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Sei in: Il Fatto Quotidiano > Politica & Palazzo > Decadenza Berlu... Decadenza Berlusconi, ancora un rinvio del voto. M5S: “Calendarizzare il 5 novembre” Lex ministro della Giustizia: Non cè motivo di andare avanti. Così lespulsione del Cavaliere dal Parlamento rischia di andare ancora per le lunghe. Anche perché il calendario del Senato (senza una pronuncia sul voto palese) non prevede che ci si esprima sulla questione almeno fino al 22 novembre di Redazione Il Fatto Quotidiano | 29 ottobre 2013Commenti (525) Silvio Berlusconi e Angelino Alfano Più informazioni su: Angelino Alfano, Decadenza Berlusconi, Forza Italia, Renato Brunetta, Silvio Berlusconi. Share on oknotizie Share on print Share on email More Sharing Services 8 Voto segreto o voto palese per la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi: la giunta del regolamento del Senato non decide, anzi, continua ma senza l’approvazione del Pdl. La causa è la richiesta del Popolo delle Libertà di sospendere l’organismo dopo le motivazioni della Corte d’appello di Milano sui due anni di interdizione ai pubblici uffici disposta per il Cavaliere: “La corte d’appello di Milano – dice Francesco Nitto Palma, uscendo dalla riunione – ha appena detto che l’incandidabilità è una sanzione amministrativa e pertanto e non è retroattiva, quindi dà ragione a noi e non c’è motivo di andare avanti”. Palma non è stato naturalmente l’unico berlusconiano a “usare” la nuova pronuncia dei giudici. Ha anche riferito ai giornalisti che la giunta era stata sospesa, ma il Pd ha smentito questa circostanza: la giunta sta lavorando e vuole decidere se accogliere o meno la richiesta di Palma. Ad ogni modo – a prescindere da questa nuova baruffa – il rischio sempre più concreto è che – quale che sia la ragione – il voto sulla decadenza di Berlusconi da senatore rischia di andare a babbomorto. Per due motivi, principalmente. Uno più “banale” di calendario. L’altro legato proprio alla questione di diritto sollevata (anzi, sollevata per l’ennesima volta) oggi dal Pdl. In precedenza l’atteggiamento di “resistenza” del Pdl si era già materializzato in conferenza dei capigruppo di palazzo Madama. Nel calendario dei lavori dell’Aula il voto sulla decadenza non è stato previsto fino al 22 novembre. Pesa, certamente, che non c’è ancora una pronuncia da parte della stessa giunta per il regolamento. Tuttavia è stata respinta la richiesta del Movimento Cinque Stelle di votare già il 5 novembre, a prescindere da qualsiasi altro intoppo. Ed è stato in particolare il capogruppo dei senatori Pdl Renato Schifani ad avanzare dubbi di legittimità sui compiti della Giunta del Regolamento su una questione di questa natura. Sinistra Ecologia e Libertà, con la capogruppo Loredana De Petris, ha chiesto di non rinviare oltre la decisione, paventando anche manovre dilatorie da parte dei berlusconiani. Quanto al fatto che all’appello in Giunta potrebbe mancare Karl Zeller (Svp), bloccato per uno sciopero in arrivo in ritardo nella capitale, la vendoliana ribatte: “Siamo al ridicolo. Noi siamo perché si voti oggi”. Zeller, comunque, alla fine è arrivato in tempo per partecipare alla giunta. La conferenza dei capigruppo non ha comunque calendarizzato il voto dell’aula sulla decadenza perché l’orientamento del presidente del Senato Pietro Grasso sarebbe quello di aspettare, appunto, la pronuncia della Giunta del Regolamento. Poi l’altro possibile motivo per un nuovo ostacolo nel percorso verso il voto finale. La questione della decadenza rischia infatti di tornare all’esame della Giunta per le immunità del Senato dalla quale era uscita – non senza fatica – il 4 ottobre. Secondo l’obiezione sollevata nel corso della riunione della Giunta per il regolamento da Palma sulla questione della retroattività della legge Severino, il presidente Grasso potrebbe mettere ai voti il ritorno in Giunta per le immunità del caso. Resta in piedi in ogni caso un altro scenario: cioè che la Giunta decida di non esprimersi sulla modifica del regolamento lasciando al voto dell’Aula il compito di decidere le modalità di voto. Sembra tramontata la possibilità di una modifica del regolamento per rendere obbligatorio il voto palese in casi come quello che riguarda Berlusconi (ipotesi sostenuta da M5S e Pd). L’orientamento maggioritario sarebbe quello di confermare il voto segreto, prassi adottata in passato quando si trattava di esprimersi su vicende che riguardavano i singoli senatori. Sul punto l’ultimo intervento è quello di Matteo Renzi: “”Personalmente vorrei che chi vota si assumesse la propria responsabilità quindi sarei per il voto palese”. Sulla stessa linea il leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo che ha incontrato i deputati “grillini”. “Il M5S si esprimerà per il voto palese sulla decadenza di Berlusconi. E’ una vergogna l’ipotesi che noi possiamo fare una cosa diversa”. Sul Pd continua l’operazione di pressing dei “governativi” del Pdl: “Abbiamo sempre la speranza – dichiara il vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano – che il Pd abbia una posizione che rispetti il principio di non retroattività delle norme penali e, comunque, di quelle afflittive”. Replica Danilo Leva, responsabile Giustizia del Partito democratico: ”Si ponga fine a manovre dilatorie di vario genere e si voti la decadenza. Per il Pd non ci sono problemi, sia che si tratti di voto segreto o palese”. Sul problema della decadenza di Berlusconi non c’è dialogo tra Pd e Pdl. Quest’ultimo, nonostante le divergenze tra lealisti e governativi, resta unito nella difesa del suo leader. “Le regole dicono voto segreto – spiega Renato Brunetta – Non si cambia il regolamento a partita iniziata. Il Pd ha paura dello scrutinio segreto. Se si votasse, se si voterà, quando si voterà, a scrutinio segreto e se passasse la libertà di coscienza, cioè Berlusconi non decaduto, il Pd si spacca”. E così la pensa anche Linda Lanzillotta, Scelta Civica, vicepresidente del Senato, il cui voto potrebbe rivelarsi decisivo in Giunta, che si è schierata con Pdl, Lega e Gal (il gruppo Grandi autonomie e libertà) a favore del voto segreto e contro modifiche del regolamento: ”Sono contro le leggi ad personam e anche contro quelle contra personam”. ilfattoquotidiano.it/2013/10/29/decadenza-berlusconi-giunta-sul-regolamento-sospesa-palma-severino-irretroattiva/759660/#.Um_UsWIFTCQ.facebook
Posted on: Tue, 29 Oct 2013 15:37:45 +0000

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