Poichè l’angoscia di ciascuno è la nostra/ ancora riviviamo la - TopicsExpress



          

Poichè l’angoscia di ciascuno è la nostra/ ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna/ che ti sei stretta convulsamente a tua madre/ quasi volessi ripenetrare in lei/ quando al meriggio il cielo si è fatto nero/. Invano, perché l’aria volta in veleno/ é filtrata a cercarti per le finestre serrate/ della tua casa tranquilla dalle robuste pareti/ lieta già del tuo canto e del tuo timido riso./ Sono passati i secoli, la cenere si è pietrificata/ a incarcerare per sempre codeste membra gentili./ Così tu rimani fra noi, contorto calco di gesso,/ agonia senza fine, terribile testimonianza/ di quanto importi agli dei l’orgoglioso nostro seme./ Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,/ della fanciulla d’Olanda murata fra quattro mura/ che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:/ la sua cenere muta é stata dispersa dal vento,/ la sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito./ Nulla rimane della scolara di Hiroshima,/ ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli./ Vittima sacrificata sull’altare della paura./ Potenti della terra padroni di nuovi veleni,/ tristi custodi segreti del tuono definitivo,/ ci bastano d’assai le afflizioni donate dal cielo./ Prima di premere il dito, fermatevi e considerate./ "Nulla rimane della scolara di Hiroshima", Primo Levi, 20 novembre 1978
Posted on: Tue, 06 Aug 2013 21:40:15 +0000

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