Il degrado di Mestre e la crisi del commercio 18 07 2013 Ho - TopicsExpress



          

Il degrado di Mestre e la crisi del commercio 18 07 2013 Ho partecipato all’incontro di ieri sera sul degrado di Mestre, al Laguna Palace, e sono rimasto positivamente sorpreso dal fatto di vedere così tante persone preoccupate per la nostra città. Lo stato d’animo generale era, giustamente, un mix di rabbia e indignazione per i vari episodi di sporcizia, degrado e violenza vissuti e raccontati in prima persona da residenti e commercianti a una platea in cui spiccava l’assenza di Sindaco, assessori e consiglieri comunali di maggioranza (quando si dice “aver la coda di paglia”). Alcune questioni come l’immigrazione, lo spaccio di stupefacenti e il dilagare delle slot-machines debbono essere risolte necessariamente a livello nazionale. Ciò detto occorre ricordare che il Sindaco è anche “autorità locale di pubblica sicurezza” gerarchicamente subordinato al Prefetto con il quale collabora per il mantenimento dell’ordine pubblico e quindi dovrebbe usare tutte le leve a sua disposizione per risolvere i problemi. Cassonetto con spazzatura abbandonata Alcune misure attuabili da subito: impegnare più vigili e telecamere nelle zone più “calde” della città, sollecitare la Guardia di Finanza ad effettuare maggiori controlli nei confronti dei bar attrezzati con le macchinette da gioco, investire in pulizie e arredo urbano e stipulare accordi di collaborazione con i negozi di vicinato per la cura e la manutenzione di fioriere, aree verdi e recinzioni in cambio di uno sconto sulla Tares. Come ha ben ricordato un commerciante, il declino del commercio a Mestre ha avuto inizio nel lontano 1984 con la nascita di Panorama. Poi sono arrivati gli altri capannoni commerciali e, ahimè, ne continuano ad arrivare ancora, nonostante qua e là vi siano già le prime chiusure (Mercatone Uno ed Euronics) e i lavoratori siano col contratto di solidarietà per non essere licenziati. Ecco le previsioni: raddoppio di Auchan e arrivo di Lando all’Aev Terraglio, il Blò, vicino al multisala di Marghera, per 25.000 mq (come Carrefour), l’Aev Dese per un totale di 150.000 mq, il supermercato all’ex deposito Actv da 9.200 mq, quello in via F.lli Bandiera (area ex Pos) da 11.000 mq e infine 16.000 mq di shopping-center nel “cratere” dell’ex Umberto I. Non paghi di aver già devastato il settore per i prossimi vent’anni, gli amministratori locali hanno ben pensato di inserire nel nuovo Piano d’Assetto del Territorio una previsione di crescita (!), entro il 2017, da 3 milioni e mezzo di mq per nuovi uffici e negozi. Pura e semplice follia! Il sottoscritto aveva preparato, insieme al Movimento 5 Stelle, degli emendamenti per bloccare, con una moratoria, tutte le nuove medie e grandi superfici di vendita e tagliare le nuove previsioni. Tali proposte sono state però bocciate senza alcuna discussione.
Posted on: Fri, 19 Jul 2013 16:36:50 +0000

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