Le meduse: uno dei più grandi flagelli dell’estate! Almeno per - TopicsExpress



          

Le meduse: uno dei più grandi flagelli dell’estate! Almeno per tutti coloro che vorrebbero poter fare un bagno a mare, senza il pericolo di scottature, più o meno gravi, dovute al loro contatto. Spesso, ci si chiede quali siano le soluzioni migliori contro le reazioni cutanee, fortemente dolorose, causate dalle meduse. Su questo argomento ci sono molte cose da chiarire e miti da sfatare. Ecco alcuni suggerimenti utili da seguire, per attenuare bruciore e gonfiore dopo essere entrati a contatto con il loro liquido urticante. Innanzitutto partiamo facendo una piccola precisazione: difficilmente le meduse sono altamente pericolose o mortali. Sono solo poche le specie letali per l’uomo. Certo, ci sono soggetti che mostrano una sensibilità più accentuata rispetto ad altri alle sostanze urticanti rilasciate da questi organismi. In alcuni casi, addirittura, possono verificarsi delle vere e proprie reazioni allergiche. Non escludiamo inoltre, che alcune zone del corpo, più delicate, rispondano in maniera diversa rispetto ad altre, quando entrano a contatto con i filamenti urticanti di questi animali. Se vedete, dunque, che il bruciore si fa particolarmente intenso e la parte interessata particolarmente gonfia, lasciate stare i metodi naturali e recatevi subito al pronto soccorso: mai sottovalutare una reazione allergica alle tossine. Per le manifestazioni da contatto con medusa di lieve entità, invece, potete cercare di alleviare il dolore e diminuire in tempo gli effetti dei filamenti urticanti, seguendo queste semplici indicazioni. Intanto, il primo importante consiglio, quando ci si sente “pizzicati” da una medusa, è eliminare velocemente tutti i residui gelatinosi che rimangono sul corpo. Uscite dunque dal mare, per evitare altri contatti, e versare sulla parte colpita abbondante acqua marina, cercando di lavare via tutti i residui. Non utilizzate l’acqua dolce, perché potrebbe accelerare la diffusione delle neurotossine e aumentare l’infiammazione. Un’altra cosa che invece tutti tendono a fare è utilizzare l’ammoniaca: la sua efficacia non è stata confermata, evitate quindi di utilizzare sostanze che potrebbero traumatizzare ulteriormente i tessuti. Un ottimo rimedio, invece, risulta creare una sorta di impasto fluido di bicarbonato di sodio e acqua di mare, da applicare sulla zona interessata per 30 secondi. Le tossine sono termolabili, perciò in mancanza di altro può essere una buona idea applicare pietre molto calde (senza scottarsi). Un’altra soluzione, molto diffusa ed efficace, è sciacquare la parte colpita con aceto bianco per almeno 30 secondi: questo consente di disattivare le nematocisti contenute nei filamenti di alcune specie. Non sfregate la parte con le mani o con tessuti: potreste aumentare l’irritazione e favorire la diffusione nella pelle delle sostanze tossiche. Cercate di rimuovere i residui gelatinosi delicatamente, senza fare in modo che le tossine si diffondano ulteriormente nei tessuti cutanei. Infine, un altro mito da sfatare: l’uso dell’urina. Questo rimedio, così come altri che abbiamo già citato, non è raccomandato, anche perché sembra che il suo uso non sia efficace. Queste sono alcune nozioni di primo intervento. Ricordate: se vedete che la pelle comincia a bruciare o a gonfiarsi in maniera smisurata, fatevi vedere immediatamente da un medico.
Posted on: Sun, 30 Jun 2013 20:07:09 +0000

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