La manovra economica del 2014 la pagheranno prevalentemente le - TopicsExpress



          

La manovra economica del 2014 la pagheranno prevalentemente le famiglie numerose. Avere figli a carico era, un tempo, condizione per ottenere sgravi e benefici fiscali. I tempi però sembrano essere cambiati. Secondo il Governo Letta la prole è, invece, un indice di ricchezza. Difatti, la nuova legge di stabilità – presentata come una manovra leggera e senza tasse – rischia di diventare un macigno per i nuclei numerosi. Nella bozza di legge, infatti, è possibile scoprire che il conto più salato lo subiranno famiglie con figli. Ecco perché. Tra le pieghe del ddl Stabilità si scopre che, i principali tagli riguardano proprio gli sconti goduti dalle famiglie. Se prima era possibile detrarre dall’Irpef il 19% dei costi per le spese mediche, per le rette di scuole secondarie e università, per le spese sportive, per gli interessi sui mutui della prima casa, oggi questa possibilità verrà nettamente ridotta. Le detrazioni, infatti, passeranno dall’attuale 19% al 18% e, successivamente, al 17%. Tale misura, invero, verrà adottata solo nell’ipotesi in cui l’obiettivo “stabilità” non verrà raggiunto con tutte le altre misure previste dal Governo. Ma, vista l’insaziabilità della gola statale, non c’è molto da sperare. Non solo. Le principali detrazioni che perderanno mamme e papà saranno quelle sulla prima casa. Se la vecchia Imu aveva conservato uno sconto di 200 euro per ogni figlio a carico (200 euro di base, oltre a quella “provvisoria” da 50 euro per ogni figlio), la nuova Tasi (che sostituisce l’imposta sulla casa varata da Monti) ha abolito tali sconti (leggi l’articolo: “Ecco perché la Tasi peserà di più sulle case di basso valore rispetto all’Imu”). Un altro piccolo aumento fiscale riguarda i risparmiatori, che dovranno pagare lo 0,2% (invece dello 0,15% attuale) di imposta di bollo sugli investimenti finanziari (conti corrente, conti postali, ecc.) quando il loro capitale supera i 17.100 euro. Il Governo ribatte ostentando il nuovo beneficio mensile garantito ai dipendenti attraverso il meccanismo Irpef. Se anche ciò è vero, la misura massima di tale beneficio è di 15 euro e 16 centesimi (un importo che verrà velocemente fagocitato dalle nuove tasse) e spetta solo a chi dichiara 15 mila euro lordi l’anno (mentre scende per chi ne guadagna di meno). Non solo: il bonus riguarda solo i lavoratori dipendenti e quindi esclude autonomi e pensionati. Con il risultato che lo sconto effettivo pro capite rischia di essere quasi evanescente. © Riproduzione riservata - See more at: laleggepertutti.it/40031_approvata-la-nuova-tassa-sui-figli#sthash.nLGW5QlK.dpuf
Posted on: Sat, 02 Nov 2013 16:15:34 +0000

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