Secondo notizie raccolte sulla stampa internazionale tra il 1988 e - TopicsExpress



          

Secondo notizie raccolte sulla stampa internazionale tra il 1988 e il 2008 dallosservatorio sulle vittime dellimmigrazione Fortress Europe, almeno 12.012 tra uomini, donne e bambini hanno perso la vita tentando di raggiungere lEuropa clandestinamente, non potendo viaggiare in modo regolare. Nel Mar Mediterraneo e nellOceano Atlantico verso le Canarie sono annegate 8.315 persone. Metà delle salme (4.255) non è mai stata recuperata. Nel Canale di Sicilia tra la Libia, lEgitto, la Tunisia, Malta e lItalia le vittime sono 2.511, tra cui 1.549 dispersi. Altre 70 persone sono morte navigando dallAlgeria verso la Sardegna. Lungo le rotte che vanno dal Marocco, dallAlgeria, dal Sahara occidentale, dalla Mauritania e dal Senegal alla Spagna, puntando verso le isole Canarie o attraversando lo Stretto di Gibilterra, sono morte almeno 4.091 persone di cui 1.986 risultano disperse. Nel Mar Egeo invece, tra la Turchia e la Grecia, hanno perso la vita 895 migranti, tra i quali si contano 461 dispersi. Infine, nel Mare Adriatico, tra lAlbania, il Montenegro e lItalia, negli anni passati sono morte 603 persone, delle quali 220 sono disperse. Inoltre, almeno 597 migranti sono annegati sulle rotte per lisola francese di Mayotte, nellOceano Indiano. Il mare non si attraversa soltanto su imbarcazioni di fortuna, ma anche su traghetti e mercantili, dove spesso viaggiano molti migranti, nascosti nella stiva o in qualche container. Ma anche qui le condizioni di sicurezza restano bassissime: 146 le morti accertate per soffocamento o annegamento. Per chi viaggia da sud il Sahara è un pericoloso passaggio obbligato per arrivare al mare. Il grande deserto separa lAfrica occidentale e il Corno dAfrica dal Mediterraneo. Si attraversa sui camion e sui fuoristrada che battono le piste tra Sudan, Ciad, Niger e Mali da un lato e Libia e Algeria dallaltro. Qui dal 1996 sono morte almeno 1.587 persone. Ma stando alle testimonianze dei sopravvissuti, quasi ogni viaggio conta i suoi morti. Pertanto le vittime censite sulla stampa potrebbero essere solo una sottostima. Tra i morti si contano anche le vittime delle deportazioni collettive praticate dai governi di Tripoli, Algeri e Rabat, abituati da anni ad abbandonare a se stessi gruppi di centinaia di persone in zone frontaliere in pieno deserto. In Libia si registrano gravi episodi di violenze contro i migranti. Non esistono dati sulla cronaca nera. Nel 2006 Human Rights Watch e Afvic hanno accusato Tripoli di arresti arbitrari e torture nei centri di detenzione per stranieri, tre dei quali sarebbero stati finanziati dallItalia. Nel settembre 2000 a Zawiyah, nel nord-ovest del Paese, vennero uccisi almeno 560 migranti nel corso di sommosse razziste. Viaggiando nascosti nei TIR hanno perso la vita in seguito a incidenti stradali, per soffocamento o schiacciati dal peso delle merci 283 persone. E almeno 182 migranti sono annegati attraversando i fiumi frontalieri: la maggior parte nellOder-Neiße tra Polonia e Germania, nellEvros tra Turchia e Grecia, nella Sava tra Bosnia e Croazia e nella Morava, tra Slovacchia e Repubblica Ceca. Altre 112 persone sono invece morte di freddo percorrendo a piedi i valichi della frontiera, soprattutto in Turchia e Grecia. In Grecia, al confine nord-orientale con la Turchia, nella provincia di Evros, esistono ancora i campi minati. Qui, tentando di attraversare a piedi il confine, sono rimaste uccise 88 persone. Sotto gli spari della polizia di frontiera, sono morti ammazzati 192 migranti, di cui 35 soltanto a Ceuta e Melilla, le due enclave spagnole in Marocco, 50 in Gambia, 40 in Egitto e altri 32 lungo il confine turco con lIran e lIraq. Ma a uccidere sono anche le procedure di espulsione in Francia, Belgio, Germania, Spagna, Svizzera e lesternalizzazione dei controlli delle frontiere in Marocco e Libia. Infine 41 persone sono morte assiderate, viaggiando nascoste nel vano carrello di aerei diretti negli scali europei. E altre 23 hanno perso la vita viaggiando nascoste sotto i treni che attraversano il tunnel della Manica, per raggiungere lInghilterra, cadendo lungo i binari o rimanendo fulminati scavalcando la recinzione del terminal francese, oltre a 12 morti investiti dai treni in altre frontiere e 3 annegati nel Canale della Manica.
Posted on: Fri, 04 Oct 2013 15:17:06 +0000

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