Padre Angelo celebra messa nella foresta, su un tavolo di fortuna - TopicsExpress



          

Padre Angelo celebra messa nella foresta, su un tavolo di fortuna che funge da altare e un candido lenzuolo appeso alle spalle. Così l’abbiamo visto, ritratto in un’immagine recente. E anche in un’altra immagine mentre sta guardando, soddisfatto, le sue mucche, provvidenziali per i numerosi progetti di cui è animatore principale o di cui si occupa indirettamente: Dai ricoveri e centri di assistenza per bambini di strada in Argentina, Afghanistan, Perù, alle borse di studio, ai medicinali, agli ospedali in Perù, dagli asili nido, dispensari e poliambulatori in Guatemala al progetto Vacche da latte, dalla costruzione di case famiglia alle adozioni e sostegno a distanza. Ma sentiamolo raccontare in prima persona le sue peregrinazioni in Guatemala e l’amore per quelle genti: I suoni di quella terra, quelli più antichi delle marimbe che ancora risuonano nelle Chiese cattoliche dolcissime e struggenti melodie in grado di creare un’atmosfera di gioiosa serenità a sostegno del canto comunitario. Accanto a queste le chitarre e il contrabbasso “il chitarron” che riesci ad incontrare anche nelle chiese delle “aldeas” (villaggi”) più sperdute della foresta. Chiese magari col tetto di rami di palma e le pareti di legno, il pavimento in terra battuta e i banchi di semplici assi di legno appoggiate sui sezioni di tronco. Lì si strimpella e si canta- ma sarebbe più corretto dire “si urla” -al lume delle candele perché l’elettricità non è mai arrivata e neanche il telefono, neppure l’acqua potabile; la strada è come il letto di un fiume e la vita trascorre attraverso i secoli senza grossi cambiamenti purché ci sia un po’ di mais e un pugno di fagioli ogni giorno. La quotidianità è legata al fiume dove si attinge l’acqua, ci si lava, si lavano i panni, si pesca del buon pesce e si disseta il bestiame. Se il fiume è grande e navigabile è una provvidenza per gli spostamenti. Nel fiume si muore quando il livello sale improvvisamente dopo le violente tempeste tropicali trascinando tutto con sé (i missionari ne sanno qualcosa perché tante volte nei loro spostamenti rischiano la pelle per questo). Una cosa però non manca: La “Pepsi cola” che gli americani hanno introdotto un po’ dovunque e che viene propinata anche ai bambini piccoli al posto del latte con inevitabili disastrose conseguenze.
Posted on: Tue, 19 Nov 2013 13:59:00 +0000

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