Si ha l’impressione fallace di essere tornati ai tempi - TopicsExpress



          

Si ha l’impressione fallace di essere tornati ai tempi dell’occupazione delle fabbriche, ma senza le fabbriche occupate. Quest’ultime, infatti, tendono sempre di più a essere disoccupate mentre la coscienza di classe prodotta da quella che i galoppini mediatici mercenari continuano a definire crisi, comincia a capire che non si tratta di appropriarsi di questo mondo infetto, di combattere al suo interno, quanto di inventarne uno nuovo che ne sia il superamento. Il fascismo può poco contro la creatività. Può solo aspettare che essa manifesti la sua poesia per violentarla pubblicamente. Il fascismo è negazione senza superamento laddove la rivoluzione sociale è superamento dialettico della negazione. Il fascismo può solo giocare sulla paura ma c’è un punto oltre il quale il ricatto alla paura non funziona più. Non siamo lontani da questo punto e per questo il nemico da temere di più è lo Stato e non i suoi pittbulls. A partire da lì, il fascismo si riduce spontaneamente a una malattia opportunista del capitalismo in fase terminale. L’odio non può costruire nulla se non dei ghetti e delle prigioni. Non solo per i nemici, ma anche per i suoi adepti, per i beceri soldati di una guerra sociale combattuta dietro la bandiera psicotica della peste emozionale e l’ossessione mortifera della redditività. Si tratta ormai di andare contro questa follia oltre gli estremismi spettacolari che ne rinforzano le gerarchie e ne giustificano la repressione da parte di un’opinione pubblica confusa e senza autonomia di giudizio.. Non si combatte l’alienazione usando i suoi metodi in un’ottica ottusamente vendicativa senza rinforzare di fatto quel che si pretenderebbe abolire. qui il post intero: barraventopensiero.blogspot.it/2013/11/occupy-life.html Gilda Caronti, Milano Commentatore certificato 25.11.13 08:44|
Posted on: Mon, 25 Nov 2013 07:45:51 +0000

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