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TURBO DOMINANTE!!! I motori aspirati stanno per passare a miglior vita. Ne rimarranno solo alcuni di piccola cubatura, con una cilindrata intorno ai 1000 centimetri cubi. Per tutti gli altri motori a benzina, dando per scontato che i diesel sono già tutti turbocompressi, la strada è segnata. Arriva il turbo. Dovremmo dire ritorna il turbo. Ma non sarebbe analiticamente corretto. Negli anni 80 la turbina irruppe prepotentemente nel mercato delle auto di serie, sulla spinta delle corse in Formula 1 e nei Rally. Ma il suo impiego era riservato alle versioni più sportive dei vari modelli venduti. Poi alla fine del decennio, ridimensionati i bollenti spiriti in Formula 1, con il passaggio ai motori aspirati, con l’arrivo delle prime norme antinquinamento e l’avvento di periodi economici in generale meno favorevoli, i turbo vennero riposti in soffitta. Rimasero solo su pochissimi modelli di nicchia molto costosi. Anche le sportive dell’epoca tornarono a viaggiare in modalità atmosferica. Tuttavia bisogna dire che un motore turbo è sempre e comunque superiore a un motore atmosferico. Proprio genealogicamente. Parlo dal punto di vista prestazionale. E in molti casi anche da quello del rendimento (consumi). Un piccolo motore turbo può vantare prestazioni che nemmeno un motore aspirato avente una cilindrata superiore del 50 o 60% si può permettere (oggi poi neanche se la cubatura risulta doppia). E’ più leggero. Ha più coppia. E’ più piacevole da guidare e nella stragrande maggioranza delle circostanze di guida necessita di meno carburante. Certo, come contrappasso va detto che un motore turbo ha più organi meccanici, a cominciare dal turbo. E’ quindi più complesso e delicato di un motore aspirato. Costa anche di più nella fase di progettazione e costruzione. Ma la sua superiorità è indiscutibile. Dopo un ventennio di oblìo il turbo ritorna. E lo fa con la sua proverbiale prepotenza. Con il tempo però si è fatto più gentile. Oggi viene impiegato anche in versioni non troppo “spinte”. Non troppo sportive. E’ diventato ecologico. Attento ai costi di esercizio e alla convenienza di tutti gli automobilisti. Anche di quelli che di certo non comprano l’auto per tirare a manetta nel consueto tragitto casa/ufficio. Il turbo del terzio millennio è per tutti. Grandi e piccoli. Va bene per auto destinate alle mamme e ai papà. Rende le auto piacevoli da guidare. Con bassi consumi. Non è più così scorbutico come negli anni 80. Quando appena entrava in funzione ti schiacciava la schiena sul sedile. Proprio le sempre più rigide norme ambientali ne stanno richiamando la diffusione massiccia. Con i turbo di oggi si inquina di meno e ci si diverte di più. Tutte le Case costruttrici stanno velocemente pensionando i loro vecchi motori atmosferici, a vantaggio di nuovi propulsori turbo; più piccoli ma più potenti. Più ecologici. Ma ovviamente il turbo non ha dimenticato la sua vecchia indole. Non può farlo. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Per chi bada al sodo, alle prestazioni pure, i prossimi anni saranno meccanicamente sempre più pepati. Anche le supersportive diventeranno tutte turbo. Ancora resistono, ma non per un fattore prestazionale. Quanto più semplicemente di marketing. Che ora non affronto per evitare ulteriori lungaggini. Mi limito a qualche facile esempio di più immediata percezione. La Peugeot al recente salone di Francoforte, ha presentato una versione del suo 1600 turbo a 4 cilindri erogante ben 270 cavalli e 330NM di coppia. Parliamo di un motore di serie. Non da corsa. Lo monteranno sulla sportiva RCZ e soprattutto sulla nuovissima berlina 308, appena arrivata sul mercato. Quest’ultima andrà a fare concorrenza diretta alla Golf GTI da 220 e 230 cavalli con 350NM di coppia (versione Performance), che monta un motore 2000, e alla sorella più arrabbiata, la Golf R, che arriverà a breve e che erogherà ben 300 cavalli (con 4 ruote motrici). La 308 ipervitaminica (che dovrebbe anch’essa chiamarsi GTI) se la vedrà pure con la classica e magnifica Mégane RS Trophy da 265 cavalli e coppia di 360NM. Anche lei con motore 2000. Preciso che sono tutti motori turbo. Il bello è che la Peugeot ha tirato fuori un 1600 sbalorditivo, con potenza da 2000 spinto. A dimostrazione di cosa già possono e sempre più potranno fare i motori turbo. La Casa francese dice che questo è solo l’inizio. La 308 conoscerà versioni ancora più sportive. Sempre turbo ovviamente. Anche la futura M3 di casa BMW diventerà turbo. Anzi biturbo. 3000 di cilindrata e 430 cavalli. Coppia di circa 500NM. Non mi dilungo oltre. Potrei continuare. Dai diesel triturbo sempre della BMW, ai futuri biturbo benzina Mercedes 4000, che finiranno nel cofano dell’imminente nuova Classe C. E poi il piccolo gioiello Ford. Un 1000 benzina che arriva a 125 cavalli nella sua massima espressione di potenza. Con 200 NM di coppia. E soli tre cilindri. E ancora. Il nuovo 1200 tre cilindri benzina di Peugeot/Citroen che sta per arrivare. Avrà 110 e 130 cavalli. Il 1400 turbo benzina dell’Audi. 140 cavalli e 4 cilindri, due dei quali quando andate piano si disattivano. Risultato? Consuma quasi come un diesel. Ti stavamo aspettando. Bentornato TURBO!!!
Posted on: Thu, 24 Oct 2013 10:20:30 +0000

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