Questa volta, Hermione non impedì all’oblio di avvolgerla. - TopicsExpress



          

Questa volta, Hermione non impedì all’oblio di avvolgerla. Sapeva a cosa stesse andando incontro, non aveva senso ostacolarlo. Il mondo svanì quando Fred la baciò. Hermione scelse la via più semplice: per la prima vera volta, chiese al cervello di tacere. I pensieri non le sarebbero serviti. Lasciò che il suo bacio la trascinasse giù. Da quel momento, sarebbe esistito solo lui. Ogni incertezza si sciolse come neve al sole. Non aveva nemmeno paura. Sapeva cosa sarebbe successo e non desiderava altro. Un calore familiare cominciò a invaderla. Le mani di Fred la accarezzavano lentamente, ma sempre più esigenti. La passione, che entrambi avevano soffocato in quel gioco surreale fatto di provocazioni, stava per esplodere. E nessuno l’avrebbe fermata. Fu Hermione, spinta dall’istinto, a fare un passo avanti. Come aveva già fatto due volte nell’arco di una settimana, afferrò il maglione di Fred e lo sfilò, concedendosi il lusso di ammirare quel corpo perfetto. Tornò a baciarlo più avidamente, mentre le sue mani percorrevano quella pelle morbida e calda. Le mani di Fred scesero sotto il suo maglione e un brivido percorse i suoi nervi sensibili. Salirono lungo la schiena, accarezzandola, poi tornarono sui suoi fianchi. Nei suoi gesti, c’era la stessa passione di sempre, unita però a un’attenzione quasi prudente. Come se le stesse dicendo che poteva ancora scappare. Le stava lasciando una via di fuga libera. Hermione sorrise sulle sue labbra, a quel pensiero. Dietro alla maliziosa maschera da seduttore, c’era ben altro. Hermione doveva fargli capire che non aveva nessuna intenzione di scappare. Non le serviva una via di fuga. Così separò la bocca dalla sua e scese sul suo collo, baciandolo avidamente. Erano baci impazienti, sempre più infuocati. Stava rispondendo alla muta domanda di Fred. Sì, lo voleva davvero e no, non aveva paura. Se Fred avesse avuto ancora qualche dubbio, fu bruciato all’istante quando Hermione strinse i denti sulla sua pelle. Lo sentì tremare sotto le sue mani. Pochi secondi dopo, Hermione si ritrovò senza maglione. Non aveva nemmeno capito com’era successo. Sinceramente, non si era fermata più di tanto a pensarci. Scese sul suo collo, cominciando a baciarla, e questa volta non c’era traccia di indecisione, né di altro che non fosse una passione crescente. La strinse a sé, baciò la sua pelle morbida e le strappò un sospiro quando la sua bocca sfiorò il suo seno. Scese sempre più giù, torturando ogni centimetro della sua pelle sempre più calda. Hermione chiuse gli occhi e lasciò che l’oblio la invadesse. Poteva sentire la lingua di Fred tracciare una scia infuocata sul suo corpo. Poteva sentire le sue mani stringerle i fianchi. Poteva sentire il suo stesso respiro diventare sempre più affannato. Il cuore batteva ad un ritmo nuovo e proibito. Spingeva contro le sue costole, Hermione poteva sentire il sangue entrare e uscire. Le sembrava di avere il fuoco nelle vene. Si accorse di non poter aspettare, di non poter sopportare oltre quella tortura. Voleva di più. Afferrò con forza i rossi capelli di Fred e lo attirò di nuovo a sé. Rapì la sua bocca in un bacio talmente profondo e languido da distrarlo completamente, tanto che le sue mani si fermarono, smettendo di accarezzarle i fianchi. Fred si riprese lentamente da quell’improvvisa ondata di passione e le circondò il corpo con le lunghe braccia. I loro corpi si strinsero e Hermione pensò che non esistesse niente di più perfetto. La sua pelle era nata per sfiorare le sua. I loro corpi erano perfettamente uniti, come se fossero stati disegnati insieme e separati solo dopo. Era perfetto, ma non le bastava. Hermione si era liberata di ogni freno, ormai. La libertà di seguire l’istinto senza incertezze era una sensazione magica, inebriante. Inebriante tanto quanto lui. Lasciò scivolare una mano fra i loro corpi uniti. Questa volta, Fred non la fermò. Perché non stavano più giocando. Questa volta, stavano vivendo. Accarezzò la sua erezione da sopra la pesante stoffa dei jeans e lo sentì soffocare un gemito nella sua bocca. Hermione provò una scarica di adrenalina così potente da mandarla su di giri. Il desiderio che esplose in lei la travolse, lasciandola senza fiato. Fred reagì più velocemente del previsto, ma Hermione non se ne stupì più di tanto. Ormai, aveva capito con chi aveva a che fare. Scostando la sua mano, le dita di Fred cominciarono a slacciarle i jeans. Fu veloce, eppure Hermione pensò che, se avesse impiegato anche solo due secondi di più, sarebbe esplosa. Morse il suo labbro inferiore, sperando che capisse quanto avesse bisogno di lui. Perché l’attesa stava diventando insopportabile. Hermione si chiese se Fred fosse bravo a capire le donne in generale o lei soltanto, ma smise di pensarci quando le sue dita scivolarono sulla sua pelle, senza esitare, e premettero nel centro del suo piacere. Una scarica potente le inarcò la schiena e il suo bacino si avvicinò, bramando un contatto più intenso con le sue dita. Abbandonò le labbra del ragazzo per gemere, evitando di trattenersi. Un calore improvviso, e molto diverso da ogni calore provato in vita sua, cominciò a risalire dal suo ventre e a invaderla. E mentre quella semplice carezza diventava più intensa, le fiamme la avvolsero. La bocca di Fred scese sul suo collo e un brivido percorse il suo corpo già tremante. Strinse le mani sui suoi capelli rossi, aggrappandosi con forza, come se avesse paura di cadere. Perché era questo, quello che provava. Stava scivolando sempre più giù nell’oblio, ma non aveva paura di farlo. Aveva paura che lui non venisse con lei. Stupidamente, Hermione pensò che stringendolo a sé lo avrebbe costretto a scivolare con lei. Non capì subito che Fred non sarebbe andato da nessuna parte. Era già con lei e avrebbe continuato a stringerla. Non poteva lasciarla andare. Un altro gemito uscì dalle sue labbra schiuse. Fred le morse la spalla e, improvvisamente, le sue dita si fermarono e tentarono di risalire il suo ventre. Fred rise piano sulla sua pelle quando, in un gesto impulsivo, la mano di Hermione fermò la sua. Lei non perse tempo a stupirsi di se stessa. Non voleva che smettesse. Con forza e delicatezza allo stesso tempo, la mano di Fred prese la sua e la spinse via. La sua mano era calda tanto quanto lo doveva essere lei. Tornò a baciarla, con trasporto. Liberò la mano di Hermione e, con gesti talmente rapidi da stordirla, finì di spogliarla. Rispondendo a quel bisogno improvviso, Hermione fece lo stesso. Che senso aveva aspettare? Avevano aspettato fin troppo... Lo desiderava. Lo voleva più di ogni altra cosa. Ed era stanca di aspettare. Qualcuno, evidentemente, non era dello stesso parere. Quel continuo bisogno di giocare con lei e portarla sull’orlo della pazzia doveva essersi risvegliato nei meandri della mente di Fred, che la fermò quando la mano di lei si mosse decisa verso il basso. Hermione spese due secondi del suo tempo per maledirlo, ma poi, in seguito, si pentì di averlo fatto. Libere da ogni ostacolo, le sue dita scesero nuovamente su di lei e questa volta non si limitarono ad accarezzarla. Entrarono in lei e, dietro la scossa di piacere che la travolse, Hermione sentì una leggera e stonata nota di dolore. Maledisse quel dolore con tutte le sue forze e lo scacciò via. Perché era nulla in confronto al resto. Fred, però, se ne accorse. Si fermò, lasciando che lei si abituasse. Hermione pensò che stesse aspettando fin troppo, così mosse il bacino e lo invitò a continuare. Altre note di dolore comparvero dietro al piacere, che cresceva sempre di più, ma non le impedirono di continuare. Le superò, come aveva superato la prima, quasi senza rendersene conto. Era talmente stordita da non rendersi conto che le sue dita erano scomparse. Improvvisamente, i suoi baci erano diventati più calmi e dolci. La stringeva a sé, accarezzandola piano. La sua pelle scottava. Hermione poté leggere il timore dietro a quei baci e a quelle carezze. Era surreale. Era lei quella priva di ostacoli e lui quello assillato da dubbi e paure. Ma Hermione capì subito di che tipo di paura si trattasse. Prese il viso di Fred fra le mani e lo baciò più intensamente. Questa volta i gesti non sarebbero bastati. Lentamente, si allontanò da lui e incontrò i suoi occhi per la prima volta. Erano lucidi, ardenti e profondi. Hermione vi lesse dentro un mare di emozioni, probabilmente le stesse che brillavano nei suoi. Era stretta fra le sue braccia, senza più vestiti, senza più ostacoli. Erano due corpi vicini, pronti a diventare un’unica cosa. Non esisteva niente di più perfetto. Gli sorrise e sussurrò: - Non ho paura..- Un sorriso illuminò il viso di Fred. Sotto le sue mani, Hermione sentì i muscoli del ragazzo rilassarsi e il suo corpo alleggerirsi. - Lo so..- mormorò lui. La baciò e ogni traccia di paura volò via. Ogni cosa svanì. Rimasero solo lui, le sue mani, la sua bocca. Hermione non aveva paura. Era la verità. Non ebbe paura quando scivolò in lei. Non provò nemmeno il dolore che si era sempre aspettata di provare. Perché era inutile. Era superfluo. Tutto ciò di cui aveva bisogno era il calore che lui le regalava. E che crebbe. Divenne un fuoco impossibile da domare. La pervase come se la alimentasse. Divenne più importante dell’ossigeno stesso. In un mare di baci e sospiri, Hermione capì cosa significasse veramente essere unita a un’altra persona. Capì quanto fosse bello essere un unico corpo. Capì quanto fosse bello essere fra le sue braccia. Non esistevano paure. Non esistevano dubbi. Esistevano solo le sue mani che la stringevano. Esistevano solo i suoi baci ardenti. Esisteva solo quella passione che continuava a saziarla, ma non era abbastanza. Non sarebbe mai stata abbastanza...
Posted on: Fri, 29 Nov 2013 23:24:43 +0000

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