LE LOBBY DEL VATICANO: COMUNIONE E LIBERAZIONE (Seconda - TopicsExpress



          

LE LOBBY DEL VATICANO: COMUNIONE E LIBERAZIONE (Seconda parte) 1) Essendo noto che: “ Non di solo pane vive l’uomo …” [1], ma anche di ogni altro bene, soprattutto se voluttuario, che esce dalle aziende dell’Occidente: “Nel 1986 nasce la Compagnia delle opere,un network di 34.000 cooperative, aziende ed associazioni non-profit, che si sostengono a vicenda e condividono un approccio all’economia basato sul “principio della sussidiarietà”, secondo il quale lo Stato dovrebbe affidare ai privati, con opportuni finanziamenti, la gestione dei servizi di pubblica utilità” [2]. In realtà, si tratta di una delle migliori trovate per “ fare azienda” con il denaro degli altri, cioè i nostri, spacciando per scienza economica quello che è un torto all’intelligenza ed alla Matematica: lo Stato, pagando un privato, che, naturalmente, deve pure guadagnare, risparmierebbe rispetto ad una gestione in proprio. Inoltre, queste attività, impiantate con denaro pubblico, hanno una forte caratterizzazione di parte, un marchio ideologico; quanti Atei e quanti Laicisti lavoreranno in queste aziende? 2) Ciò che è sicuro è che: “In Comunione e liberazione non è mai esistita una distinzione tra fede ed impegno politico e sociale. I ciellini della prima ora mescolavano la lettura del Libro delle ore (una sorta di breviario per i laici pubblicato da Jaca Book ) con l’attività di volantinaggio davanti alle scuole” [3]. Il terreno, così ben messo a coltura da don Giussani sin dagli Anni Cinquanta, non poteva che dare frutti e fiori: “Nel 1975 nasce il Movimento popolare, che non si è mai presentato ufficialmente come espressione di Cl, ma è un fatto che nessun ciellino ha mai fatto esperienza politica fuori da esso. Il suo leader indiscusso ,( il fiore, di cui si parlava dianzi; ndr), è sempre stato Roberto Formigoni, la cui carriera è stata fulminante: nel 1984 entra nel Parlamento europeo, tre anni dopo fli si aprono le porte di quello italiano. Nel 1989, il secondo trionfo alle europee” [4]. Insomma, una vita trascorsa all’insegna del motto: “ Sempre meglio che andare a lavorare”. 3) Come tanti altri “Nuovisti”, proiettati, fors’anche vomitati, sulla scena politica italiota dalla feroce crisi culturale, prima ancora che economica, degli ultimi decenni e di cui Matteo Renzi è solo un inconsapevole epigono, C.L. si alleò con quanto di più vecchio offrisse, all’epoca, il mercato Politico: “L’influenza del Movimento popolare cresce soprattutto negli anni Ottanta. Appoggiarsi a Giulio Andreotti e allearsi con i pezzi più compromessi della Dc inizialmente porta i suoi frutti …” [5]. Certo, come è ampiamente noto: “Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi”. Così: “ … con lo scoppio di Tangentopoli i bei tempi sembrano finiti: a Milano i candidati eletti alle regionali, Antonio Simone, Luigi Martinelli e Vigilio Simoni, vengono condannati e finiscono in carcere; a Roma viene processato il gruppo della Cascina, guidato da Marco Bucarelli e dal prete milanese don Giacomo Tantardini , “il parroco con la Thema”, legato al democristiano Vittorio Sbardella, mrto nel settembre del 1994. Lo scandalo è grosso e Comunione e liberazione si deve dissociare. Interviene Giancarlo Cesana, presidente del Movimento popolare, che nel dicembre 1993 di fronte alla stampa, dichiara chiusa l’esperienza del Mp” [6]. Come si sa, “Le vie del Signore sono infinite”; qualcuna conduce anche al vertice del potere regionale: “Formigoni … resiste. Nel 1996 diventa governatore della Lombardia e ci rimase per diciassette anni” [7]. Naturalmente, il “Celeste”, come lo chiamano senza piaggeria alcuna i suoi sostenitori, avrebbe preferito un’altra vita, intessuta di spiritualità, contemplazioni e macerazioni, cosicché se è rimasto così a lungo “In partibus infidelium”, ( “Nelle terre dei non credenti”, lo ha fatto solo per l’inossidabile spirito di servizio, che è proprio di ogni Ciellino, soprattutto se fa parte dei “ Memores Domini”. NOTE [1] Matteo 4, 4 ; Luca 4, 4. [2] Zavattiero Carlotta, “Le lobby del Vaticano”, p. 98, Chiarelettere editore, Milano, 2013. [3] Ibidem, p. 99. [4] Ibidem, p 99. [5] Ibidem, p. 99. [6] Ibidem, p. 99. [7] Ibidem, p.99.
Posted on: Fri, 29 Nov 2013 08:48:56 +0000

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