutto il gesto di gratitudine e devozione di Claudio. Il menù, manco a dirlo, cambia ad ogni pranzo e ad ogni cena. Come il pescato del giorno, ovvio. Non è difficile immaginare la cucina del locale. L’ambiente è semplice, tipico delle trattorie di un tempo. Toni caldi, accoglienti. Gli antipasti sono quanto i punti della briscola. C’è di tutto. Ed è giusto assaggiare un po’ di tutto. Gli artefici che si alternano in cucina sono Francesco Sebastiano, estroso chef col vizietto della creatività, Ruben Gabriel Kennth (entrambi sopra nella foto), Pasquale Carannante e Francesca Patrone. Le danze hanno inizio. Cruditè di gamberi e calamari, polpettine di spigola al sugo su capesante, involtini di gamberi e zucchine, ricciola con pomodoro pachino e olive nere, sarde marinate con melanzane e prezzemolo, salmone e pescespada marinati, capesante gratinate, polipetti al sugo e olive nere, gamberoni gratinati con prezzemolo e limone, il rustico di pesce, l’insalata di peperoni e calamari, i cestini di limoni ripieni di polipetti, pomodori e rughetta, involtini di melanzane ripiene, ostriche con cubetti di ananas e anguria (in estate), vongole e polpi, i cestelli di pomodoro con gamberi gratinati, calamari al sugo, melone e salmone affumicato, guazzetto di gamberi, vongole e taratufi. Non basterebbe un giorno per l’intero elenco. I primi. Sono l’orgoglio della casa. E ne hanno ben d’onde per affermarlo. Prima di tutto per le dimensioni: un piatto basterebbe per due persone. Poi per la qualità e la freschezza. Li guardi, li annusi e già respiri mare. Paccheri alla genovese di pesce, paccheri con croste di melanzane, taratufi e spolverata di pecorino fresco, chitarroni ai ricci con prezzemolo e zest di limone, chitarroni al sugo di polipetti e prezzemolo, spaghetti pomodorini e vongole, chitarroni con vongole e taralli, chitarroni con calamari, taratufi e gamberi, paccheri con gamberi e cannolicchi o con le cozze, mezzi paccheri con pescespada e melanzane. Ma i primi suggeriti da Claudio sono due, uno “bianco” e uno “rosso”: spaghetti con arselle, olio, ciurilli (fiori di zucca) e peperoncino; poi fettuccine con pomodorino, gamberetti sgusciati e rughetta. Insomma, chi più ne ha, più ne metta. Per i secondi, altrettanto abbondanti in varietà e quantità, vi rimandiamo a scoprirli direttamente in loco. Non c’è niente di più bello che “sbattere la testa” nel suo universo gastronomico. E come se non bastasse, dopo antipasto, primo e secondo, quando ormai ti senti satollo, può arrivare una sorpresa: un vero e proprio “colpo di grazia”. C’è «o’ cuppetiell’» (foto sopra) al quale è vietato resistere. Un fritto misto di gamberi (da mangiare direttamente col tenerissimo carapace), calamarelle e cap’e’chiuov’. Una sorta di digestivo, tanto per gradire. Poi i proverbiali e immancabili panzerottini dolci, con cioccolata o lisci, e il salame di cioccolato. Si chiude con il limoncello. Nessuna velleità di grandezza oltremodo per Claudio. Vuole rimanere così come egli stesso si definisce: umile, continuo, tranquillo, sereno. E vuole aiutare il prossimo. Sempre come la sua fede insegna. Più in là, se Dio vorrà, una piccola idea. «Ma anche stavolta – dice sorridendo Claudio - sarà l’Architetto da lassù che dovrà avallare il mio progetto». Il Miracolo Dei Pesci Largo Sermoneta, 17 80123 – Napoli Tel.: 081 7690778 È gradita la prenotazione – Chiuso il lunedì https://facebook/pages/Il-Miracolo-Dei-Pesci/131759363530826 DA: sceltedigusto.it/public/index.php/recensioni/recensioni-della-redazione/721-napoli-il-miracolo-dei-pesci-qui-si-mangia-come-dio-comanda
Posted on: Mon, 21 Oct 2013 09:24:10 +0000

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