Terra di Lavoro, la sua storia in un dibattito venerdì 26 luglio - TopicsExpress



          

Terra di Lavoro, la sua storia in un dibattito venerdì 26 luglio sera a Scauri: Venerdì prossimo 26 luglio nello stupendo scenario della Darsena Flying di Scauri alle ore 20.45 vi sarà la presentazione della Collana di Quaderni Terra Laboris – Itinerari di ricerca realizzati da Caramanica Editore, che offre un approfondimento critico sul panorama culturale dei territori afferenti all’antica provincia di Terra di Lavoro. È bene ricordare che la Terra di Lavoro è una regione storico – geografica dell’Italia Meridionale legata alla Campania e oggi suddivisa tra le regioni amministrative del Lazio, del Molise e della Campania stessa. La Terra di Lavoro, inoltre, fu un’unità amministrativa storica, prima, del regbno di Sicilia, quindi del Regno di Napoli, poi del Regno delle Due Sicilie e sopravvivendo, con profonde mutazioni, anche nel Regno di Italia. La graduale dissoluzione della provincia di Terra di Lavoro comincia nel 1861, quando i comuni del Baianese vengono trasferiti alla provincia di Avellino. Nel 1863 l’Alta Valle del Volturno che, tra gli altri, include il comune di Venafro, fu scorporata dalla provincia per entrare a far parte della provincia di Campobasso, mentre i comuni della Valle Caudina e della Valle Telesina passarono alla provincia di Benevento; nel 1927 venne istituita la provincia di Frosinone. Le motivazioni per lo scioglimento della provincia di Terra di Lavoro, avvenuta nello stesso anno, non sono chiare. In ogni caso, l’argomento più strutturale sembra essere riferibile all’assetto territoriale, stando a quelle che furono le motivazioni ufficiali: la provincia era considerata troppo grande e, soprattutto, non lasciava alla città di Napoli un retroterra adeguato al ruolo di “perla del Mediterraneo” che il regime voleva esaltare in modo propagandistico. In un telegramma al prefetto di Caserta, infatti, Mussolini giustificò la scelta della soppressione della provincia di Terra di Lavoro con la volontà di dare a Napoli “il suo necessario respiro territoriale”. All’atto della soppressione della provincia di Terra di Lavoro, i suoi comuni furono divisi tra le province di Napoli, che incorporò gli interi circondari di Caserta e di Nola, Benevento; Roma che incorporò, tra gli altri, i comuni del Fondano e del Golfo di Gaeta; Campobasso che incorporò sette comuni dell’Alta Valle del Volturno e la neonata provincia di Studìo E Stampa Frosinone che incorporò il circondario di Sora. Nel 1934, fu istituita la provincia di Littoria, con capoluogo Littoria, città simbolo delle bonifiche fasciste e la nuova provincia fu creata unendo l’Agro Pontino proprio con l’area di Fondi, quella di Formia e Gaeta, di Minturno e Spigno Saturnia, nonché quella Vescina rappresentata da Castelforte e Santi Cosma e Damiano, in precedenza appartenute alla provincia di Terra di Lavoro. Umberto di Savoia, con decreto luogotenenziale 373 dell’11 giugno 1945 del governo Bonomi, istituì di nuovo la provincia di Caserta, comprendente la parte della provincia di Terra di Lavoro passata alla provincia di Napoli a eccezione dell’agro nolano, oltre ad alcuni comuni della valle del Volturno precedentemente appartenuti alle province di Benevento e Campobasso. Nel 1946 il comune e la provincia di Littoria mutarono denominazione in Latina e, infine, nel 1970, quando furono istituite le regioni le province di Latina e Frosinone, comprendenti una parte di territori della Terra di Lavoro, andarono a formare, insieme con le province di Roma, Viterbo e Rieti la regione Lazio. È comprensibile, quindi, il ruolo significativo della Terra di Lavoro e il perché di un dibattito che intriga. Partecipano Cesare Crova, Università degli Studi di Padova, con approfondimento sulla “La Terra di Lavoro. Il patrimonio culturale costiero”; Francesco Miraglia, Seconda Università di Napoli, “La Terra di Lavoro. Il patrimonio culturale nella provincia di Caserta”; Marcello Caliman, Università Telematica Pegaso di Napoli, “La Terra di Lavoro. Quadro storico politico”. Modera Grazia Sotis, Loloya University Chicago – Center Rome, presenzia l’editore Armando Caramanica. Al termine l’attesa esposizione “Merlettando: Studio, ricerca, recupero, insegnamento del tombolo” a cura della dinamica e affermata Associazione di Cervaro. di Gian Paolo Caliman
Posted on: Thu, 25 Jul 2013 19:08:52 +0000

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