Nel 2009, ultime elezioni europee, il Pd, segretario Franceschini, condusse felicemene in porto una lunga trattiva per far entrare i propri deputati, compresi quelli ex popolari e quindi ex democristiani, in quello che per i trenta anni precedenti era stato il gruppo parlamentare del Pse. Alla prima riunione successiva alle elezioni il gruppo deliberò di cambiare nome e di chiamarsi Gruppo dellalleanza dei socialisti e dei democratici. E auspicabile tentare la stessa operazione con il partito, con il Pse? Ne abbiamo, per così dire, il diritto? Non potremmo limitarci ad aderire a una formazione che seppure fondata formalmente nel 1992 vanta una lunga e gloriosa storia? Secondo me no e non tanto per il nome quanto piuttosto perché nel Pse, quando a idee e a politiche, ciè già tutto quello di cui gli italiani e gli europei hanno bisogno (ma ovviamente, di fronte a questa crisi, cè bisogno di uno scatto enorme di innovazione). Avremmo anche un vantaggio interno: si porrebbe fine allanomalia, tutta nostrana, per cui il più grande partito del centrosinistra italiano non fa parte della corrispondente famiglia politica europea. La perfezione infine sarebbe che il Ppe espella il Pdl/Forza Italia, partito lontanissimo dai valori e dalle politiche tipiche degli altri partiti europei di centrodestra.
Posted on: Fri, 15 Nov 2013 10:44:50 +0000
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