PROELIVM ZAMENSE (BATTAGLIA DI ZAMA) La battaglia di Zama fu - TopicsExpress



          

PROELIVM ZAMENSE (BATTAGLIA DI ZAMA) La battaglia di Zama fu lultima battaglia della seconda guerra romano-punica e determinò il definitivo ridimensionamento di Cartagine quale potenza militare e politica del Mar Mediterraneo. Fu combattuta il 18 ottobre 202 a.C. fra truppe romane e cartaginesi nella località di Zama. Problemi di fonti Ci restano due tradizioni riguardo alla battaglia di Zama: una di Livio e Polibio, che è seguita dalla maggior parte degli storici moderni, laltra di Appiano e Cassio Dione, meno attendibile e perciò meno seguita, che però trova un suo sostenitore in Saumagne. Le differenze tra le due versioni sollevano difficoltà di ordine topografico, strategico, tattico, numerico e cronologico. Tutti i testi antichi, anche quelli storici, mancano di oggettività e rigore: spesso le fonti degli storici erano opere epiche e letterarie che si basavano sulla fantasia; ma anche quando esse erano documenti scritti da qualche generale lattendibilità era viziata dalla volontà del condottiero di costruirsi la gloria più sulla carta che sui campi di battaglia. Nei resoconti di Zama tutti questi dubbi vengono esasperati ad un livello tale che alcuni storici sono arrivati a supporre una lacuna nel testo storico (Veith) o unalterazione dellordine dei movimenti nel corso della battaglia (De Sanctis). In questo resoconto è preferibile rimanere fedeli alla tradizione mentre le nuove ipotesi, non ancora accettate dalla storiografia ufficiale, possono solo essere citate. Precedenti Publio Cornelio Scipione sbarcò in Africa nel 204 a.C. e iniziò subito la sua campagna per costringere i Cartaginesi ad arrendersi. Affrontò in diverse battaglie i generali nemici sconfiggendoli tutti e perfezionando la tattica daccerchiamento che ora riusciva a fare anche senza cavalleria. Il romano era riuscito a portare dalla sua parte anche un principe numida in esilio, Massinissa, appoggiandolo nella sua campagna per conquistare il trono, tenuto da Siface, alleato di Cartagine. Il giovane principe ricambiò il quirita offrendo il suo aiuto e la sua preziosa cavalleria, che tanto aveva aiutato Annibale nelle numerose battaglie. Dopo una serie di pesanti sconfitte, il sinedrio cartaginese decise di richiamare Annibale dallItalia, per affrontare la minaccia nel proprio territorio. Il Barcide toccò il suolo africano, dopo 33 anni, non a Cartagine ma ad Hadrumetum (oggi Susa), 80 km più a sud nella Byzacena, dove la sua famiglia aveva dei possedimenti. Era il 203 a.C. e subito, appena sbarcato con i suoi 15.000 veterani, si diede a risistemare lesercito, ricevendo reclute da Cartagine e i mercenari di Gisgone e Magone, per prepararsi a combattere la più difficile delle sue battaglie. I Punici, ora sicuri della vittoria, rifiutarono un trattato di pace offerto da Scipione, il quale immediatamente si diede a devastare i territori dellinterno della Tunisia, mentre richiamava Massinissa e la sua cavalleria, impegnati a pacificare alcune zone del regno numida in rivolta. Annibale, sollecitato ad agire dai suoi concittadini e per evitare che i due si incontrassero, marciò a tappe forzate verso linterno senza però riuscire nel suo intento. Dopo aver cercato ancora una soluzione pacifica perché conscio dei limiti dei suoi uomini, fu costretto a combattere. Luoghi della battaglia Il luogo della battaglia di Zama non è certo; è stata di recente collocata a Naraggara (per es. da De Sanctis) o a Margaron (da Veith); ma ciò significa solo sostituire unincertezza a unaltra. Si riporta un testo tratto da Storia del mondo Romano, vol 1. di Howard. H. Scullard: NellAfrica settentrionale vi erano probabilmente due città chiamate Zama (una terza a Sidi AbdelDjedidi, a nord-ovest di Kairouan, non era forse chiamata Zama). Zama Regia era con ogni probabilità SebaBiar, ma questo insediamento può essere scomparso e la Zama dellimpero romano può essersi trovata nellodierna Jama Una volta determinati approssimativamente i paraggi di Zama, i luoghi esatti sono meno importanti per le operazioni militari, dal momento che a Zama cera evidentemente solo laccampamento di Annibale, prima della sua avanzata finale a ovest verso il campo di battaglia. Dal canto suo, Scipione si accampò a Naraggara (Livio; Polibio indica Margaron, che è altrimenti sconosciuta), ma è impossibile individuare in quella zona un campo di battaglia adatto. Il luogo più probabile è quello nella pianura di Draa-el-Metnam, a circa tredici chilometri da ElKef, pressappoco a metà strada tra Naraggara e Zama (SebaBiar). Un sopralluogo ha corroborato in chi scrive la convinzione della plausibilità di questa collocazione, su basi geografiche oltre che letterarie. Forze in Campo Romani Guidati da Publio Cornelio Scipione lAfricano • Fanteria: 23.000 Romani e Italici (citati da Appiano), 6.000 Numidi (Liv., XXX, 29, 4; Pol., XV, 5, 12) e probabilmente 900 berberi (De Sanctis). • Cavalleria: 1.500 Romani e Italici (citati da Appiano), 4.000 Numidi (Liv., XXX, 29, 4; Pol., XV, 5, 12), 600 Berberi (citati da Appiano). Cartaginesi Guidati da Annibale Barca • Fanteria: 12.000 mercenari tra Liguri, Celti, Baleari e Mauri (Pol., XV, 11, 1), 15.000 Libi e Cartaginesi, 15.000 veterani della campagna dItalia e probabilmente anche 4.000 macedoni (Liv., XXX, 26, 3). • Cavalleria: 2.000 Cartaginesi, 2.000 Numidi. • Elefanti: 80 (Liv., XXX, 33, 4) o un numero leggermente maggiore (Pol., XV, 11, 1). Schieramento Romani • Centro: le legioni, con in prima linea gli astati, dopo di questi i principi e infine i triari. Sia Livio che Polibio mettono però in evidenza il fatto che i manipoli non fossero schierati a scacchiera, come erano soliti fare i romani, ma che ogni manipolo di principi e triari fosse allineato perfettamente al corrispondente degli astati sul fronte dellesercito, per permettere il passaggio degli elefanti senza troppi danni negli ampi spazi così liberati. Per evitare che il fronte così sistemato si presentasse debole, tra un manipolo e laltro di astati furono sistemati i veliti, col preciso ordine di iniziare la battaglia e di ritirarsi dietro lesercito lasciando liberi i corridoi verticali. • Ala Sinistra: cavalleria italica guidata da Gaio Lelio (Pol., XV, 9, 8; Liv., 30, 33) e probabilmente anche i cavalieri berberi di Damacas. • Ala Destra: cavalleria e fanteria numidica guidata da Massinissa (Pol., XV, 9, 8; Liv., 30, 33). Cartaginesi • Centro: davanti a tutti si trovavano gli 80 o più elefanti, dietro questi la prima linea di fanteria formata dai mercenari; in seconda linea si trovavano i libi e i cartaginesi. Stando a Livio (XXX: 26, 3; 33, 5; 42, 4-5) anche forze inviate dalla Macedonia in aiuto dei punici guidate da Soprato; infine in terza linea, distanziati di uno stadio (Pol., XV, 11, 2), cioè circa 200 metri, i veterani della campagna italica di Annibale. • Ala sinistra: cavalleria numidica • Ala destra: cavalleria cartaginese Combattimento Annibale lanciò la carica degli elefanti, ma ormai i romani avevano imparato come trattare quelle enormi bestie; con trombe acute e alte grida spaventarono i bestioni che, imbizzarriti, fuggirono da quel fracasso e si volsero contro la cavalleria numidica dellala sinistra cartaginese. Questo causò il caos e le file della cavalleria cartaginese furono scompaginate, così Scipione ne approfittò mandando Massinissa, che era posto di fronte a questa, con i suoi cavalieri, per sbaragliare totalmente gli avversari diretti. Tuttavia qualche elefante, che non si era spaventato, si avventò contro la fanteria romana. Allora i veliti iniziarono immediatamente a bersagliare dalla distanza i pachidermi, che per sfuggire alla pioggia di dardi, cercarono di utilizzare tutte le vie di fuga possibili. I manipoli degli hastati romani, utilizzando lo spazio libero, semplicemente si fecero da parte, creando dei veri e propri corridoi nello schieramento romano, e lasciarono passare i bestioni. Colpiti dai veliti, che si erano riparati dietro le file degli hastati, e dai principes, questi elefanti fuggirono addosso allaltra ala della cavalleria cartaginese. Anche qui, Lelio, al comando della cavalleria italica approfittò delloccasione per chiudere la partita con i diretti avversari. Tutta la cavalleria di Annibale fuggì inseguita da Massinissa e Lelio. Premeditazione? In effetti potrebbe essere. La cavalleria di Annibale, che aspettava -invano- rinforzi da Vermina, non era forte come quella romana ed è possibile che il condottiero lavesse utilizzata come specchietto per allodole, per fare credere a una parziale vittoria e allontanare la cavalleria romana. Annibale aveva inventato qualcosa di simile a Canne dove aveva utilizzato i fanti più deboli al centro dello schieramento per farli arretrare e simulare difficoltà. Sta di fatto che sul campo si arrivò infine allo scontro fra le fanterie. Le prime file di Annibale non reggevano (o sembravano non reggere) a lungo allo sforzo e arretrarono fra le seconde file. Forse una mossa tattica; Annibale potrebbe aver studiato il racconto dei reduci della battaglia ai Campi Magni e aver capito che le legioni di Scipione non manovravano più come quelle vinte a Canne. Daltra parte Scipione, abbia o non abbia direttamente partecipato a quella terribile battaglia, se ne era comunque fatto raccontare le fasi dai reduci, come loro stessi le avevano vissute. Aveva studiato la strategia e la tattica dellavversario. In ogni caso, gli hastati ebbero la meglio sulla prima linea cartaginese (formata da mercenari), che iniziò ad arretrare. Ma la seconda linea (formata da punici) non glielo permise e si accese uno scontro interno nello schieramento di Annibale. Comunque sia, gli astati di Scipione erano stanchi e le seconde file cartaginesi rinforzavano la difesa. Larrivo dei principi diede nuova linfa allattacco romano e portò alla rotta della seconda linea punica. Scipione tentò di ripetere la manovra dei Campi Magni e mosse le sue file di principi e triari sui fianchi per accerchiare le forze di Annibale. La manovra fallì parzialmente perché i veterani che Annibale teneva di riserva nella terza linea, lontana dalle prime due (molto probabilmente per evitare proprio questa mossa), non potevano essere circondati. Inoltre lo spazio tra loro e i romani era disseminato di cadaveri, che rendevano ancora più difficoltosa la manovra dellesercito attaccante. Scipione fu costretto a far tornare indietro le seconde file per reggere lurto dei cartaginesi e non aveva più massa di manovra. Un ulteriore problema derivò dal fatto che la tattica utilizzata da Scipione per evitare la carica degli elefanti si rivelò errata per contrastare le linee di fanteria cartaginese. I corridoi creati, infatti, non permettevano lutilizzo della tattica manipolare, che necessitava di una disposizione a scacchiera per essere utilizzata. Perciò, le prime fasi dello scontro pesarono direttamente sulle spalle degli hastati (secondo G. Brizzi, Il guerriero, loplita e il legionario, può darsi che Annibale, schierando gli elefanti sul fronte del suo esercito, intendesse esattamente costringere Scipione a disporre i manipoli in colonna, invece che a scacchiera). A questo punto la battaglia era diventata molto difficile per la compagine romana. Le perdite erano state sicuramente minori rispetto a quelle puniche, ma i combattimenti con le prime due linee cartaginesi avevano permesso ad Annibale di stancare i fanti romani, nonché di sfruttare nel migliore dei modi la superiorità numerica. Infatti, i ripiegamenti dei mercenari e dei cittadini punici, avevano permesso di coprire i fianchi ai veterani dItalia, che erano ancora freschi e saldi al centro dello schieramento cartaginese. Se pensiamo poi che le legioni, senza gli effettivi di fanteria leggera, assommavano a circa 17.000 uomini, mentre i veterani annibalici contavano 15.000 uomini, possiamo capire quali difficoltà dovette affrontare Scipione. Per evitare un accerchiamento che gli sarebbe riuscito fatale, Scipione estese il suo fronte, assottigliando i ranghi fino a coprire tutto il fronte punico. Ma ora la battaglia era arrivata ad una fase critica. Senza possibilità di manovra e senza le cavallerie (che ancora dovevano tornare dallinseguimento), i romani dovettero arrivare allo scontro frontale con un nemico che li soverchiava per numero e per la maggiore freschezza (non dimentichiamo poi leffetto psicologico che una tale situazione dovette avere su legionari che già avevano subito lo shock della sconfitta). Ciò nonostante, i legionari non si persero danimo. Quegli uomini, sconfitti dai nemici ed esecrati dai loro stessi concittadini, avevano alla fine una seconda possibilità; e da quella speranza e da quella rabbia essi trassero la forza di resistere alle forze puniche che li sovrastavano. Definitivamente dispersa la cavalleria avversaria o disperatamente chiamati indietro da Scipione, alla fine tornarono Lelio e Massinissa con i loro cavalieri. Si avventarono alle spalle delle forze cartaginesi, creando scompiglio e massacrando il nemico. Lesercito cartaginese venne accerchiato e definitivamente annientato. Quella che forse stava per diventare unaltra sconfitta per Roma diventò la disfatta finale di Annibale e di Cartagine. Al di là di ipotesi fantasiose, comunque, molto più semplicemente Annibale tentò una battaglia di attrito, lunica che gli era consentita dalle forze che aveva a disposizione. Nel suo piano di battaglia i romani dovevano essere fiaccati dallo scontro con ben tre linee (elefanti, mercenari, reclute puniche) prima di arrivare al confronto decisivo con i veterani dellultima linea. Elefanti, mercenari e reclute puniche non erano in grado per ovvi motivi di compiere alcuna manovra sul campo di battaglia e potevano servire solo per un semplice scontro frontale, dopo il quale i romani non avrebbero avuto la necessaria freschezza per contrastare i veterani. Era un delicato equilibrio di forze e soprattutto di tempi, che Scipione fu in grado di contrastare in virtù della voglia di riscatto delle legioni romane da lui addestrate dopo la sconfitta di Canne. Tuttavia Annibale e pochi cavalieri riuscirono a fuggire. Perdite Perdite romane • 1.500 Perdite puniche • 24.000 morti • circa 15.000 prigionieri Bottino dei Romani • 11 elefanti • 132 insegne militari
Posted on: Fri, 18 Oct 2013 17:00:11 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015