Intelligence in un mondo multipolare - ultima parte (Marco De - TopicsExpress



          

Intelligence in un mondo multipolare - ultima parte (Marco De Marchi) Le piccole ed anche le medie potenze faticano, per la complessità attuale, a stare al passo con le innovazioni tecnologiche e sociali, ci troviamo in un periodo di svolta. Il semplice assetto bipolare è stato sostituito da un multipolarismo imperfetto, tendente ad un unipolarismo statunitense; la situazione ricalca storicamente quella dell’Impero Romano, il quale irradiava la sua potenza lungo le strade imperiali, così come, attualmente, l’impero americano irradia la sua potenza lungo i circuiti della rete, dato che la lingua inglese americana,la tecnologia ed il dollaro (la moneta degli scambi) sono un segno tangibile della forza statunitense nel mondo. Gli Stati di medio livello, specie quelle occidentali, si trovano in una situazione critica, pedissequamente osservanti dei diktat di Washington (che non desidera trattare su un piano di parità) , sottoposte alle pressioni migratorie dei paesi più poveri e contrastate a livello economico e tecnologico dalle “tigri asiatiche” o dalle economie emergenti dell’India o della Cina.In tali situazioni l’aspetto informativo può rappresentare un qualcosa in più, una riserva di energie da spendere per mantenere una indipendenza non solo di nome, ma anche di fatto. Ilconfronto fra Paesi non è più condotto in termini di forza ma di conoscenza, di gestione delle informazioni e sfruttamento delle notizie.L’intelligence diventa un fattore di potenza aggiuntivo, specie in un ambiente in cuil’aspetto materiale perde, o quantomeno dovrebbe perdere, di valenza; le crisi e le difficoltà derivanti da conflitti religiosi, dalla disomogeneità linguistica od etnico-razziale degli Stati,possono trovare un chiaro momento di comprensione nella visione pragmatica e razionale derivante dall’analisi delle informazioni, più che dalla passione del momento. D’altro canto la politica, quella che Easton definisce “l’assegnazione imperativa di valori per una società”, deriva anche dall’osservazione attenta, pragmatica, a volte cinica, della realtà della società e dai suoi bisogni, tesa non solo alla conquista ed alla conservazione del potere ma,anche, alla innovazione. Proprio le capacità progettuali, in campo politico, sociale, ma pure tecnologico e scientifico, garantiranno la sovranità agli attuali Stati, una sovranità meno piena di quella teorica classica, con progressive cessioni di potere agli organismi sopranazionali, (i cosiddetti“QUANGO” dall’acronimo inglese Quasi-Autonomous Non- Governmental Organizations, qualil’ONU, la Banca Mondiale ecc.) ma, comunque, idonea a preservare gli aspetti di democrazia edi legittimità degli Stati. In effetti, oltre alle problematiche dettate dalla globalizzazione, vi è l’influenza sempre più rilevante di attori diversi nella vita dei Paesi, un tipico caso sono le multinazionali in grado diorientare o condizionare le scelte politiche degli Stati, per il rilevante impatto economico dellaloro presenza o meno in un’area rispetto ad un’altra. Dal punto di vista storico possiamo portare due esempi, il primo relativo al Cile ed il secondo alla Nigeria. Nel 1972, all’ONU, il presidente cileno Salvator Allende, accusò due multinazionali americane di ostacolare la nazionalizzazione delle miniere di rame le posizioni politiche di Allende preoccuparono moltissimo gli Stati Uniti, ed in particolare le multinazionali. Successivamente all’episodio citato, si ebbero contrasti notevoli, nel 1973, fra il colosso statunitense ITT ed il governo andino sulla nazionalizzazione di alcuni settori, diatribe sfociate,successivamente, nel coinvolgimento, sebbene indiretto, della Cia nel colpo di stato del generale Augusto Pinochet. In Nigeria, per esempio, nel 1995, nove militanti di un movimento per la sopravvivenza dell’Ogoniland, territorio in grave pericolo ambientale per le estrazioni petrolifere, vennero condannati a morte. L’esecuzione delle condanne, aveva indignato la comunità internazionale, dando luogo all’annuncio di sanzioni contro la giunta militare nigeriana, ma nulla di più. Infatti, tra le sanzioni adottate, non vi era quella relativa all’embargo del commercio di petrolio, di talché le compagnie internazionali hanno potuto continuare l’attività estrattiva, per cui, a fronte di tanto clamore, la Shell passò ad un’estrazione giornaliera di 900mila barili di greggio, ottenendo tra l’altro il via libera ad un progetto di quattro miliardi di dollari per la produzione di gas liquido. Le multinazionali da decenni, oramai, conducono una politica parallela a quella dei loro Paesi d’origine, anzi, sovente la loro potenza risulta tale da condizionare i propri governi, che sembrano essere i loro primi rappresentanti a livello mondiale; non risulta molto opinabile l’asserzione che il Presidente degli Stati Uniti sia il principale rappresentante di commercio delle multinazionali americane, attesi gli stretti legami fra esecutivo, complesso militare e dell’intelligence, col management delle imprese nordamericane. Per multinazionali intendiamo imprese di rilevanti dimensioni, per capitale, fatturato, numero di dipendenti e tecnologie avanzate impiegate, con centrodirezionale fissato nel paese d’origine e produzioni delocalizzate nel resto del pianeta, la cui presenza ramificata consente l’ottimizzazione del ciclo produttivo, lo sfruttamento massimo delle nazioni ospitanti nonché normative fiscali e tributarie favorevoli. Le stesse imprese sopra nazionali, peraltro, conducono da anni una loro propria intelligence, finalizzata alla ricerca di notizie ed informazioni su Stati o concorrenti, che le possa porre sempre in posizioni di vantaggio; William Colby, il defunto capo della Cia dei primi anni’70, soleva ripetere che l’intelligence “privata” avrebbe fatto concorrenza a quella statale e,forse, sarebbe stato proprio lo sbocco futuro dei servizi informativi. E’ scomparsa la minaccia del KGB, del GRU e dei servizi del patto di Varsavia, tuttavia,una minaccia altrettanto potente si sta presentando ai servizi informativi dei vari Paesi occidentali, la concorrenza commerciale ed industriale, sostenuta da una miriade di intelligence organization private, col supporto massiccio e basilare della “information community”d’oltreoceano. Se, inoltre, consideriamo la globalizzazione dal punto di vista prettamente dei cittadini, dei sottoposti alla sovranità, noteremo che le sfide al potere sovrano si riflettono pure in campoi nterno agli Stati, sollevando implicite problematiche di ordine democratico. La portata delle decisioni prese dalle élite, infatti, si sono espanse a discapito del controllo democratico, giacché si proiettano al di fuori del mero spazio interno, provocando riflessi anche in altri contesti nazionali, non partecipanti politicamente al processo decisionale.Le deliberazioni del Fondo Monetario Internazionale, le stesse disposizioni della Federal Reserve o della Banca Centrale Europea, entrano oramai con forza nella vita dei cittadini di ogni Paese, ovviamente senza alcuna potestà decisionale diretta od indiretta, pel tramite dei loro rappresentanti. Questa situazione è fondamentalmente antidemocratica, ma è una costante, oramai, del consesso internazionale. In una struttura di relazioni sistemiche sempre più strette ed interdipendenti, quello che viene deciso nelle capitali dei principali Stati del mondo si riflette sulla vita degli altri Paesi e dei loro cittadini; se l’amministrazione statunitense prendesse alcune decisioni in ordine al commercio internazionale, alla tutela dei diritti d’autore su internet od in merito all’accesso alla rete GPS, anche le medio-piccole potenze europee, ed i loro componenti, in una qualche maniera ne risentirebbero, senza per altro aver partecipato ad alcun processo elaborativo e deliberativo.Per tale motivo, se riteniamo che l’intelligence debba essere finalizzato alla difesa di uno Stato ed al pacifico svolgimento della sua vita democratica, appare evidente come la funzione di ricerca, lo spionaggio all’estero, possa consentire all’esecutivo di un Paese di poter avere, chiaramente ed in tempi brevi, contezza delle mosse degli altri e, quindi, operare per tutelare al meglio gli interessi nazionali e, in definiti va, la stessa vita dei propri cittadini. Accanto all’attività eminentemente federale, si inserisce l’intelligence privata, ovvero il complesso delle unità informative costituite dalle grandi imprese che, a partire dagli anni ’50,hanno operato nei confronti delle altre aziende americane e straniere.Dal punto di vista culturale, tuttavia, l’atteggiamento complessivo dell’establishment statunitense risulta ancora di diffidenza verso il supporto alle aziende private da parte dell’intelligence economica, vi è un’ostilità di fondo nei confronti dell’intervento pubblico e federale nell’economia, specie per quanto attiene il settore privato. D’altra parte la struttura politica americana è tale che le possibilità di intervento del pubblico sul privato sono molto inferiori rispetto alle probabili pressione sull’Amministrazione federale daparte di lobby molto potenti, capaci anche di orientare l’attività informativa ufficiale a favore delle varie componenti il gruppo di pressione interessato. Questo fatto risulta decisivo per individuare la relativa efficienza del sistema informativo economico, in quanto, per la panoplia di mezzi, tecnologie e stanziamenti, gli Stati Unitidovrebbero essere all’avanguardia nel settore, invece, tuttavia, l’efficienza complessiva risulta inferiore, e di molto, a quanto Paesi come il Giappone e la Francia, sono in grado di ottenere nel contesto, avendo a disposizione strutture collaudate da anni e ben integrate nel complesso economico.Per quanto attiene, invece, alle rimanenti problematiche del multipolarismo, gli Stati Uniti,per la copertura globale delle agenzie d’intelligence e la possibilità d’intervento planetario,risultano l’unico Paese veramente in grado di affrontare sfide come le guerre informatiche, scontr ietnici, neoterrorismo o la proliferazione di armi di distruzione di massa; essendo gli USA stessi un obiettivo “pagante”, tutta la struttura di sicurezza nazionale è stata orientata alla difesa degliinteressi nazionali, con specifiche capacità, da parte dell’Fbi, nel settore batteriologico e delMinistero dell’Energia, con la squadra d’intervento per emergenze nucleari (NEST - NuclearEmergency Security Team). Gran Bretagna In Gran Bretagna la caduta del Muro di Berlino non ha determinato grandi problemi di sorta;la crisi economica degli anni ’70 ed ’80 aveva già falcidiato i budget dei due servizi, MI5 e MI6,riducendo di molto gli stanziamenti.Le capacità di copertura informativa, inoltre, erano state maggiormente incentrate sul contrasto al terrorismo irlandese e sui problemi relativi al Commonwealth, lasciando scoperto ils ettore economico. Attualmente, a parte i citati servizi, l’unico ente che si occupi di intelligence economico, pur non essendo un’agenzia informativa vera e propria è il BETRO, l’IstitutoBritannico per il Commercio Estero. Risulta, comunque, in atto una ripresa d’interesse per il settore, il pragmatismo inglese non si è fatto attendere, la Nsa ha, infatti, sospettato che gli inglesi abbiano fatto ampio ricorsoall’intercettazione di comunicazioni delle multinazionali americane operanti nel Regno Unito,per favorire le aziende britanniche nell’acquisizione di alta tecnologia. Nell’ambito poi delle operazioni condotte dal gruppo Echelon, gli australiani hanno avuto sentore dell’utilizzo di informazioni, raccolte dalla Gran Bretagna, per lo svolgimento di un’accanita concorrenza commerciale da parte inglese, nell’ambito della vendita di armi e prodotti alimentari, nel contesto delle competizioni internazionali bandite nell’Estremo Oriente. In merito alle altre problematiche multipolari, gli inglesi seguono pedissequamente il potente alleato statunitense, pur avendo una grande capacità informativa ed operativa nei confronti delt errorismo e potendo vantare, tra l’altro, ottimi agganci nel Medio Oriente ed indubbie capacità analitiche sul fondamentalismo islamico e le problematiche etnico razziali. Francia I transalpini oramai da anni s’interessano dello spionaggio nel settore economico. Già nel1971 riuscirono ad anticipare la svalutazione del dollaro, permettendo al Governo francese di trarr eimportanti profitti nella circostanza. Sempre negli anni ’70 la vendita degli aerei Mirage all’India, oltre alla validità tecnica del progetto, trovò un valido appoggio nello spionaggio condotto ai danni dei sovietici e degli statunitensi, di cui i francesi conoscevano in anticipo l’entità delle offerte fatte al governo di Nuova Delhi. L’impulso decisivo all’intelligence economico avvenne durante le Presidenze di Franosi Mieteranno, per cui la Dose divenne specializzata nel settore economico e finanziario; dagli anni’80 sono risultate frequenti le crisi franco-americane dovute all’espulsioni dagli Stati Uniti degli agenti della Dose, pizzicati dall’FBI nella ricerca dei segreti delle aziende americane. Si ricorda la nota polemica di De Grulle nei confronti del peso del dollaro e, successivamente, le aspre critiche alla svalutazione della divisa statunitense, sintomo per il governo gollista del disinteresse americano per gli alleati europei. Nell’occasione i francesi tentarono di presentare il franco come nuova moneta degli scambi, già per altro utilizzata come divisa quasi ufficiale nei territori ex francofoni dell’Africa, ricevendo in seguito all’ennesima crisi economica una severa lezione dagli Stati Uniti. La Dgse destina il 25% delle sue risorse all’intelligence economico ed al contrasto della criminalità organizzata. Sul punto cfr. Brigitte Henri, op. cit., p.20. L’infiltrazione francese venne scoperta dell’Fbi nel 1991; nel 1993 alcune aziende statunitensi rifiutarono la partecipazione al Salone aeronautico di Le Bourget di Parigi, in segno di protesta verso l’azione spionistica francese. L’efficienza dell’intelligence francese, oltre che da una tradizione secolare di sussidiodell’attività governativa, deriva dalla compenetrazione fra poteri pubblici ed interessi industriali, ricordiamo l’ampia partecipazione azionaria dello Stato nelle grandi aziende. La sinergia fra pubblico e privato, di cui molti alti dirigenti provengono dalle fila ministeriali, ha permesso indubbie ricadute positive, consentendo un coordinamento delle operazioni, rivolto principalmentead acquisire vantaggi per le aziende francesi, ad esempio infiltrazioni a carico della Texas Instruments a vantaggio della transalpina Bull. D’altra parte l’attività di controspionaggio, specie a partire dal 1989, ha visto un considerevole incremento dovuto all’entrata in campo di nuovi concorrenti all’attività, prima svolte dai francesi (e dai nipponici); in particolare la Cia ha intensificato le attività di spionaggio economico, specie per estendere il raggio di azione delle industrie militari statunitensi, fortementecontrastate da francesi, russi, cinesi ed israeliani nello specifico e lucroso commercio d’armi, ostacolando attivamente, ad esempio, la vendita di Mirage 2000 e missili Matra a Taiwan. Per quanto riguarda altri settori d’interesse, derivanti dall’attuale scenario multipolare, laFrancia, per gli indubbi collegamenti col mondo arabo e nordafricano in particolare, appare molto attiva nel settore dell’antiterrorismo e del contrasto al fondamentalismo islamico. La serie di attentati perpetrati dal Gia algerino sul territorio francese negli anni 1997 e 1998, prosecuzione della guerra crudele in atto in Algeria e rappresaglia contro l’appoggio francese al regime maghrebino, ha scoperto un punto debole della République, la presenza di moltissime e numerose comunità islamiche nel Paese, la facilità di movimento di terroristi e la capacità di proselitismo nelle “banlieue” delle città più grandi. In tale situazione, specie la DST, ha orientato la sua azione precedentemente rivolta a formeclassiche di terrorismo politico (attività di Action Directe negli anni ’80 per esempio), ricercandola collaborazione dei vari Paesi mediterranei. Negli altri settori di interesse, tuttavia, il divario tecnologico con gli Stati Uniti, specie nel Sigint, non consente ancora alla Francia di giocare quel ruolo planetario che l’orgoglio nazionale ed il ricordo dei tempi passati le vorrebbero far rivestire, molto forte in Europa lo Stato transalpino risente degli ovvi limiti di una potenza di medio livello, il cui prestigio deriva essenzialmente da un seggio permanente all’Onu e da un modesto arsenale nucleare, la “force de frappe”. Germania Il gigante economico tedesco non poteva certamente disdegnare l’intelligence economica edinfatti, a partire dalla creazione della BND, agli inizi degli anni ’60, l’attività in oggetto è stata molto ed attentamente condotta, al fine di garantire sia il livello tecnologico che i mercati oveesportare i prodotti tedeschi. La collaborazione con la multinazionale Siemens, ha permesso ai tedeschi di acquisire validecapacità Sigint, avvalendosi di centrali d’ascolto sparse nel mondo, sia proprie che in comune congli Stati Uniti. La particolare struttura federale, efficiente e precisa, ha consentito alla Germania di perseguire, con una sinergia di sforzi, ottimi risultati nello spionaggio esteso ai settori finanziari e commerciali, attesa la collaborazione fra BND, il BfV, la diplomazia federale, i Länder e le aziende private. Nel controspionaggio economico, l’azione del BfV è culminata con l’espulsione del capocentro della Cia da Bonn, nel 1998, e la richiesta ufficiale del governo di Berlino agli StatiUniti, di ridurre l’entità del personale e dei centri della Cia in Germania.Nel settore della proliferazione del materiale nucleare e chimico, la Germania ha adottatouna politica ambigua, fornendo da un lato tecnologia per la produzione di armi chimiche alla Libia ed all’Iraq, dall’altro producendo appositi mezzi per la lotta all’inquinamento NBC (il veicolo da ricognizione Fuchs, venduto agli Stati Uniti) e partecipando a tutte le convenzioni internazionali in materia. Politicamente la posizione tedesca appare di cautela; negli anni ’80 e sino all’inizio degli anni ’90, lo stretto legame con la Francia non ha mai preso il posto di quello con gli Stati Uniti (anche nel settore intelligence), rifiutando il governo, allora di Bonn, le profferte francesi d mettere in comune la force de frappe. L’attuale dottrina della Difesa tedesca prevede un maggior impegno delle Forze Armate e dei supporti, per il conseguimento degli interessi nazionali,coinvolgendo in tale fondamentale revisione d’impiego pure le strutture d’intelligence. La Germania, per esempio, risulta molto attenta al contrasto al terrorismo di matrice etnica,razziale e religiosa, sia per motivi interni (la presenza di vaste comunità islamiche, specie curde e turche) sia per evitare qualsiasi forma di censura, motivata dal recente passato tedesco, nei confronti dell’azione del governo federale. Riteniamo che negli anni a venire l’intelligence tedesco giocherà a tutto campo nei confronti degli Stati Uniti e degli altri paesi europei; ci troveremo di fronte ad una nazione di oltre 80 milioni di persone, con una economia forte, un efficiente sistema scolastico ed universitario e, soprattutto,con una nuova generazione di politici e dirigenti non più legata, anche anagraficamente, alle vicende passate e non più condizionata da eventi storici quali il Nazismo e l’Olocausto, quindi piùlibera di interpretare i reali interessi della Germania. Russia Gli apparati d’intelligence russi hanno da sempre condotto attività di ricerca nel settore economico ed industriale, finalizzata all’acquisizione di tecnologie avanzate ed allo svolgimento di trattative commerciali con l’Occidente; i principali obiettivi informativi durante l’era sovietica erano gli Stati Uniti per le attività militari, Germania e Giappone per la tecnologia elettronica e meccanica.Attualmente, con maggiore intensità, GRU (per gli aspetti militari), SVR (per lo spionaggioall’estero) e FSB (per l’attività di controspionaggio), operano attivamente nel settore economico finanziario, anche svolgendo attività di consulenza per le aziende russe. Di particolare importanza l’attività svolta dal FSB, col proprio servizio di controspionaggio economico, in merito alle attività di intelligence riferibili al settore delle materie prime, specie quelle di rilevanza strategica. Nel settore la Russia ha trovato molti concorrenti nei territori exsovietici, ora repubbliche indipendenti, ricchi di petrolio e materie prime. In tali aree, è in corso una guerra economica, silenziosa, finalizzata all’estrazione ed altransito degli oleodotti, in partenza dalle repubbliche dell’Azeirbaigian, del Turkmenistan edell’Uzbekistan, per il controllo del passaggio del petrolio greggio da raffinare, con l’acquisizione delle relative royalties. Nella zona sono molto attivi gli Stati Uniti, l’Iran e la Turchia, coi relativi servizi segreti, che puntano ciascuno a far circolare il greggio nei territori d’interesse, in quanto il transito assume,specie per Turchia ed Iran, una valenza strategica e geopolitica, per incrementare quel potenziale economico e politico di cui, al momento, ancora non godono. L’interesse statunitense risulta quello di tagliare fuori la Russia, in quanto, sebbene formalmente via sia un indubbio interesse a mantenere ottimi rapporti col Cremino, specie se ammansito e meno forte del passato, Washington punta a mantenere un forte controllo sull’area caucasica, per avere accesso a materie prime, per consentire, attraverso l’alleato turco, una presenza costante capace di tenere a bada le mire iraniane, e, soprattutto, per avere il controllo geopolitico dell’area che si estende dai Balcani ai confini occidentali cinesi, ovvero quell’ampia fascia detta “zona grigia”, molto importante per i futuri scenari internazionali. I corridoi degli oleodotti possono rappresentare assi geopolitici di potenza, chi controlla il transito, oltre ricavare notevoli entrate economiche, gode indirettamente di un fattore di potenza, potendo a ragion veduta bloccare il greggio in movimento. Proprio sulla base di tale asserto russi ed americani s istanno contendendo in una guerra prima economica, poi diplomatica e di servizi, il controllo sull’area. Tale posizione è fortemente teorizzata da Zbignew Brzezinski, che l’ha ben espressa nella sua opera: “ La grande scacchiera ”, Longanesi, Milano, 1997. Nella Guerra in Cecenia si potrebbe evidenziare un primo esempio del conflitto in atto, da unl ato i russi che desiderano riprendere il controllo non solo politico, ma di fatto sulla repubblica ribelle, dall’altro vi è l’interesse, non troppo velato, della Turchia, che appoggia indirettamente la guerriglia indipendentista ed islamica, ad impedire il passaggio degli oleodotti in Cecenia,dirottando il flusso del greggio proveniente dall’Asia Centrale, verso il proprio territorio ed i propri terminal petroliferi in costruzione.Al di là della sfida economica, gli apparati d’intelligence russi si trovano di fronte ad altre problematiche di grande rilievo. Innanzi tutto l’Estremo Oriente russo, la zona siberiana per intenderci, presenta un grave problema di tipo etnico e politico, oltre alle voglie secessioniste dell’élite post-sovietiche siberiane, infatti, vi è una massiccia immigrazione cinese che sta spostando l’equilibrio etnico e razziale in favore dei cittadini di Pechino. Al ritmo attuale, di russo nella regione rimarrà ben poco, gli abitanti di razza sinica sono incostante aumento, così come gli investimenti delle imprese cinesi; l’area siberiana rappresenta il grande serbatoio di gas, petrolio, uranio, diamanti e metalli rari per la Russia, elementi determinanti nella formazione di buona parte del suo PIL.Una seconda panoplia di problemi per i servizi russi è data dalla grande presenza di organizzazioni criminali, capaci di ostacolare le politiche di riforme, economiche e sociali in atto,ma soprattutto, in grado di condizionare gli sforzi dll’establishment russo, specie dell’attualePresidenza Putin, tesi a riguadagnare prestigio e potenza. Giappone Come abbiamo già evidenziato nel precedente capitolo, l’Impero del Sol Levante ha incentrato tutta la sua politica sull’imperativo della crescita economica, facendo passare in secondo piano gli aspetti politici e militari di potenza .Le caratteristiche stesse della società giapponese, delle sue istituzioni, hanno agevolato la formazione di una struttura di intelligence economica, infatti, da un lato vi è un forte sentimento di coesione nazionale, che agevola la collaborazione con le autorità e, quindi, indirettamente favorisce l’azione informativa e di controllo, dall’altro si rileva la compenetrazione fra il sistema istituzionale e di governo con le grandi imprese o cartelli d’imprese. In tale ambito, centrale ed unico appare il ruolo di guida del Ministero del commercio esteroche, per il tramite dell’Istituto omonimo, il JETRO, svolge un’attività informativa nel settore economico, commerciale ed industriale. Si è venuto a formare un modello di collaborazione Stato-privati, che conta sulla cooperazione delle imprese, dei cittadini che si recano all’estero e di numerosi agenti inviati come osservatori nei Paesi obiettivo.Il JETRO, grazie alla sua specializzazione, risulta fondamentale per le attività del Ministero del Commercio e dell’Industria, consentendo ai nipponici valide capacità contrattuali, in quantocoadiuvate e supportate da un’ottima base informativa. L’istituto nipponico per il commercio estero, infatti, si è dotato di una struttura reticolare di stazioni, agganciata alle sedi diplomatiche e consolari, da cui si dipartono alla volta di Tokyo, informazioni di tutti i tipi, provenienti non soloda fonti aperte. Compito particolare del Jetro, inoltre, risulta quello di addestrare i manager nipponici nell’attività informativa, al fine di permetter loro di imparare a carpire i segreti industriali dell’avversario e notizie utili per le trattative.L’intelligence giapponese, comunque, trova i suoi limiti nelle attività extra economiche, in particolare, a parte la specializzazione nel controllo dei tradizionali rivali militari (Russia, Cina eCorea del Nord per intenderci), specie per quanto attiene al contro terrorismo ed al contrasto della diffusa criminalità organizzata non sembra avere particolare efficienza; una prima occasione si è avuta con l’attentato alla metropolitana di Tokyo, eseguito da una setta religiosa di matrice buddista, che aveva al suo attivo numerosi adepti. In tale ambito, nonostante i vari affiliati avessero acquisito materiali e strumentazioni percondurre attività di guerra chimica, tali operazioni erano rimaste inosservate, o meglio erano state sottovalutate dall’intelligence dell’Agenzia investigativa della Pubblica Sicurezza. Cina La Cina popolare si è dotata da pochi anni di un organismo deputato all’intelligence economica e scientifica, in particolare, la COSTIND (Commissione della Scienza, Tecnologia edIndustrie della Difesa Nazionale), avente il compito di acquisire e ricercare tecnologie per usomilitare, oltre a svolgere attività clandestina negli Stati Uniti e negli altri Paesi occidentali e Giappone, congiuntamente al MSS ed al MID, si sta rivolgendo con notevoli sforzi allo spionaggio economico.Di particolare interesse, allo stato attuale, per la dirigenza di Pechino sono le trattative relative agli accordi mondiali sul commercio (GATT) e le decisioni del WTO (organizzazione mondiale del commercio), a cui i cinesi aspirano partecipare. La ricerca offensiva in campo tecnologico ed economico, poi, serve alla dirigenza cinese perpenetrare nuovi mercati, facendo concorrenza anche nel settore delle tecnologie Hi-Tech, inanalogia con le altre Tigri Asiatiche, alle industrie occidentali. L’attuale alto tasso di crescita annuo dell’economia cinese, infatti, richiede un continuo aprirsi delle esportazioni verso nuovi mercati, anche alla luce delle obiettive difficoltà interne(disoccupazione) create dal passaggio ad un’economia pseudo capitalistica, idonee a scatenare problemi di ordine politico. Il trend di crescita attuale, serve a coprire la politica cinese, rivolta all’arricchimento individuale ed al mantenimento, in cambio, del forte controllo interno politico del Partito comunista cinese. Sul versante delle tensioni etniche e religiose, Pechino, oltre ad avere decennali problemi con la regione autonoma del Tibet, sta affrontando il grave problema dello Xinjang, popolato da un etnia turca di religione mussulmana, in cui soffia impetuoso il vento secessionista e della rinascita islamica.Le tensioni interne sono in grado, infatti, di scardinare il vasto e multiforme Stato cinese, prima unificato dall’ideologia maoista ed ora sempre più unito dal fattore etnico-razziale, utilizzato dal partito come elemento unificante. Il nazionalismo cinese sta divenendo una leva di potere molto sentita, specie, fra la gioventù che, talvolta, dimostra aperta ostilità all’occidente ed agli altri modelli culturali, riscoprendo i valori tradizionali cinesi. La diaspora cinese, diffusa negli Stati Uniti e nell’Asia del Pacifico, nfatti, grazie alle conquiste economiche e politiche di Pechino sta riscoprendo lorgoglio dell’appartenenza alla civiltà sinica. L’intelligence, questo strumento di adattamento al cambiamento, in tutto il corso della storia ha rappresentato un elemento aggiuntivo alle capacità operative e decisionali degli Stati. La ricerca di informazioni ha occupato generazioni di spie, diplomatici e militari, tutti rivoltia carpire notizie e dati d’interesse, utili per il proprio Paese. Da semplice attività umana, lo spionaggio si è progressivamente affinato, raffinato e complicato, diventando una componente essenziale della vita di ogni Stato. Oramai, l’attività in questione, coinvolge tutte le branche d’azione del moderno Stato,risultando un mezzo per risolvere, in forma riservata ed occulta, situazioni attinenti la sfera della sicurezza e degli interessi nazionali. L’impatto delle attività informative, palesi o dissimulate che fossero, nel corso della storiaumana, sebbene non facilmente quantificabile (proprio per la riservatezza che avvolge tale sfera), appare di rilievo e, comunque, degno di nota. Alcuni successi od insuccessi dell’intelligence sono stati in grado di influenzare gliavvenimenti storici moderni e contemporanei; non ragionando in termini di fantastoria ma di realtà concrete ed oggettive, il telegramma “Zimmermann” diede un colpo decisivo all’entrata in guerra,il I conflitto mondiale, degli Stati Uniti nel 1917, rovesciando le sorti di quella che poteva essere lavittoria degli Imperi Centrali. L’attività svolta da Richard Sorge in Giappone, durante i primi anni del secondo conflittomondiale, permise scelte strategiche oculate all’Unione Sovietica, tali da consentirgli di resistereall’avanzata nazista e, dopo l’assedio di Stalingrado, di rovesciare il suo potenziale bellico controuna Germania, sempre più stanca e stremata.Lo spionaggio atomico da parte sovietica, garantì ad un Paese distrutto economicamente ematerialmente, con circa 20 milioni di morti post guerra mondiale, di rimanere nel novero dellesuper potenze, grazie al possesso di armi nucleari e termonucleari. Nel contempo, l’attività diricerca informativa nel settore scientifico e tecnologico, consentì all’impero sovietico dimantenere, ancora, sino agli ultimi anni ’60, un certo equilibrio con l’avversario statunitense nelsettore industriale, agricolo e bellico.L’attività d’intelligence costituì un elemento di rilievo della Guerra Fredda, entrambi i Paesileader degli schieramenti contrapposti, utilizzarono i loro servizi e quelli degli Stati Satellite, perspiare, condizionare, influenzare, disinformare, sovvertire e danneggiare gli avversari.Le capacità dell’industria giapponese, vennero esaltate dalle azioni d’intelligence economicosvolte dalle organizzazioni nipponiche, capaci di indirizzare la produzione ed i commerci, in virtù di una programmazione economica aggressiva e ben orientata da informazioni precise sulle potenzialità, sulle tecnologie e le capacità contrattuali degli avversari di mezzo mondo. Il piccolo Stato d’Israele, grazie ad una combinazione efficiente di spionaggio e capacità bellica, è stato in grado di vincere i diversi conflitti che lo hanno visto contrapposto ai tanti Stati arabi che lo circondano. D’altro canto, proprio un efficiente sistema d’intelligence, rappresenta il fondamento della sicurezza interna ed esterna della nazione ebraica, all’avanguardia nella tecnologia militare per le capacità di acquisire, anche all’estero, le conoscenze tecnico-scientifiche necessarie. Il pianeta è oramai divenuto un villaggio globale in cui tutti controllano e spiano tutti; all’intelligence statale si stanno affiancando le attività condotte dalle grandi aziende multinazionali o dai nuovi soggetti del terrorismo e dell’eversione. In un contesto di globalizzazione e di interconnessione delle reti informatiche e d icomunicazione, la difficoltà maggiore risulta, pertanto, non l’acquisizione di notizie, ma la difesa dalla penetrazione offensiva attuata dalle numerose organizzazioni d’intelligence. I nuovi, o rinnovati, problemi sorti in seguito alla caduta del Muro di Berlino, dal passaggio da una situazione rigida e cristallizzata di contrapposizione fra blocchi ad un contesto multipolare caotico, fluido e dinamico, richiedono chiavi di lettura sempre più precise ed affidabili; proprio intali situazioni la capacità informativa ed analitica diviene strumento di conoscenza e fattore dipotenza.La forza cede il passo alla potenza, dalla proiezione militare diretta rivolta al controllo delterritorio e delle sue risorse si passa alla potenza, ovvero all’influenza culturale, economica ed informativa, al dominio indiretto dello spazio economico, talvolta virtuale, riguardante gli altri Stati.La situazione attuale risulta ben identificata da Luttwak che, oltre ad aver coniato il termine geoeconomia, ben ha individuato nell’antichità romana i precedenti storici del momento attuale,nel passaggio, quindi, da una mera proiezione di forza attuata dalle Legioni nella fase tardorepubblicana, ad una politica di dissuasione basata sulla proiezione di potenza, tipica dell’Impe ro romano. Nello scenario attuale, la politica incentrata solamente sulla forza, tipica delle relazioniinternazionali sino al 1945, non risulta più pagante; l’Occidente trova sempre più problemi a proiettare uomini e mezzi in conflitti esterni, sia per ragioni eminentemente etiche e morali, sia,soprattutto, per gli alti costi da sostenere. La forza si consuma, in maniera direttamente proporzionale al tempo ed allo spaziod’impiego, anzi, lo scenario bellico attuale, di alta tecnologia e sofisticazione, rende il rapporto tendente all’esponenziale .Ecco allora il rinascere, o meglio il rifiorire, di strategie legate al pensiero occidentale, laproiezione della potenza economica e culturale dell’impero romano, o provenienti dall’antico pensiero cinese, l’arte della Guerra di Sun Tzu, in cui il momento informativo diviene strumento fondamentale di potere (la cosiddetta strategia dell’approccio indiretto). Nulla di nuovo sotto il sole, la Storia si ripete ed insegna, sempre, qualcosa di importante! In tutta questa situazione, quindi, si esaltano le attività degli organi informativi; il venir meno della contrapposizione fra i blocchi non ha diminuito le attività di spionaggio, sono cambiati i settori, richiedendosi nuove capacità ad operatori legati ad un mondo passato. Le grosse difficoltà delle agenzie informative, non sono solo quelle di giustificare ad unopinione pubblica sempre più attenta, le attività svolte ed i bilanci ad esse deputati; i problemi nascono dal dover cambiare filosofia di fondo, dal cambiare il modo di pensare dei vertici e degli operatori.Il mondo cambia in maniera incessante e sempre più veloce, siamo passati dal computer ad Internet nel giro di pochi anni, tuttavia, i problemi di ogni giorno, sempre diversi e complicati, allafin fine richiedono sempre le stesse ricette, informazioni e onoscenza. L’informazione è conoscenza, la conoscenza è potere e sapere. In tale ambito il fattoreumano, l’uomo, risulta insostituibile.I pianificatori militari e politici statunitensi, negli ultimi conflitti degli anni ’90, Guerra delGolfo e Balcani, hanno sottovalutato tale aspetto; iracheni e serbi hanno continuato ad operaresecondo schemi operativi vecchi ma efficienti, il mascheramento degli obiettivi, la controinformazione, la disinformazione e la guerra psicologica, contrapponendo alla strategia occidentale basata sul dominio dell’aria, la incapacità di porre sul tavolo delle trattative i morti ed i feriti, derivanti dal controllo del terreno, condotto da truppe di terra..Certamente di fronte all’enorme potenza di fuoco alleata non vi poteva essere confronto paritetico, tuttavia, la mancanza di un approccio culturale ed informativo sulle vicende insvolgimento, ha dimostrato i limiti di una tecnologia priva dell’approccio umano.Parlare d’intelligence in un mondo multipolare, in questo nuovo millennio interessante ed alcontempo pericoloso, significa far riferimento all’uomo, non più al combattente della Guerra, ma ad un uomo nuovo, con un’apertura mentale più ampia e maggiori capacità critiche ed analitiche. Col presente lavoro, ho inteso aprire uno spiraglio su un settore della vita umana e politica,misconosciuto e sovente frainteso; l’opera dei servizi è legata alla conoscenza, il vero agire dell’intelligence si salda alla sicurezza nazionale, non alla illegalità od alle deviazioni dalle leggi e dalle istituzioni.La conoscenza umana è fondamentale, è un elemento di potere sull’uomo, rivolto a vantaggio dell’uomo; solo così inquadrata l’azione degli organismi di informazione e sicurezza diviene, non solo legale ma, moralmente ed etnicamente accettabile. Altri impieghi dell’intelligence, portati da frange o singoli individui alla ricerca di un potere che non gli compete, è arbitrio, illegalità e sopruso Vero è che in un mondo globale ed interagente nessun Paese rinuncerebbe mai a spiare, a conoscere in anticipo le vicende e le informazioni di Stati vicini, amici o nemici che siano, in quanto elementi fondamentali nello svolgimento di relazioni internazionali, motivate dallanecessità dell’intima e concreta conoscenza reciproca fra Paesi, più e non solo che dall’ideologia ufficiale. Termine coniato dal John Le Carrè ed utilizzato nel suo romanzo “ Il visitatore segreto”, Mondatori, Milano, 1991. Un brano dell’autore citato ci sembra chiarificatore della nuova era, un passaggio raccontato dal protagonista di tutta la saga del romanziere inglese, George Smiley: “ A me ha sempre interessato soltanto l’uomo – Me ne sono sempre infischiato delle ideologie a meno che non fossero folli o malvagie. E’ l’uomo non la massa al centro della nostra professione. E’ stato l’uomo a far finire la Guerra Fredda, non gli armamenti o la tecnologia” GLOSSARIO ACINT: (acoustic intelligence) - informazioni acustiche, complesso delleinformazioni acquisite attraverso la raccolta e lanalisi dei fenomeni acustici. BfV: (Bundesamt fur Verfassungsschutz) – Ufficio Federale per la protezione dellaCostituzione, servizio di controspionaggio tedesco, con competenzaterritoriale esclusiva nel territorio della Repubblica Federale Tedesca BND: (Bundesnachrichtendienst) – Servizio Federale delle Informazioni dellaRepubblica Federale Tedesca. CERM: (Centre d’Exploitation du Renseignement Militaire) – Centro di ricerchesull’intelligence militare delle Forze Armate francesi. CESID: (Centro Superior de Informacìon de la Defensa)- Centro Superiored’Informazione della Difesa, servizio d’informazione spagnolo con compiti di spionaggio e controspionaggio. C.G.I. – S.I.E.: (Comisaria General de Informacion – Servicio Informacion Exterior) –Commissariato Generale per le Informazioni – Servizio per le informazioni esterne, servizio d’intelligence del Ministero dell’Interno spagnolo, concompiti informativi all’estero nei settori della criminalità organizzata, del riciclaggio e del traffico degli stupefacenti. CIA: (Central Intelligence Agency), Agenzia federale di spionaggio statunitense, con competenza globale per lo spionaggio fuori degli Stati Uniti, opera in concorso con l’FBI per il controspionaggio svolto allestero. COSTIND: Commissione della Scienza, Tecnologia ed Industrie della Difesa Nazionale, svolge intelligence tecnico, scientifico ed economico, specie per leapplicazioni d’uso militare. CPCID: Dipartimento investigativo del partito comunista cinese, piccolo staff per ilcontrollo delle attività dei dissidenti politici CPHF: (Centre principal Helios-France) – Agenzia che si occupa della gestione esfruttamento delle informazioni acquisite dal Satellite Helios. CSE: (Communication Security Establishment) – Agenzia per lo spionaggio SIGINT canadese. DIA: (Defence Intelligence Agency) – Agenzia d’intelligence del Dipartimento della Difesa degli USA, responsabile di tutto lo spionaggio in campomilitare e strategico. DIS: (Defence Intelligence Staff) – Ufficio d’intelligence e d’analisi del Ministero della difesa britannico. DGSE: (Direction Général de la Sécurité Extérieure) – Servizio di spionaggio estero francese, con competenza globale. DRM: (Direction de Renseignement Militare) – Servizio di spionaggio delle Forze Armate Francesi DSD: (Defence Signals Directorate) – Agenzia di spionaggio SIGINT australiana. DST : (Direction Surveillance du Territoire) – Servizio di controspionaggio francese. EIREL : (Ecole Interarmées du renseignement et des Etudes Linguistiques) – Istituto diformazione linguistica ed informativa del Ministero della Difesa francese. ELINT: (Elettronic Intelligence) - intelligence acquisita da fonti elettroniche, ottenute dallintercettazione attraverso lanalisi, effettuata da elementi che non siano gli utilizzatori o i destinatari, di emissioni elettromagnetiche diverse dalle comunicazioni. FAPSI: (Federal’noe Agenstvo Pravitel’stvennoj Svjazi i Informacii) - AgenziaFederale per le comunicazioni governative e le informazioni, si occupa diSIGINT per la Repubblica Russa. F.B.I.: (Federal Bureau of Investigation) – Ufficio Federale delle Informazioni,oltre ad avere compiti di polizia giudiziaria, svolge il controspionaggio all’interno degli Stati Uniti. FSB: (Federal’naja Sluzba Bezopasnosti) - Servizio di Sicurezza Federale, concompiti di controspionaggio all’interno della Russia. GCHQ: (Government Communication Headquartes) – Agenzia di spionaggio elettronico del Regno Unito. GPD: Dipartimento politico generale del Partito comunista cinese, acquisisce informazioni per il partito e sul personale militare da cooptare nelle altegerarchie. GRU: Glavnoe Razvedivatel’noe Upravlenie – Servizio d’intelligence dell’ArmataRossa, con funzioni di spionaggio e controspionaggio. IC: (Intelligence Community) – Comunità dell’intelligence statunitense, formatada Cia, Dia, Nsa, Nro, Nima, Army intelligence, Naval Intelligence, AirForce intelligence, Marines Corp Intelligence, Inr del Department of State,Office of intelligence support del Ministero delle finanze, Intelligence delDipartimento dell’Energia e FBI. I – EW: (Intelligence and Electronic Warfare) - intelligence e guerra elettronica IMINT: (Imagery Intelligence) - intelligence acquisita mediante immagini acquisite mediante sensori basati al suolo, su imbarcazioni o su piattaforme aeree ospaziali. INR: (Bureau of Intelligence and Research) – Ufficio ricerca ed informazioni del Dipartimento di Stato statunitense, deputato alla elaborazione di intelligencee di analisi nel settore delle relazioni diplomatiche. HUMINT: (human intelligence) - informazioni da fonte umana, derivate da notizieraccolte e/o fornite da fonti umane. KGB: (Komitet Gosudarstvennoy Bezopasnosti) – Comitato per la sicurezza delloStato, il vecchio servizio segreto dell’Unione Sovietica. LACKAM: (Liskha le Kishrei Mada) - Ufficio di collegamento del Ministero della Difesa israeliano, svolge attività di studio ed intelligence in camposcientifico militare. MAD: Militärischer Abschirmdienst, Servizio di controintelligence militare, con responsabilità all’interno della compagine militare delle Forze Armate tedesche.. MASINT: Measurement and Signature Intelligence - intelligence acquisita mediante analisi quantitativa e qualitativa di dati derivanti da sensori di vario tipo MI 5: (Security Service), servizio d’intelligence con competenza esclusiva all’interno del Regno Unito, per il controspionaggio e lo spionaggio sul suolo britannico, anche nel caso sia condotto contro le sedi diplomatiche straniere, presenti sul territorio. MI 6: (Secret Intelligence Service), servizio d’intelligence responsabile per leoperazioni condotte all’esterno del territorio britannico, dipende dal ForeignOffice. MNB: Militärisches Nachrichtenwesen der Bundeswehr - Servizio d’intelligencetattico dell’Esercito tedesco. Mossad: (Ha Mossad, le Modyin ve le Tafkidim Mayuhadim) - Istituto perl’intelligence e le operazioni speciali dello Stato d’Israele, svolge l’attivitàd’intelligence all’estero ed in Israele. MSS: (Guojia Anquan Bu), Ministero della Sicurezza dello Stato cinese, concompiti di spionaggio, controintelligence e funzioni di sicurezza interna. MPS: Ministero della Pubblica Sicurezza cinese, svolge il coordinamento di tutte le forze di polizia locale, i dipartimenti civili degli aeroporti, porti e dogane e laPolizia Militare del Popolo. NSA: (National Security Agency) - Agenzia di supporto alle operazioni della Difesa, sotto lautorità, la direzione ed il controllo del Segretario della Difesa, è responsabile per lesecuzione, il coordinamento e la direzionedoperazioni SIGINT. NIMA: (National Imagery and Mapping Agency) - Agenzia che si occupa dellagestione delle immagini satellitari. NRO: (National Reconnaissance Office) - Agenzia della difesa, responsabile per laricognizione dallo spazio, per la ricerca, lo sviluppo, e gestione di sistemi dacquisizione d’informazioni dallo spazio. OPSINT: (open source intelligence) - informazioni da fonte aperta, disponibili pubblicamente o informazioni non classificate aventi una distribuzione o un accesso al pubblico limitati. SDECE: (Service de Documentation Exterieure et de contre espionage), servizio francese predecessore della DSGE e del DST. Secret Service: Servizio segreto statunitense, dipendente dal Ministero del Tesoro, col compito di svolgere la scorta del Presidente degli Stati Uniti ed intelligence sul falso nummario. SIGINT: Signal Intelligence - intelligence acquisita da segnali elettromagnetici termine generico utilizzato per indicare le informazioni delle comunicazioni(COMINT) e le informazioni elettroniche (ELINT) allorché non sia necessario differenziarle tra loro. SVR: (Sluzba vnesnej razvedki Rossiiskoj Federacii) Servizio informazioni estere della Repubblica Russa. **** (tratto da academia.edu/1597909 Intelligence_in_un_mondo_multipolare)
Posted on: Wed, 30 Oct 2013 15:00:26 +0000

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