Intervista a Osho D: In tremila anni ci sono state cinquemila - TopicsExpress



          

Intervista a Osho D: In tremila anni ci sono state cinquemila guerre. Chi ha bisogno di un disastro peggiore? Osho: Il mondo sembra essere nel caos assoluto. Questo dimostra che non è stato creato, ma che si evolve casualmente. Tocca all’uomo, non a Dio, rimetterlo a posto. Ma l’uomo potrà rimetterlo a posto solo se prima rimette a posto se stesso. È molto difficile convincere le masse inconsapevoli che il mondo si sta avviando al suicidio globale. Forse l’unico pianeta dell’universo che ha creato individui come Buddha, Gesù, Lao Tzu e Rinzai, scomparirà. La terra è casa nostra. Se non rimettiamo in sesto noi stessi, non potremo riaggiustare l’umanità, e neppure fare in modo che si possa vivere bene su questa terra. Non abbiamo bisogno delle nazioni, non abbiamo bisogno delle religioni, non abbiamo bisogno delle razze. La terra è una, il mondo è uno, la verità è una, la divinità dell’esistenza è una. Ma come prima cosa occorre ricercare nel proprio essere. D: Effetto serra, deficit d’acqua, sovrappopolazione, dilapidazione delle risorse … … ma io cosa ci posso fare ? Proprio come uno specchio del malessere esistenziale dell’essere umano, possiamo vedere – tutt’intorno a noi – le condizioni ormai disperate in cui abbiamo ridotto questo pianeta. I sostenitori della teoria Maja del 2012 danno per certa la fine del mondo o perlomeno un cambiamento epocale – ne indicavano persino la data esatta!– anche gli scienziati denunciando una situazione a livello di inquinamento e dei problemi di salute che ne derivano, di risorse alimentari, idriche ed energetiche già difficile ora e presto arriverà ad essere insostenibile se molte tendenze del nostro sviluppo economico e politico non saranno corrette… certo, ma come? e soprattutto quando? La situazione è oltremodo complessa e i vertici dei potenti, finiscono spesso con un nulla di fatto: belle enunciazioni, ma false promesse…’ che fanno la loro bella figura sulle pagine dei giornali fino a quando, alla scadenza dei progetti, ci si accorge che nei fatti è cambiato poco o nulla. Che l’unica azione efficace nasce dal prendersi, in ogni momento e in ogni scelta, le proprie responsabilità individuali è una consapevolezza che si sta facendo sempre più strada. La visione di Osho ci porta addirittura oltre: per l’essere umano è necessario ora – e non c’è tempo da perdere – un balzo quantico di consapevolezza, un cambiamento totale di direzione, addirittura di dimensione. Proprio come uno specchio del malessere esistenziale dell’essere umano, possiamo vedere – tutt’intorno a noi – le cose che non vanno. Osho: “Se vuoi cambiare il mondo non cominciare col cambiare il mondo, quella è la strada sbagliata che l’umanità ha seguito fino a ora. Cambia la società, cambia la struttura economica. Cambia questo, cambia quello. Ma non cambia l’individuo. Ecco perché tutte le rivoluzioni hanno fallito. Solo una può avere successo, una che non è mai stata tentata finora, la rivoluzione dell’individuo. Cambia te stesso. Stai attento a non contribuire con nulla che possa fare del mondo un inferno. E ricorda di dare al mondo qualcosa che lo renda un paradiso. Questo è il segreto dell’uomo religioso. E se ogni individuo comincia a farlo, ci sarà una rivoluzione senza spargimento di sangue. C’è un episodio nella vita di Akbar. Nel suo palazzo imperiale aveva fatto costruire una bellissima vasca di marmo – voleva portarci dei cigni da Mansarovar, dall’Himalaia; decise che invece di acqua avrebbe dovuto essere riempita di latte: apparteneva ad un imperatore! Ogni abitante della capitale fu informato che la mattina seguente – presto, prima del sorgere del sole – doveva portare un secchio di latte, uno solo da ogni casa. Birbal disse ad Akbar: “Non capisci per niente la mente umana. La vasca sarà piena solo d’acqua”. Lui rispose: “Che sciocchezza… È un mio ordine!”. Birbal disse: “Un tuo ordine, o l’ordine di chiunque altro… io capisco la mente umana”. Akbar disse: “Aspettiamo, domani mattina si vedrà chi ha ragione”. E il mattino seguente andarono entrambi in giardino… e la vasca era piena di acqua. Akbar disse: “Strano. Come è potuto succedere? Prendi alcune persone dalla strada, chiunque trovi e chiedi come è successo.” E le persone vennero minacciate: se dicevano una bugia la loro vita sarebbe stata in pericolo, se dicevano la verità sarebbero stati rimessi in libertà. Allora dissero: “La verità è che abbiamo pensato che tutti, nella capitale, avrebbero portato un secchio di latte. Un secchio d’acqua sarebbe passato completamente inosservato, nessuno l’avrebbe mai saputo. Ma adesso vedo che la vasca è piena d’acqua: sembra che tutti abbiano avuto la stessa idea, l’intera capitale! Nemmeno uno si è comportato in modo diverso.” La mente umana funziona allo stesso modo per tutti. Se il mondo è una tale tragedia, sono le nostre menti umane che la creano; contribuiamo col nostro secchio di miseria. Nessuna rivoluzione può avere successo a meno che gli esseri umani non capiscano la mente umana e comincino a comportarsi in modo diverso, senza sperare che: “Il mio secchio di acqua non verrà notato per niente”. Se tutti capiscono che questa idea verrà a ogni mente umana e decidono che: “Almeno io porterò un secchio di latte. Non devo comportarmi in modo così inconscio come fanno tutti gli altri esseri umani…” È possibile avere la vasca piena di latte. Tu sei il mondo’ significa semplicemente che, comunque sia, non possiamo sottrarci alle nostre responsabilità. tratto da: Osho, Sermons in Stones
Posted on: Fri, 18 Oct 2013 06:32:05 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015