La mia recensione su "Take Shelter" di Jeff Nichols nella mia - TopicsExpress



          

La mia recensione su "Take Shelter" di Jeff Nichols nella mia rubrica Il Film ( "La Bussola" rivista bimestrale di attualità e cultura ): Curtis LaForche ( Michael Shannon ) è un uomo tranquillo che vive in una piccola cittadina dell’ Ohio, assieme alla moglie Samantha ( Jessica Chastain ) ed alla figlioletta Hannah, colpita da sordità acquisita. Il quadro familiare verrà ben presto turbato dalle visioni oniriche di una imminente apocalisse da parte di Curtis con conseguenze inaspettate. E’ l’inizio in cui una sottile linea rossa demarcherà il labile confine tra sogno e realtà. “Take Shelter” è stato accolto con grande entusiasmo nel 2011 al Sundance Film Festival, al Festival Internazionale di Toronto ed al Festival di Cannes, aggiudicandosi, meritatamente, il Gran Premio della Giuria nell’ ambito della Settimana Internazionale della Critica. Dopo aver conquistato la critica internazionale la geniale opera seconda del regista Jeff Nichols è stata ingiustamente penalizzata da una distribuzione in sordina nel circuito cinematografico italiano nel 2012. Il notevole impianto visivo è accompagnato da una superba interpretazione dei protagonisti, diretti con sapienza ed efficacia da una regia scrupolosamente attenta a non perdere l’ evidenza oggettiva degli eventi. Il film approfonda le radici nelle nostre paure recondite con tutte le sue inquietudini quotidiane: la perdita dei propri cari e con loro le certezze della conquistata serenità. La visione cataclismatica si appalesa come un’ immane tempesta di matrice biblica che avvertiamo come una minacciosa ed incombente presenza per l’intera durata del film attraverso una lucida regia, una regia dettata da una visione obliqua della realtà, in cui il nostro sguardo è ostaggio delle oscillazioni destabilizzanti del punto di vista del protagonista. Percepiamo tale tempesta in ogni immagine, in ogni sguardo dei protagonisti attraverso suggestioni ambientali ed incisività narrativa, sottolineati da una pulita, ma mai algida fotografia di Adam Stone. Inoltre i campi lunghi della macchina da presa “delimitano” un proscenio dai confini indefiniti sul quale si dovrebbe abbattere la tempesta, scalzando ulteriormente le nostre sicurezze. Il “contesto” in cui viviamo non offre rifugi. L’ ipnotica colonna sonora di David Wingo è solidale con la costruzione ansiogena dell’ architettura generale dell’ opera, stillando inquietudine al livello subliminale. La magistrale interpretazione di Michael Shannon, giocando in sottrazione e pertanto assegnando una importante rilevanza semantica all’ attività percettiva slegata dal dominio verbale, riesce con eleganza minimalista ad esprimere con notevole intensità il suo imploso universo emotivo con tutte le sue sfumature psicologiche in un crescendo emozionale fino allo splendido finale di reminescenze apocalittiche. Il personaggio di Jessica Chastain fa da ideale contraltare a Michael Shannon; il suo innegabile talento attoriale descrive con convinzione l’ angoscia e l’ inadeguatezza di fronte allo scompaginarsi degli eventi che minano la tranquillità familiare, sentimenti che comunque non depauperano la sua forza nell’ amare ( “Amore, non c’è nessun temporale fuori” ). In una dichiarazione il regista Jeff Nichols ( classe 1978 ) ha affermato “ Quando ho scritto Take Shelter ero a metà del mio primo anno di matrimonio. Benchè la mia carriera e la mia vita personale fossero su una buona strada, avevo la sensazione assillante che il mondo in generale andasse incontro a momenti più difficili. Questa ansia generalizzata derivava dal fatto che nella mia vita avevo delle cose che non volevo perdere. Tutte queste sensazioni sono filtrate attraverso i personaggi di questo film”. Ansia che in effetti attanaglia mai come ora la nostra società, una società in cui l’ Uomo ha cessato di cercarsi, in cui ogni conquista è dubbia e spesso siamo spinti a fossilizzarci nelle nostre incertezze, nelle nostre paure, cercando disperatamente un rifugio, ma l’ unico e rassicurante rifugio è l’abbraccio della persona amata. Il poeta Fernando Pessoa scrisse “ Ho pensieri che la mia anima teme” ( estratto da “ Il Violinista Pazzo” ed. Mondadori ). Credo che egli non avesse torto.
Posted on: Thu, 20 Jun 2013 13:47:42 +0000

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