Santo Trovato Venticinque secoli di lotte La Questione - TopicsExpress



          

Santo Trovato Venticinque secoli di lotte La Questione Siciliana, ossia il problema dellindipendenza dellIsola, non nasce di certo con il Vespro, come qualcuno ha detto, cioè alla fine del secolo XIII, ma, per lindagine storiografica più autorevole, rimonta alla notte dei tempi, ed è ampiamente dimostrato dal Gregorio e dal Palmieri, dal Mommsen, dal Pais e dal Freeman, dallHolm, dallAmari e dal Lumia, dal De Santis. dal Pace e dal Casagrandi, dal Pareti e da tanti altri storici fino al Finley, che dal secolo V a.C., sia pure con fortune alterne, gli abitatori antichi, medievali e moderni dellIsola, Siculi e Siciliani, sono stati sempre in lotta contro ogni straniera dominazione. Dai Greci ai Romani e ai Bizantini, dai Francesi agli Spagnoli e ai loro successori del Regno di Napoli e di quello dItalia, tutti questi dominatori hanno dovuto fare i conti con la realtà di unanima collettiva indigena, che, non inferiore a quella dei Germani del tempo di Tacito o dei Polacchi di questi ultimi centocinquantanni, o degli Irlandesi, non si è mai piegata allimmondo diritto della conquista, congiurando, insorgendo e guerreggiando in tutte le epoche e senza soluzione di continuità. Dai tempi di Gelone I e di Ducezio a quelli di Ruggero Settino e di Andrea Finocchiaro Aprile, la costante indipendentista della storia di Sicilia è incontrovertibile, e si può cogliere in questo breve quadro sinottico dove, per ogni periodo della lotta, abbiamo indicato i nomi dei maggiori protagonisti di essa e le date che si riferiscono appunto a qeugli eventi bellici insurrefionali i di larga cospirazione contro ogni odioso tentativo straniero di soffocare lindipendenza di questo popolo. Contro i Cartaginesi, con Gelone I e Terone a Imera nel 480 a,C.; con Gerone I a Cuma nel 474 a.C.; con Dionisio I dal 397 al 367 a.C.; con Timoleone dal 344 al 339 a.C.; con Agatocle dal 311 al 304 a.C.; con Pirro dal 278 al 275 a.C. Contro le pretese egemoniche dei Greci, con Ducezio dal 460 al 450 a.C.; con Eermocrate dal 424 al 415, e, nel 408 a.C., contro i Cartaginesi. Contro i Romani, con Gerone II e il suo alleato cartaginese dal 263 al 241 a.C.; con Geronimo e lalleato cartaginese dal 214 al 210 a.C.; dal 139, e poi dal 136, con Euno, Comàno e cleònte fino al 131 a.C.; con Atenione, Salvio. Oàrio e Satriro dal 109 al 101 a.C.; con Selàrio dal 27 al 22 a.C., e poi ancora sotto i regni di Tiberio e di Nerone nel I secolo d.C., e sotto il regno di Licinio Gallieno nel 265: Contro i Bizantini, con Mecezio, allorchè venne ucciso Costante II a Siracusa nel 668; con Sergio nel 718; con Elpidio nel 782; con Eufemio dall822 all828. Contro legemonia degli Arabi dAfrica, con il secondo emiro di Sicilia Ahmad ibn-Qurhub dal 912 al 917. Contro i Francesi, dal 30 Marzo 1282 al 31 agosto 1302. Contro il tradimento dellaragonese Giacomo I, nel 1296. Contro gli Spagnoli, con Gian Luca Squarcialupo nel 1517; con i quattro fratelli Imperatore, i tre fratelli Leofante, Giovanni Sanfilippo, Giacomo Spatafora, Gaspare Pepe, Peruccio Gioeni e Federico Abbatellis nel 1527; con Giuseppe dAlessi e Nino La Pelosa nel 1647; con Francesco Vario nel 1647; con Francesco Barone nel 1647; con don Gabriello da Bivona nel 1648; con Pietro Milano nel 1648; con Francesco Ferrara nel 1648; con linsurrezione dei Messinesi dal 1674 al 1678. Contro la dominazione dei Borboni di Napoli, con Francesco Paolo Di Blasi nel 1795; con Antonio Piraino, Giuseppe Malerba, Giuseppe Di Stefano e Sebastiano Lo Giudice nel 1801. Dla 15 luglio 1820 al 7 aprile 1860 le insurrezioni, le guerre e le congiure per la cosiddetta separazione da Napoli si susseguirono senza interruzioni. Contro la dominazione attuale, con vasta congiura organizzata da Giovanni Corrao, nel 1863, e perseguita poi con Giuseppe Badia dal 63 al 65; con leroica inserrezione repubblicana dei Palermitani guidati nel 1866 dal Silvio Bonanno Chiaramonte, Lorenzo Minneci, Francesco Bonafede e gli stessi caibanda o capopopolo del 48 e del 60 Salvatore Miceli, Giuseppe Scorsato, Saverio e Bartolomeo Pagano, Pasquale Miloro e Vincenzo il Parchitano dal 16 al 22 settembre di quellanno; nellottobre del 1867; con Vincenzo Merlin, Giuseppe Catalan, Francesco Catti, Giuseppe Sgarlata, Antonio e Slvatore Vasta dellautunno del 1868; con i Fasci dei Lavoratori organizzati da Giuseppe De Felice Giuffrida, Rosario Garibaldi Bosco, Nicola Barbato e Bernardino Verro dal 1892 al 1894: con Ettore Lombardo Pellegrino nel 1923; con gli studenti universitari palermitani nel 1935; con Andrea Finocchiaro Aprile, Antonio Varvaro, Antonio Canepa e tanti altri dal 1943 al 1946... E se questa non è la prova di quella costante che da venticinque secoli afferma il buon diritto dei Siciliani allo loro indipendenza, a nostro modesto avviso, è superfluo continuare a sostenere lesistenza delle cosiddette forze storiche determinanti o del senso medesimo della storia. E chiaro, dunque, che la questione siciliana non può essere confusa con il fenomeno incidentale del separatismo, con il quale invece il linquaggio mistificatorio di una letteratura storica sfornata dal dominatore di turno e dai suoi disonorati accoliti indigeni continua a pretendere di identificarla, al fine evidente di mortificarla sino a restringerla e a rappresentarla come fenomeno reazionario, anti-italiano, antistorico, antigiuridico e stupidamente isolazionistico.
Posted on: Sat, 02 Nov 2013 18:52:48 +0000

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