Riceviamo e pubblichiamo (MICHELA BETTINI): “ Stavo leggendo il post di Serena Broggi sulle difficoltà di accesso al credito per i giovani. Purtroppo non si fermano qui le barriere all’ingresso per noi giovani nel mondo del lavoro. Le Università ci chiedono la partecipazione a stage formativi prima della laurea. Qui non c’è nessun problema a trovare aziende ben disposte ad accettarti per uno stage … In tanti casi lo stage consiste nel fare fotocopie o mettere in ordine gli archivi … In altri casi effettivamente ti inseriscono nella fase operativa, dove tu dai tutto quello che puoi sia per imparare, ma anche per sperare in una futura assunzione. Alla fine dei 3 mesi di stage ti fanno gli elogi, dicono che sei stata brava e che ti faranno sapere … Ecco questa è la frase che significa che il tuo futuro in questa azienda è già finito. Quindi sotto un altro e così via. Tu hai lavorato sodo, naturalmente senza ricevere neanche un euro, senza neanche il rimborso spese e, in tanti casi, senza neanche il buono pasto per la mensa e in molti casi non hai imparato assolutamente nulla. Con questo sistema, molte aziende trovano manodopera, certamente non qualificata, ma che comunque lavora e sodo, senza spendere neanche 1 euro. Alla fine dello stage, ne trovano un altro e via dicendo. Ma possibile che la nostra politica non sia a conoscenza di questa situazione ? Invece di finanziare il Fondo di Garanzia solo a favore delle Banche e a cui i giovani non possono accedere, perché non costituiscono un fondo per le aziende che fanno stage ? Costerebbe molto, ma molto di meno allo Stato, al contrario servirebbe molto, ma molto di più a noi giovani. Ma le cose semplici ed intelligenti non appartengono ai nostri politici.”
Posted on: Thu, 05 Sep 2013 17:08:54 +0000
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