«Piemonte Cavalleria a Gorizia? Meglio la Pozzuolo a Opicina» Cosolini sull’ipotesi di trasferimento: spero che l’operazione si faccia all’inverso, i nostri parlamentari si attiveranno. No anche da Carmi e Coloni (Pd) e da Lobianco (Fli). Ma Romoli rilancia la “sua” soluzioneEttore Romoli insiste: «Nell’ottica di risparmio cui mira il Ministero della difesa, sarebbe un’ottima soluzione». Roberto Cosolini rilancia: «Io spero che l’operazione si faccia, all’inverso, a Opicina». Botta e risposta agostano fra sindaci sul futuro del Reggimento Piemonte Cavalleria, che potrebbe lasciare la caserma Brunner di Villa Opicina per trasferirsi a Gorizia, nella caserma Montesanto dove oggi è ospitato il Comando supporti tattici della Brigata Pozzuolo, che il ministero vuole sciogliere con spostamento a Bologna. Romoli sponsorizza la “sua” Gorizia, Cosolini mira a tutelare Trieste, di cui Villa Opicina è frazione. Scontro a distanza fra primi cittadini peraltro di diverso colore politico (il goriziano è uomo di centrodestra, il triestino è portabandiera del centrosinistra). «I nostri parlamentari si attiveranno - è l’annuncio-auspicio di Cosolini -. Mi pare comprensibile che Romoli spinga per il trasferimento a Gorizia, ma per ragioni speculari confido nel fatto che, all’inverso, questa operazione si faccia a Opicina. Sono consapevole che le razionalizzazioni siano in qualche misura necessarie - prosegue il primo cittadino di Trieste - ma se qualche volta vanno bene, in altri casi vanno male e fanno scontento qualcuno. Il problema è un altro: che gli scontenti non siano sempre gli stessi...». Il Ministero ha annunciato di voler appronfondire il tema. Intanto, dal versante goriziano, Romoli viaggia in direzione opposta a quella imboccata da Cosolini: «Mi è stato fatto presente che la caserma di Opicina - dice - versa in cattive condizioni mentre quella di Gorizia è stata rinnovata ed è un edificio anti-sismico. Poi starà all’Esercito decidere...». Per il territorio, da una parte come dall’altra, ballano ricadute anche economiche con stipendi (non solo dei militari ma pure dei coniugi, ad esempio), consumi, indotto. Da Trieste, si uniscono a Cosolini alcuni consiglieri comunali in carica a palazzo Cheba. «Noi non siamo quelli che salgono sui campanili con bandiere e vessilli ma siamo, questo sì, coloro che vogliono chiarezza sulle istituzioni storiche triestine e quindi anche sul futuro del Piemonte Cavalleria»: Alessandro Carmi e Giovanni Maria Coloni intervengono così sull’ipotesi di spostamento del reggimento triestino a Gorizia. «È legittimo che i rappresentanti di Gorizia difendano gli interessi della propria città - continuano i due esponenti del Pd (Coloni è capogruppo in Consiglio comunale, Carmi è consigliere e vicepresidente dell’assemblea municipale) - ma ci rimettiamo alla nota del Ministero in cui si fa riferimento all’impegno ad approfondire la problematica con gli attori coinvolti e a individuare le soluzioni più razionali nell’interesse di tutti». «Da lì bisogna partire - rilevano Coloni e Carmi -. Nella riorganizzazione delle unità dell’Esercito presenti nella nostra regione, Trieste capoluogo deve mantenere un importante ruolo, a cominciare dal mantenimento del Piemonte Cavalleria nella caserma Brunner a Opicina». «L’ipotesi paventata è scelta che nel rispetto della riorganizzazione ampia e complessa dell’Esercito non condivido e mi auguro non abbia esito - è il pensiero di Michele Lobianco, consigliere d’opposizione con i colori del Fli -. Trieste è stata ampiamente oggetto di imponenti riorganizzazioni e dimagrimenti strutturali: il trasferimento del Piemonte Cavalleria sarebbe l’ultimo atto, al netto dell’importante presenza del Comando regionale, del completo smantellamento della presenza militare nel capoluogo regionale con le evidenti e diverse ricadute. Mi auguro altre soluzioni, che non penalizzino ulteriormente Trieste e che compensino Gorizia in altro modo».
Posted on: Tue, 13 Aug 2013 12:03:57 +0000
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