Per l’Italia la guerra in Siria, anche senza l’intervento - TopicsExpress



          

Per l’Italia la guerra in Siria, anche senza l’intervento punitivo degli Stati Uniti, è già un disastro. Per due ordini di ragioni: una economica e una sociale, entrambe strettamente connesse al nostro sviluppo e alla nostra sicurezza. Quella economica attiene all’embargo dell’Unione Europea: dall’inizio della guerra civile, il transito quotidiano dei barili di petrolio siriano si è già dimezzato, mentre le commesse delle società di idrocarburi italiane segnano ribassi tali che per esse si rende necessario ripensare le strategie energetiche nel Mediterraneo e rivedere le commesse su cui puntare per l’estrazione di gas e petrolio e per la gestione delle infrastrutture connesse. Ciò avviene, per di più, in un contesto pluriennale di sensibile diminuzione degli scambi commerciali generali con l’Africa e il Medio Oriente, dovuta soprattutto all’esplosione della guerra in Libia, alla crisi algerina, a quella egiziana e, appunto, a quella siriana. A seguito delle sanzioni dell’Unione Europea alla Siria, lItalia perde un volume di commerci e interscambi commerciale che si aggira intorno ai 2 miliardi di euro, tra import ed export. E, come in Libia, rischia di perdere lo status di partner economico privilegiato. E ciò incide anche sull’interscambio di numerosi altri prodotti, tra cui quelli alimentari e della moda, ovvero il core business del made in Italy.
Posted on: Thu, 31 Oct 2013 22:47:10 +0000

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