PETIZIONE AL PARLAMENTO inviata ai Presidenti della Camera dei - TopicsExpress



          

PETIZIONE AL PARLAMENTO inviata ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica dalla CONFEDERAZIONE SINDACALE AUTONOMA DI POLIZIA organizzazione maggiormente rappresentativa della Polizia di Stato in materia di Norme per l’esercizio del diritto di sciopero del personale appartenente ai ruoli della Polizia di Stato e forme di azione e tutela dell’autonomia collettiva. On.li Deputati e Senatori, in occasione dell’approvazione del Nuovo ordinamento dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, di cui alla legge 1° aprile 1981, n.121 il legislatore introducendo la sindacalizzazione del personale civile della Polizia di Stato, seppur limitata a organismi appartenenti all’Amministrazione stessa e prevedendo una forma autonoma di contrattazione collettiva, ha tuttavia vietato l’esercizio del diritto di sciopero e forme sostitutive dello stesso ai sensi dell’art. 84. Le organizzazioni sindacali sono state così private del più efficace strumento di tutela dell’autonomia collettiva e il sistema che ne è derivato ha privato tali organismi di rappresentanza di qualunque capacità e incisività rappresentativa. I tre elementi di compensazione previsti nel disegno originario hanno perso nel corso del tempo qualunque efficacia. Il Consiglio Nazionale di Polizia, benché espressamente previsto dall’art. 85 della Legge 121/81, non è operativo e dal 1984 non sono state più avviate le consultazioni elettorali per l’elezione dei componenti stessi. La garanzia prevista dall’art. 7, comma 13 del D.L.vo 195/95 (….nel caso di mancata definizione dell’accordo contrattuale, entro novanta giorni dall’inizio delle procedure, il Governo riferisce alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica nelle forme e nei modi stabiliti dai rispettivi regolamenti) si è purtroppo dimostrata del tutto fallace. Le disposizioni in materia di partecipazione dei rappresentanti elettivi del personale nelle Commissioni e ne Consiglio di Amministrazione sono state ritenute implicitamente abrogate dal Consiglio di Stato, per effetto del D.L.vo 29/93. Dell’impianto originario della legge di riforma della Polizia, non residua a questo punto che il solo esercizio limitato del diritto di associazione sindacale. In tale contesto, si è venuto a maturare uno stato di forte tensione e disagio tra tutto il personale di polizia, specie per la corresponsione di trattamenti economici del tutto insoddisfacenti rispetto ai rischi professionali e ai carichi di lavoro. Per tale situazione la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia rivendica il riconoscimento di diritti di tutela de personale rappresentato più incisivi e, comunque, conformi allo sviluppo delle relazioni sindacali ne pubblico impiego a norma dell’art. 40 della Costituzione. L’approvazione di una legge che assicuri, anche al personale civile della Polizia di Stato l’esercizio del diritto di sciopero previsto dall’art. 40 della Costituzione, si impone alla luce dell’attuazione delle nuove norme introdotte in materia di sciopero nei servizi essenziali nonché dal fatto che il diritto di sciopero è già riconosciuto anche ad una serie di Autorità dalle quali la stessa Polizia di Stato in definitiva funzionalmente dipende. In particolare, non si può non annoverare tra queste autorità, i magistrati e i giudici dell’Ordine giudiziario ordinario, nonché i dirigenti dell’Amministrazione civile dell’Interno – carriera prefettizia – che esercitano poteri di disposizione e supremazia sulla Polizia di Stato. Un diverso trattamento tra le categorie del pubblico impiego non appare conforme ai canoni di cui agli artt. 3 e 40 della Costituzione. In questa prospettiva, nell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, la nuova disciplina potrebbe individuare: - una serie di prestazioni “indispensabili” che debbano essere comunque garantite; - modalità di proclamazione delle sciopero; - un termine minino di preavviso; - indicazione dei settori e degli uffici interessati all’agitazione; - la previsione che o sciopero non possa perdurare oltre un termine “ragionevole”. Tanto premesso, si chiede che la presente petizione possa essere portata a conoscenza degli onorevoli deputati e senatori, quale espressione e richiesta di tutti gli aderenti alla Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia.
Posted on: Thu, 19 Sep 2013 21:33:29 +0000

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