La crisi del Milan, del Milan di Berlusconi, fa venire la - TopicsExpress



          

La crisi del Milan, del Milan di Berlusconi, fa venire la malinconia a tutti i veri amanti del calcio. Come si fa a non apprezzare il talento di Baresi, Maldini, Van Basten, Rijkaard, Savicevic, Boban, Massaro, Evani, Ancelotti, Seedorf, Kaka, Shevchenko, Inzaghi, Nesta, Pirlo, Cafu, Gullit Tassotti (mi scordo sicuramente qualcuno) e definirsi amanti del calcio? Come si fa a non intristirsi leggendo lattuale formazione del Milan? Come si fa ad avallare poi la crocefissione di Galliani, per le attuali scelte senza dubbio discutibili, ma altrettanto indubbiamente condizionate dallinesperienza e soprattutto dallincompetenza di Barbarina, la quale non avendo niente da fare nella vita si e scelta un ambiente di soli uomini per sfogare chissa quali manie perverse di potere? Galliani e lo stesso che, insieme alla fondamentale opera di un vero intenditore di calcio quale e Silvio Berlusconi, ha fatto grande il Milan e lItalia del calcio nel mondo. Il Milan e una squadra che compro un pallone doro, Papin, essenzialmente per farlo stare in panchina e non farlo andare con altre squadre. Per poi sostituirlo con un altro pallone doro, Roberto Baggio. Avendone altri 3 in squadra, i 3 splendidi olandesi, più un altro paio di giocatori, ossia Baresi e Maldini, che il pallone doro lavrebbero meritato eccome. Visto che poi lhanno vinto gente come Sammer (????)o Fabio Cannavaro. Anche quelle erano scelte di Galliani. E normale che in 30 anni il buon Galliani possa aver sbagliato delle decisioni come successo ultimamente. Ma trattarlo come un pirla, mi pare eccessivo. Se lui e un pirla, Marco Branca che ha sfasciato e svenduto una squadra (lInter), che cosa e? Al Milan in passato riusciva tutto, anche a far convivere caratteri dominanti, poco inclini alle decisioni partecipate. Tanti, troppi galli a cantare non si fa mai giorno,dice il proverbio. Ma a Milanello, alla fine, a cantare era sempre la coppia di galli giusta. Berlusoni-Galliani. Per il semplice fatto che Berlusconi e Galliani avevano soldi e competenze nel mondo del calcio, sapendo far rispettare le priorita e le gerarchie (cosa che magari nelle questioni Thiago Silva-Pato-Tevez, e venuta meno...). Un esempio su tutti? Un bel giorno coach Sacchi, dopo aver vinto tutto, in Italia, in Europa e nel mondo, ebbe un delirio di onnipotenza e, dopo una discussione con Van Basten, si presento da Galliani dicendo o io o lui. La societa scelse ovviamente io. Sacchi, per quanto fenomenale tecnico, sopravvalutava se stesso, perche un allenatore senza giocatori bravi non e nessuno. Senza Maldini, Baresi, Van Basten, Gullit ecc ecc ecc, Sacchi non avrebbe vinto niente. Cosi come non sarebbe arrivato in finale al Mondiale del 94 senza Roberto Baggio. Mentre un campione come Van Basten, uno che ne nascono uno ogni 50 anni, avrebbe vinto ed ha vinto lo stesso, indipendemente da Sacchi allenatore. Una squadra e forte, imbattibile, se ognuno sa quello che deve fare, accetta il proprio ruolo, da il massimo, si sacrifica per il compagno, consapevole che ognuno ha le proprie competenze. Ma che ci sono delle competenze che sono più competenze di altre e non vanno mortificate, appiattite, standardizzate in uno schema, in una gabbia, ma gli va dato il libero sfogo per esprimersi al massimo ed esaltare cosi tutto il collettivo. Ce sempre chi e fondamentale per la riuscita del tutto e chi vive di luce inevitabilmente riflessa.
Posted on: Tue, 05 Nov 2013 12:52:38 +0000

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