Io non ce la posso fare, davvero non ce la posso fare. Non voglio - TopicsExpress



          

Io non ce la posso fare, davvero non ce la posso fare. Non voglio più vivere in un paese così. Dicono, i verbali, che erano tutti ragazzi “incensurati e di buona famiglia”. Aggiungono, le cronache, che sono passati quasi due mesi dall’evento e che nessuno – nessuno – ha fatto un gesto o ha detto qualcosa, né a scuola né in famiglia, nelle molte famiglie coinvolte, che somigliasse alla presa d’atto di un reato, o quanto meno di una vergogna, di una colpa, di un dispiacere. Niente, silenzio. Il sindaco ieri ha detto che “inquieta che questi ragazzi non distinguano il bene dal male”. Inquieta, certo. Pone il problema della responsabilità. È loro, che geneticamente, naturalmente non sanno distinguere o è della generazione che li ha cresciuti, e non gli ha fornito i ferri essenziali per l’opera di elementare distinzione? È dei figli o dei padri, la colpa? [Concita De Gregorio sullo stupro di gruppo, a Modena, di una sedicenne ad opera dei suoi AMICI]. E Giovanardi replica: Non voglio entrare nel merito della vicenda che lAutorità giudiziaria dovrà chiarire in tutti i suoi controversi aspetti - sostiene -. Quello che ritengo insopportabile sono certe dichiarazioni, tra lindignato e il meravigliato, come se fosse possibile, 364 giorni allanno, dileggiare ogni regola ed ogni principio educativo, presentando la sessualità come uno dei tanti beni di consumo, e poi scandalizzarsi se i ragazzi non si rendono neppure conto dellinaudita gravità di certi comportamenti.
Posted on: Mon, 21 Oct 2013 18:57:55 +0000

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