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Santi Nazaro e Celso 28/07/2013 SANTO DEL GIORNO «Non abbandonate mai quel luogo, perché lì sono riposti grandi tesori». Questa è la richiesta che giunge ai custodi di alcuni orti fuori Milano negli ultimi anni del IV secolo. In «quel luogo», secondo la Vita Ambrosii di Paolino di Milano, si trova una tomba sconosciuta, su cui, non si sa per quale intuizione, si reca sant’Ambrogio, vescovo della città. Prima l’uno e poi l’altro, sepolti nella terra, trova i corpi intatti dei martiri Nazaro e Celso. Il secondo viene lasciato lì, dove sorge una chiesa in suo onore. Nazaro, invece, è trasportato nella basilica degli Apostoli, che nel tempo prende anche il suo nome. Soltanto dopo che il loro culto si diffonde, prende forma un ciclo leggendario che riempie il vuoto di notizie sulla loro vita. E che è ambientato ai tempi di Nerone. Secondo la leggenda, Nazaro incontra san Pietro e ne diventa discepolo. Per scappare dalle persecuzioni dell’imperatore Nerone e dalla rabbia di suo padre, lascia Roma e viaggia fino a Milano, dove trova carcerati per la loro fede i santi fratelli Gervaso e Protasio. Per il solo fatto di confortarli e sostenerli, Nazaro viene condannato alla frusta e all’esilio: va in Francia, dove persevera nella predicazione di Gesù e dove gli viene affidata l’educazione di un ragazzino di nove anni, Celso. Che diventa suo discepolo e amico, e presto vittima con lui delle persecuzioni. Insieme vengono, infatti, imprigionati da Nerone. Una volta liberati, si trasferiscono nella tedesca Treviri, dove la loro predicazione porta grandi frutti. Ma Nazaro viene catturato di nuovo e Celso consegnato a una donna pagana perché lo trascini nell’idolatria. Il giovane non fa che pregare e piangere, per la lontananza dal suo maestro. Dopo ogni vano tentativo di far loro rinnegare Gesù, vengono portati insieme a Roma, da Nerone. E qui di nuovo separati. Celso non trova pace senza Nazaro e al prefetto che lo tenta perché rinneghi la fede, semplicemente dice: «Dio a cui servo ti giudicherà». Mentre Nazaro viene portato nel tempio di Giove per essere sacrificato. E lì accade l’inaspettato: non appena Nazaro entra, tutte le statue dei falsi numi crollano e lui viene visto risplendere di luce. Nerone è disarmato davanti alla fermezza di fede dei due santi. Così ordina che vengano gettati in mare. Un’imbarcazione parte da Civitavecchia, ma è travolta da una terribile tempesta. Mentre l’equipaggio sta per affondare, Nazaro e Celso camminano sulle onde del mare. Vedendoli coi propri occhi, i marinai si convertono e chiedono il Battesimo. Insieme cambiano rotta e approdano a Genova: qui e nelle terre vicine, i due santi si dedicano totalmente alla predicazione e alla conversione del popolo. Fino a quando non fanno ritorno a Milano, dove ritrovano Gervaso e Protasio ancora prigionieri. Questa volta, l’amicizia con loro costa a entrambi la vita. Nazaro e Celso vengono decapitati per ordine del prefetto, vicino a porta Romana, nel luogo detto delle “tre muraglie”. È l’anno 304. (Alessandra Stoppa)
Posted on: Sun, 28 Jul 2013 05:12:10 +0000

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