Quest’ultimo scorcio della settimana di Ferragosto è volato via - TopicsExpress



          

Quest’ultimo scorcio della settimana di Ferragosto è volato via tra gavettoni e serate canore all’insegna dello stare insieme, mentre la lettura delle pagine evangeliche proposte dalla liturgia ha scandito le ore pomeridiane di questo assolato mese di Agosto. Ma procediamo con ordine. Il 15 Agosto è ricorsa la festività dell’ “Assunta”, ovvero dell’Assunzione al cielo, in corpo ed anima, della Beata Vergine Maria (in oriente tale festa mariana viene denominata “Dormizione della Vergine Maria”). La pagina evangelica tratta da Luca parla della visita di Maria ad Elisabetta che, “colmata di Spirito Santo”, saluta l’adolescente di Nazareth con queste parole: “Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!......E beata colei che ha creduto all’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”. A questo punto la giovane Miriam canta il più bell’inno di ringraziamento e di lode a Dio, il “Magnificat”, un canto alla misericordia del Padre celeste, che “ Ha guardato all’umiltà della sua serva. … ha spiegato la potenza del suo braccio,… ha rovesciato i superbi dai troni, ha innalzato gli umili”. Venerdì 16 Agosto il Vangelo di Matteo ci presenta un Gesù, che messo alla prova dai soliti farisei, si scaglia contro il divorzio, che era consentito dalla legge mosaica: “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così”, “… il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: < per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne >. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”. Sabato 17 Agosto ritorna il tema dell’accoglienza degli ultimi, dei piccoli, dei più indifesi. E’ il Vangelo di Matteo che ce ne parla. Alcune mamme presentano i loro bambini a Gesù perché li benedica e preghi per loro, ma i discepoli le rimproverano, forse perché non vogliono che il Maestro venga contaminato dalla presenza di quelle donne e dei loro figli ( si, perché, incredibile ma vero, nell’antico Israele si pensava che il contatto di un rabbi con l’altro sesso e con i fanciulli, potesse renderlo impuro, proprio perché le donne e i bambini non godevano di nessun diritto secondo l’ordinamento giuridico giudaico). Gesù, però, li riprende e risponde loro, in questo modo: “Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli”. Il Signore come sempre scardina pregiudizi e preconcetti, dichiarando ancora una volta la superiorità dei più deboli, degli “anawim di Jhwh”, anzi esorta tutti noi a diventare “puri” e “semplici” come loro. Veniamo ora al Vangelo di Luca in questa ventesima Domenica Per Annum (Anno C). Sembra quasi un Gesù diverso dal solito, a cui l’evangelista mette in bocca le seguenti parole: “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! …… Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione”. Come si vede, si tratta di un discorso duro, difficile da recepire e, soprattutto, da interpretare. Gesù sa che incontrerà ostilità e rifiuto; sa che all’amore e alla pace da lui predicati, c’è chi risponderà con l’odio e l’invidia, e che non lo accoglierà, condannandolo al supplizio della croce. Egli, però, trasforma la sua passione in “un fuoco che purifica” i nostri peccati, in “un battesimo” che ci rende figli di Dio. Per questo il cristiano deve ripetere l’esperienza del Suo battesimo, che è morte e risurrezione. Pertanto, di fronte a Gesù non si può rimanere indifferenti, ma bisogna “dicidersi” e “schierarsi”, con Lui o contro di Lui. Dobbiamo, quindi “prendere una posizione”, anche a costo di generare “incomprensioni”. Perciò, sta a noi accogliere il “fuoco” dello Spirito, che ci trasforma in “testimoni” e “annunciatori” del Cristo. Da qui viene la nostra forza, che ci consente di sopportare le ostilità senza scoraggiarci, in quanto la “meta” della nostra vita è quella di incontrare il Signore. Ciao e ancora buone vacanze, cari esploratori della fede.
Posted on: Sun, 18 Aug 2013 16:12:44 +0000

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