Tutti a tavola: una storia di cucina Mentre la nave affondava, - TopicsExpress



          

Tutti a tavola: una storia di cucina Mentre la nave affondava, Ronaldo risaliva lo stivale verso l Hollywood, dove si era incastrato anni orsono inseguendo i Malgiogli. Giunto alla meta, la frustrazione fu profonda perchè il locale era in restauro dopo i tracolli di Adriano. Allora optò per il Pfeiffer, dove ancora nonna Michelle si dimenava tra le piste. Dopo l ultima sbornia decise di rimettere la testa a posto cercando casa. Trovò una catapecchia in via di sfrattamento al centro di un complesso rock di ristoranti di lusso, che comprò in toto dopo aver cagato la pecunia direttamente in bocca al venditore. Evitò così anche lo sfratto della baracca. Il primo ristorante lo allestì a guisa di fattoria, per non dimenticare la reclusione nel porcile insieme a Chivu. Dopo l apertura ridivenne automaticamente un obeso stratosedimentoso inglobando due passanti. Le misere vesti si sfilacciarono allistante, non riuscendo a contenere la massa straripante di grasso saturo e sballonzolante, mentre Ronny urlava con la sua voce straziante il suo sconforto. Volente o nolente, si diede da fare con il locale. La mangiatoia centrale era attorniata da fango in cui i clienti potevano rotolare i lardelli in santa pace. L acqua era rigorosamente torbida e non c era mai un ricambio. Gli insetti ronzavano pungiglionando nelle bocche nattate dei convitati. Le zanzare nidificavano dove volevano, proliferando. I parassiti compravano ettari di lardo tra i commensali. Scese dall ascesi anche il Carità, che costruì una baracca abusiva vicino alla baracca di Ronaldo. Uno dei primi clienti fu Marzio Bruseghin. Il gregario di lusso di quella bimba di Cunego arrivò con l intero allevamento di asini, che prosciugarono l acqua della vasca permettendo il ritrovamento di monete lanciate dai pampini per buon auspicio. Trovarono anche un Chivu affogato nonchè la pietra filosofale. Presto, causa di forza asini, si diffuse un tanfo sbudellante che non abbandonò più il locale anche perchè i ciuchi presero la residenza eleggendo capo condominio il mulo Taddei, dopo aver fatto secco il già secco Marzio, che si trasferì direttamente al campo Marzio. Ronaldo si accorse che quei parassitanti gli mettevano gli zoccoli tra le ruote e si elesse zio Tobia della situazione. Contro la volontà di Ronaldo però giunse Noè, che dopo aver vagato a vuotis per millenni, trovò finalmente un posto in cui schiaffare gli animali, compresi i due liocorni e Luisa Corna da trombare, da cui nacque il bambino di Noè, che diede il nome a quel libro ebraico di merda di cui non ricordo l autore. Noè però restò di sasso dopo aver visto la carcassa del suo collega Bruseghin. Rimase inerme finchè non fu travolto dal Bulbarelli: il castagnaro infatti non aveva ancora finito lo scatto iniziato venti capitoli orsono; la potenza dello sprint fu talmente elevata da oltrepassare il timewarp senza ripercussioni. Dopo aver bucato Noè si fermò per constatare la gravità del danno, ma, appena fermo, uscì dalla trance agonistica e si accorse di essere esausto: ebbe un calo di zuccheri mistico che lo incomò imperitevolmente. Cadde dalla bici come Pessotto dal balcone nellinfausto giorno in cui Moggi compì lultima ratio per eliminare luomo casa e chiesa. Moggi voleva eliminare il Pesso poichè voleva comprare un terzino destro presentabile ma non aveva le palle per dirgli di levarsi dai coglioni, quindi, per non saper nè leggere nè scrivere, preferì accopparlo. Lesito però come sappiamo fu diverso. Quando il Bulbo oculare si riprese si strappò i capelli per aver ucciso il pupillo commentati nelle castagnocronache. Inoltre, alla notizia che Poverò e Sella, quindi i due maestri del giro 2008, si erano dopati come dei caimani, cominciò a rinnegare il ciclismo distribuendo castagne avvelenate gratis ad ogni ciclista che incontrava sul suo rantolaggio disperato. Dopo i vari misfatti Ronaldo giocò la carta perseveranza finchè la puzza ingestibile lo costrinse ad appendere i cucchiai al chiodo, per il momento, perchè aprì il secondo ristorante, nonchè il ristorante arabo chiamato Rezaei non ti ho saltato. A sondare la tavola arrivò tra i primi nientepopodimenoche il divin croston Zizou, subito scambiato per una crosta di formaggio e preso d assalto da ratatouille che lo appoggiò sul sottotrippa del fenomeno. Ronaldo lo riconobbe, ma per pareggiare i conti della finale del novantotto lo mangiò vivo assaporando particolarmente la crosta incrostonata. In cucina giostrava chef von Klappen, supportato da Gustavo l assaggiatore, che assaggiava sistematicanmente ogni piatto da servire aggiungendo qualche sputo. Lo scrupoloso obeso spizzicava anche mentre i musulmani mangiavano a tavola, entrando con le ganasce direttamente dentro i piatti purilenti. Carità trovò lavoro come lavapiatti impossessandosi delle monete dell obeso. Sfortunatamente non ebbero l effetto desiderato perchè Carità può solo elemosinare, non guadagnare onestamente. Lo chef si rivelò un assassino implacabile poichè aggiungeva nei suoi piatti porcherie inabissevoli. Gustavo gustava senza sapere che i piatti eran guasti. Uno dei primi a morire fu Jador, seguito da Fedor, detto fetor, poi in rapida successione Jasmine, jamblon, detto ciamblon e Jean Todt, detto Giantot, detto ciambot. Gustavo continuava a gustare finchè, a causa del troppo gusto, l arsenico non gli bruciò l esofago. Il locale dovette chiudere per due settimane causa inchiesta, ma il colpevole non fu trovato perchè Klappen si nascose buttandosi nel pentolone di acidi scordandosi delle proprità corrosive di questi. Non fece in tempo a liquefarsi che già giocava a scopa con Satana. Ronaldo redinò la cucina e kebabbò per nuovi islamiti. L imam si compilimentò con il cotechino e gli propose di cucinarsi con le lenticchie. Ronaldo lo scaraventò fuori dal locale a trippate. Poi, giunti fuori, lo finì con una botta di sottotrippa ben calibrata. Sulle ali dell entusiasmo e del satanasso Quiqueg aprì tutti gli altri sei locali contemporaneamente: varò quindi un ristorante cinese, un ristrorante africano in memoria dei lillipuzzoni, un ristorante spartano (non nel senso di semplice e misero, ma greco), un saloon del far west, un ristorante napoletano in onore del boss Ciro Ferrara, un ristronate brasiliano, per respirare aria di casa e un McRonalds, primo locale in stile McDonalds di una lunga serie, ricordandosi della statua eretta in suo onore davanti a uno di essi. Il ristorante cinese venne allestito a mo di pagoda. Alla notizia dellapertura ecco subito il redivivo Mao Tse Tung rompere i coglioni: il chines era fuggito dagli arresti domiciliari facendola in barba alla guardia Tonto, condor di Robin Hood non particolarmente sagace, e decise che era venuto il momento di ricominciare a predicare il verbo comunista sequestrando grazie a un editto unilaterale il locale a Ronny, che fece fagotto: subito il ristorante venne demolito e ricostruito in tempo di record per modernizzarlo secondo gli standard olimpici, vera ossessione dei gialli, ma per risparmiare non si seguirono le norme antisismiche. Dopo che unala delledificio crollò in seguito a uno scoreggia di una mosca, si optò per lantisismicità. Per produrre materiale edilzio che non tracollasse ad ogni alito, si scarbonò nelle industrie mastico-cocainofane, con gli operai che mastcavano e sputavano insieme ai Lama e ai Mihajlovic materia prima. La sputacchiera Poulsen raccoglieva il greggio e lo trasformava in prodotto finito. Il carbone si sprengnolò negli alberi proibendo la sintesi filliana. Le nubi di idrocarburi malsani impedivano la vista al di la del proprio naso disestinguendo la razza degli uomini-talpa. Volendo giocare tutto in casa, Mao chiamò dal Guandong il cinese delle ricola, in grado di copiare alla perfezione ogni ricetta esistente. Venne soprannominato perciò Protocopio il Fotocopio. Il menù base comprendeva una ciotola di riso, una ciotola di riso, un centrocampista del Pisa di riso, un Luca Dirisio, che dentro il piatto urlava Qui non mi sente nessuno e come dessert un altro centrocampista del Pisa di riso, nonchè Titone condito con Gabionetta. Pagando un piccolo supplemento, si poteva friggere il tutto. Ronny era sullorlo della depressione perchè ogni volta che apriva un ristorante cera un idiota che gli metteva i bastoni tra i coglioni. Ritentò quindi con il ristorante spartano, ingaggiando il prode Leonida come cameriere, ma dovette licenziarlo perchè urlava in faccia ai clienti il nome dei piatti che serviva, nonchè slogan pro Sparta. Grande fu la disperazione del greco quando seppe che il suo rimpiazzo era il rivale Serse, seguito da Artaserse e da Artacosmi. Si buttò quindi nel pozzo senza fondo dove aveva in precedenza cioffato i messaggeri di Cosmi. Ronaldo ne studiò unaltra delle sue: allingresso del locale piazzò il ri-timewarpato Agamennone, incaricato di far pagare il pedaggio per lentrata. Linflazione galoppava così il daziometro aumentò i tassi, facendo incazzare il comunista Mao, che liberò dalle catene il mastino Fausto e il girotondino Nanni Moretti. Alla vista delle fauci cariate delle belve, Agamennone rimpianse di essere ri-nato e tornò sui suoi passi. Il ristorante per una volta aveva il successo sperato, anche grazie alla mitezza dei clienti, veri pozzi di scienza tra i quali Platone, Senofonte, Plutarco, Aristotele, Democrito, Euclide, Filostrato e Esopo, che intavolavano discorsi che i comuni mortali non possono comprendere. I simposi si dilungavano nel mondo delle idee di Platone. Mangiavano finchè non finivano per considerare i piatti riproduzioni difettate delle idee, vere realtà non presenti nel locale dell obeso. Così, finocchi com erano, iniziavano a strombazzarsi orgiando in maialezza. Quel terrone di Archimede tentò di intrufolarsi ma venne cacciato dal tempio dai greci razzisti perchè eterosessuale. Si fuse quindi con Pitagora diventando il paggagallo spilungone della Disney Archimede Pitagorico, che dopo aver trovato un punto dappoggio, sollevò il mondo. Passava di lì Alberto Sordi, che trafisse il Pitagorico con il suo bastone da borghese piccolo piccolo, sfogandosi dopo aver scoperto che suo figlio non era morto ammazzato ma era diventato il dottore obeso e idiota della asl del medico in famiglia insieme a Gilardino. Preferiva infatti saperlo crepato piuttosto che vederlo in quelle condizioni miserevoli insieme a quel fischione. Per riguarda il saloon, dovette chiudere baracca e burattini perchè le sparatorie tra ubriachi si susseguivano ininostacolmente. Spesso era colpa di un panzone che sparava il primo colpo (alcune fonti anonime parlano di Tosatti), al quale Clint, Wayne, Dinamite Bla, Willy il coyote si esaltavano in scazzottate furibonde costantemente risolte dalle scureggie postfagiolata di Bud e Terence. Spesso Caster volava fuori dalla vetrata e veniva sclpato da un ascia di Ciccio Toro seduto, parente stretto del Tosatto che, conoscendolo, andava a soccorrerlo. In mezzo alla baraonda Giorgio si distingueva per l abilità al tavolo verde, circondato da puttane in vestaglia. L eccitatissimo busto ripuliva le polverose tasce dei desperados, finchè non fu depradato di tutto da Billy the Kidd. Patt Garrett riportò il sereno scendendo a patti con il Billy. Lo avrebbe lasciato libero solo se si fosse cambiato quel nome del cazzo perchè a sessant anni si faceva ancora chiamare bambino. Fuggì con la refurtiva nella Terra del fuoco facendosi chiamare Billy the old. L importante è che la busta rimase senza il becco di un quattrino. Si portò a strasciconi fino a un pony, si issò non si come, strigliò e se andò alla volta della California. Nell osteria il forte apache Tevez scolava liquori imbrattandosi il poncho da indiano fumaiolo perchè la bocca era talmente deforme da non aprirla in modo decente. Da piccolo infatti cadde nel pentolone di Mangiafuoco, controcombo di Pavarotti, mentre giocava con Casson. I due rimasero sbruciacchiati a vida. Tevez non si fece più vedere dopo che un proiettile attraversò il buco nella sua faccia corrosa. Il proiettile era stato inglobato poi dal mascarpone Ronny in tranquillitù. Giorni dopo Tevez fu avvistato nei peggiori bar di Caracas intento dilettarsi col Param-Pampero. I pochi tasti del pianoforte sopravvisuti ai tumulti erano suonati con maestria da Jon Lord, tastierista dei Deep Purple, che doveva sopperire alla mancanza di Tommy Bolin, causa braccio atrofizzato per overdose. Delle volte i colpi di pistola gli facevano cambiare ritmo e si doveva sbattere per fare le chitarre mancanti, nonchè l assolo di Highway Star e rendendo l atmosfera ancor più incazzereccia, tra i bis dei cowboys e delle cowgirls. Il ristorante sopravvisse finchè una mandria di bisonti, passante per la metro di Milano, non finì la sua pazza corsa dai grandi altopiani ai tavoli del saloon ribaltando fiumi di birra prosciugati da tre baffoni del calibro di Buffalo Bill, Mister Pringles e Mister Moretti. A un certo punto dovettero chiedere aiuto anche a Bepi Pillon e a un Cagni pre-scommessa. Era una sedia, le sedie presero d assedio il bancone che chiese pietà e salì sopra la panza la capra campa del Salsiccione Ronny. Le travi stravicolarono casualmente. Una di esse chiappò in testa Bud Spencer, con conseguente morte della trave. La legnaia saltò sotterrando gli esaltati. Ogni idea fantasiosa di Ronaldo veniva realizzata con esiti raccapriccianti. La verve creativa dell obeso marchingegnò il ristorante africano. Dall Africa nera fece arrivare elefanti recanti casse contenenti maschere e idoli, con a capo Annibale il cannibale che, dopo aver travisato nell autostrada, su consiglio di Emanuele Filiberto e causa di forza ripercorriamo la storia, valicò le Alpi per rivalicarle e, ricordandosi dell antico nome di Milano Mediolanum, entrò nella banca pensando fosse l ingresso cittadino. Qui gli fu disegnato un cerchio magico tutto intorno a sè col bastone di quell imbecille della pubblicità e non ne uscì più. La diligenza di Cannibale fece sì che le casse dovettero essere recapitate per forza, tramite lancio catapultesco con lobo di elefante. L hot dog potè così addobbare le pareti. In mezzo a claudio sala piantò un baobab e tosto il locale si trasformò in savana in cui si mandava la musica dell ex Savanas ora Tachipirina. La festa durò poco: dalle casse proruppero zulù e, da quelle più piccole, pigmei. Conquistarono il locale usando canneti invece delle comuni lance. Ronaldo si arrese senza opporre resistenza. Risaltarono fuori malattie sparite da millenni e menzionate solo da incisioni rupestri. Rispuntò pure la spagnola saltata fuori da non si sa dove, duranta due secondi e sparita. Si sviluppò addirittura il morbo di Resident Evil che trasformava le persone in zombies, mentre Toure diffondeva la malaria. Milano divenne uno zombiaio. Manzoni non credette ai propri occhi, cestinò i promessi scpousi e descrivette minuziosamente tutti i sintomi delle malattie, prima di essere travolto dallo zombie del conte Monaldo. Ronaldo il monaldo divenne un medieval total war tra i lazzareti. Respinse con successo l ondata dei Longobardi misti ai Vandali che calavano mettendo Roma portiere del Monaco nel sacco di iuta, con una singola svergata di sottopanza. Frattanto il ristorante divenne impraticabile causa fitta vegetazione: dal baobab infatti erano partite liane che sdirimbellavano tutto. Giunse il signor Burns, ancora in veste di spaventapasseri, che indì un bando per il ritrovamento della dispersa scimmia di Giada, finita misteriosamente nella savanopoli. Si organizzarono due spedizioni, una a capo di Indiana Jones, l altra di Lara Croft. Aprirono il sentiero con i frangiflutti e ci trovarono Jovanotti che cantava Safari dentro la mia testa, ma un flutto gli tagliò quella testa di merda. Con la barba ricavarono pellicce più lanose di quelle dei trisonti. Passarono quindi la notte al calduccio, fino a che un agguato dei negri non decimò la spedizione. Croft si salvò spiaccicando le sottilette craft fornitele da Ambrogio il maggiordomo portasfiga, disoccupato dopo la morte pre-timewarpana di Galliani, nei musi negroidi. Jones si salvò tramite frustate. Rimasti da soli, trombarono. La spedizione saltò inconsistevolmente. Saltarono anche le loro teste causa cacciatori di teste. Ronaldo non ne potè più, prese un lanciafiamme e diede fuoco a qualsiasi cosa poteva vedere. Le negre saettavano in lungo e in largo come torce umane, il baobab abbandonò rami e radici e divenne un ariete alla causa del fenomeno. Si diresse come un eurostar verso la banca mediolanum già semiandetasssiiiuuu, sfondò con l ariete il portone, aggirò il cerchio di Annibale, ormai cerchio di fuoco e accoppò il mago bancaro con il sottoculo. Rubò tutto per rimediare alle perdite per i fallimenti di tutti e dico tutti i locali, tranne il greco. Con la liquidità aprì il ristorante brasileiro. Entrò nel locale con una scia di ballerine/travoni. Tutti contribuirono ad allestire il locale a ritmo di samba. Si ballava todo el dias e anche la granoche. Ronaldinho e Adriano chiesero permesso di operare ai fornelli, misciarono cocktail obbrobriosi e, per risparmiare, immisero anche un po di vernice, seguendo le orme del maestro sciolto nellacido von Klappen. Subito partì il brasileirao. Juninho Paulista venne estromesso perchè paulista, Pernabucano lo stesso perchè pernabucano. Le cene post-partita duravano più delle partite e si finiva costantemente con Romario che ballava ubriaco sul tavolo. Un giorno provarono a seguire le orme di Mille gol al campetto anche Adriano e Ronaldinho sfondando otto tavoli e finendo nelle segrete di Milano, dove cerano i secreti di Ratatouille, nonchè la rifondata dai cinesi città degli uomini-talpa, veneranti un fantoccio a forma di Torricelli, nonchè la setta massonica con a capo Camomillo Denso conte di Cavour, che dopo aver unito lItalia capì il suo errore e ora cospirava per lo scisma dai terroni. Tutto era blando tra papaie e avocadi, la pianta del tè era direttamente coltivata sotto l ascella di Ronnie, quando l intero carnevale di Rio, capeggiato dal semprecarnevalante Edmundo, a guida di tremila carri fiumò dentro il ristorante. Si salvarono solo il gommone e Castorinho causa segrete e, non stiamo a pettinare le giraffe, ovviamente Ronaldo, mica può morire come un bombo qualunque. Il carro delle ballerine brasiliane, questa volta vere, fece sbavare Mauro Silva e Gilberto Silva, che che si imboscarono con due gnoccae nella silva. Lucio sgroppò, ma perse palla sulla trequarti. Il carro Bugs Bunny azzannò la pista da ballo terminando lo sballo di Romario, il carro gommone nautilò contro il muro maestro. L intero edificio collassò nelle segrete, travolgendo la Camomilla Densità e i suoi progetti separatisti; Ronaldinho salvò lui stesso e Adriano riparandosi sotto i propri incisivi. Per la ricostruzione parziale del dente ci vollero venti specialisti. Ora il carro di Ronaldo, guidato dal mago Do Nascimiento e il carro Ronaldo si trovarono finalmente a tu per con Dida, che uscì a vutu lasciando campo libero spaperando come al solito. I due carri, dirigendosi verso Dida, si scontrarono con un esplosione di lardo mai vista. Il bastardo Nascimiento fuggì prima del rataplan e ritornò a leccare i glutei a Vanna Marchi, riuscendo comunque a strappare spiccioli portafortuna dal culo del tracimante. Ronaldo bucò il suo alterego gonfiabile che spifferò in aria come una fagiano impazzito. Roberto Carlos provvide ad abbattero. Il cameramen pensò che la palla fosse rivolta a lui, quindi si scansò, in realtà la sfera si eclissò lasciando di stucco Barthez. I ravioli ravoldi Rivaldo, nonchè specialità della casa, ormai si erano freddati, ma non importa perchè la cucina fu incarrata dal carro Careca. Edmundo, dopo aver butato giù tutti i muri possibili e inimmaginabili, continuò la sfilata dei carri. Quel baghino di Ronaldo rimase come un fesso in mezzo alle macerie. Usciti da un tombino, aprendo naturalmente una svoragine nel pavimento milanesco, il Gordillo e il canotto risollevarono il morale di Ronaldo aiutandolo a fondare una catena diristoranti decenti, la McRonalds. Clonarono il teenager brufoloso dei simpson e ne piazzarono uno in ogni locale. Il suo maggior contributo era quello di versare pus nelle patatine. Ne aprì uno in piazza del duomo frequentato dai gargoyle, ingaggiando l intero staff della prova del cuoco, compresa la rubiconda Clerici col fidanzato marocchino. Stormi di obesi transumanti migrarono in massa dall america a Milano, disertando i McDonalds per i più rubicondi McRonalds. Il pagliaccio di Donald chiese i diritti a Ronald, ma la causa la vinse Ronald il figlio di Ronaldo, chiamato così proprio in onore del clown. Questo fu assoldato da Krusty il Clown al posto della scimmia che fuma perchè sapeva solo guidare ma non scrivere. Quella di Crosty era una dittatura, come fu constatato quando non permise a telespalla Bob di cenare nel ristorante africano nonostante l osso in testa. Le file globose partivano dall uscita della messa e gli obesi matrioske si moltiplicavano all infinito uscendo gli uni dagli altri, rinnovando le gesta di Alien. La stanchezza della fila li portava a larvare appassendosi. Al contrario di Ronaldo, che se si slarva dimagrisce, sti obesi divennero delle mummie grinzose che solo i cheesburger potevano farli tornare normali. La caratteristica principale delle mummie obese era la fame invincibile che li attanagliava. Il cervello era andato in pappa e lunico scopo era far lavorare le mascelle instancabilmente. Si riversarono in blocco nei McRonalds assediandoli. Le improvvisate barriere furono sbaragliate dagli zombie obesi col macete di Darkwatch tramite la consueta esplosione di vomito. La fiumana urlante prese dassalto il bancone con il teenager brufoloso che dispensava cheesburger a tutta manetta. Non faceva in tempo a farcirli con la razione di pus che gli zombie glieli levavano dalle mani, strappandogli pure quelle. Il tutto sotto gli occhi fieri dellhamburger, che gongolava al pensiero degli ottimi affari. Al contrario di quel che si pensava, la trasformazione degli obesi in mummie era irreversibile: si recarono quindi al museo egizio dove svuotarono i sarcofagi e organizzarono festini a base di rane, scarafaggi e sangue di mucca. Lorganizzatore era Andreotti, il faraone topo, già testimonial della Tre its a magic number. Le mummie ben presto si stancarono del misero banchetto, così, dopo aver impiccato Andreotti, si unirono agli zombie alla caccia di cervelli umani. Videro passare Silvio e la Moratti ma li lasciarono passare visto che le loro teste erano desolatamente vuote. Si rivide Armani Jeans e subito lo agguantarono, aprendogli la cervice cucurbitacea e sfamandosi. Momentaneamente sazi si misero in stand-by e non ruppero più i coglioni per un pò. Grazie agli zombie, il ristorante andava a gonfie carlos vele. Nonostante ciò Ronny non era soddisfatto perchè premeva alle calcagna la concorrenza del ristorante di Luigi Risotto, cuoco dei simpson. Venuto a conoscenza dell offerta speciale dieci euro e mangi quel cazzo che ti pare ma soprattutto quanto ti pare, colse la palla al balzo come Ben Stiller coi baffi nel film a vueto. Alla vista della melma entrante dalla soglia, Luigi si strappò i baffi dalla disperazione. Volente o nolente dovette portargli valanghe di cibaria, ripercorrendo le gesta di Homer all Olandese Sfrigorante: tutto a volontà, tutto a volontà. Chiamò una dozzina di trasporti eccezionali e fece recapitare il tutto direttamente nelle fauci sbavanti del controfagotto. Quando Ronaldo cominciava ad arrancare, mangiando solo otto porchette al secondo, ecco spuntare Obelix dopo ua battuta di caccia al cinghiale andata a male e quindi affamatissimo e un Bud Spenser in astinenza da fagioli da mezz ora. Risotto si strappò anche il bavaglio cominciando a fagiolare e a pappardellare. Ma non c era pec. Gerard Depardieu e Bud divoravano tutto ciò gli si parasse davanti, mantre Benigni in veste di antico romano allietava i pesi massimi decantando tutta la Divina Commedia a memoria senza riprendere fiato, interpretando con successo perfino le bestemmie onomatopeiche dei demoni flatulenti. Gli stomaci erano incontentabili. Luigi tirò fuori le anatre dallo stagno puzzolente e le sbattè nei piatti ancora starnazzanti. Ma non bastò. Giocò l asso delle riserve strategiche spiattellando nelle panze copritavolo quintali di lardo di colonnata. Intanto nelle Alpi Apuane cuochi su cuochi stavano scavando il marmo per trovare altre pecore da lardo. Il lardositume non bastava così diede da mangiare anche il cachemire. Un alessandro volta che i tavoli furono inglobati, Risotto apparecchiò direttamnte sulle panze ormai orizzontali degli obesoidi. Oltre a fallire il ristorante, in Valtellina e sul Mortirolo si stavano svuotando gli allevamenti. Nelle scodelle si stagliavano valli di sugo della Valsugana. La marmellata della Marmolada aveva allappato tutti i muri. Come ultima ratio spalancò l armadio con tutta la risotteria, vanto della casa. Poi andò a naufragare nelle risaie di Verbania e Biella, dove trovò il redivivo Gila, tornato all ovile. Infine fece i buffi per comprare tutto il riso cinese. Ronaldo sbaragliò la concorrenza visto che Risotto si lanciò dal Pirellone ponendo fune alla sua baffuta esistenza, cioffando nella panza di un obeso-machete. Alla fine le tre esagerazioni si mangiarono il ristorante e tutti i camerieri. Non ancora satolli si recarono a pescare: Ronaldo pescò se stesso e si mangiò, quindi uscì dalla sua panza come se niente fosse, andando a controllare lo stato dei McRonalds. Si compiacque quando vide i gargoyle assaporare le prelibatezze pussiane che solo lui poteva offrire. Il festante brasileiro comiciò a ballare per le vie di Milano. Subito si formò dietro di lui un trenino comprendente zombie, mummie e quantaltro. Si rivide pure il cavaliere senza testa in sella al suo destriero Ciuchino alla ricerca di una capoccia da piantare in quel collo da struzzo. La sua cecità lo portava a portare fendenti a destra e a manca in modo assolutamente casuale: decapitò nellordine obbrobri del calibro di un clone simpson, una mummia e un resuscitato scheletro di un legionario romano pestato da un pachiderma al tempo della prima venuta di Annibale. In preda al raptus il cavaliere senza testa scelse nel mazzo delle tre teste una che non centrava un cazzo, ovvero una zucca di Halloween che si trovava lì casualmente. Piazzatola nel collo e guardatosi allo specchiò divenne furioso per della cazzata commessa. Da quel giorno si aggira per la metro di Milano dove qualche tempo fa ha anche improvvisato uno spogliarello. Il livello di festanza raggiunse il picco, quindi Ronaldo decise di inaugurare con un concerto del timewarpato Merola il ristorante napoletano. Gli espositi cantavano l unico tedio che conoscevano, ovvero il ritornello di O sole mio. Per l ultimo strazio Ronaldo assoldò i migliori cuochi del mondo: Chef Tony e le sue miracle blade serie perfetta, in grado di affettare il diamante senza sforzo, Esajas il cuoco, ciao sono Claudio Silvestri il cuoco della nazionale dododeddo dada, il mitico Gianfranco Vissani, Fabio Picchi, cuoco con la barba da moschettiere precedentemente in forza a Eat Parade, la cuoca Doris, la nonna Pina e le sue tagliatelle elisir, lo chef negro di South Park, per gli amici Chef, Chopper la renna/orso aiuto cuoco di One Piece, Tony e Joe cuochi di Lilli e il Vagabondo specialisti in piatti di spaghetti al dente con polpette di carne (fanno solo quelli), lo chef Sfilatini e per concludere in dolcessa tutti i maitre chocolater della Lindor. Il menù del ristorante si presentava così molto eterogeneo per soddisfare appieno tutti i palati. Da notare che sebbene il ristorante si presenti come napoletano, non cè neanche mezzo terrone, a parte forse Choppe. La pizzeria amalfitana sfornava pizze pazze di tutti i gusti. Le indigestioni fioccavano. Il pesce era rigorosamente ammuffito e il miasmi impuzzolentiva le narici con la già puzza sotto il naso dei terroni. Il cliente che non poteva mancare, che per mangiare a strafogo gli era quasi schioppato il cuore, arrivò. Pino Daniele entrò accolto da squilli di tromba, che ritardarono perchè per prima entrò la panza, poi i baffi, poi il mandolino, poi la chitarra. Poi con quella voce mielosa che si ritrova fece capolone con gli occhiali da sole. In pratica non si può vedere. Sflippò quando al live8, accortosi che non lo pisciava nessuno in quanto conscio di essere un idiota e in quanto in concomitanza alla sua esibizione scaduta si esibivano sacri mostri del calibro del finocchio Elton John e della straordinaria reunion per una sola notte dei Pink Foyd, cosa che non si ripeterà mai più e dico mai più il mio nome è mai più il mio nome è Piero Pelù nei secoli dei secoli amen dal vangelo secondo un idiota, decise di fare la prima donna e fingendosi offeso diede forfait, anche perchè gli ottanta by pass gli consentivano di calcolare lo share del pubblico che lo seguiva e sarebbero esplosi se questi non superavano la quota di due. Così ordinò un tavolo da otto per uccidersi di cibo. I by pass esplodevano come magnun spetardando sulle teste degli espositi. Uno di questi frantumò uno dei trecento santini di San Gennaro scagliando una maledizione perpetua alla quale si unì la mummia di padre Pio. Uno Zeus centrò la siringa di un Maradona in porcellana. Venuto a conoscenza dello scempio, il pube de oro partì con una siringa gigante senza carburante, sfuggì al medico personale e al test del palloncino continuo, sapendo che Maradona era ancora capace di tutto. Si inabissò in mezzo all Oceano Atlantico. Il novello cast away fu raccolto dalla piovra obesa della sirenetta, detta Coccia, innamoratasi del figlio di puttana. I tentacobesi lo adagiarono sulla riva. Arrivò non si sa come in Italia. Doveva fare veloce a causa dei buffi che lo avevano costretto a tagliare la corda mentre ballava sulla pista con Milly. Invano l esponenzialmente ingrassato Belli e la checca Gigelmo Mariotto provarono a trattenerlo. Il micco partì alla volta di Milano trattorando chiunque. A inseguirlo cacciatori di taglie del calibro di Jango Fett e Boba Fett insieme per un excursus temporale, mezza magistratura, Padoa Schioppa, Tvemonti, che lo incolpava di essere fuggito alle bahamas col suo tesovetto. Imbarcò una cabina telefonica con due dentro, saltò Samson, ormai obeso da bar come lui, e la mise alle spalle di Shilton, già panzone bontempone all epoca, ma mai alla pari di uomo del mare Seaman. Passò per Napoli, l avesse mai fatto, e si portò dietro milioni di scugnizzi ruba rolex, cammoristi di ogni risma, venti ex mogli, vecchi che non sanno parlare l italiano, bambini con in braccio il pupazzo Ciro che dice continuamente sono Ciro, Ciro, Ciro, e alcuni col pupazzo rugoso di Ciro Ferrara in regalo coi punti della Danette Danone e buono a dire solo che fresca bontà, la Iervolino, che proclamò festa del quartiere in tutti i quartieri, il greco di torre del Greco, nonchè il daziometro Agamennone, l intera piazza del plebiscito, che gli tributò una standing bovetion, Normanni timewarpati che assaltavano Neapolis con le drakkar e con le botti di idromele, Angioini, Aragonesi, Borboni e barboni con a capo Ferdinando che gliel aveva messa in culo a Carlo Alberto, costretto poi a espatriare facendosi chiamare Carlos Alberto e divenendo, dopo otto ibernazioni, capitano della selecao e, dopo altre tre, il fantasista del Porto championsleaguato. Si sradicò anche il Vesuvio, pronto ad una nuova pompei/ercolano, per la gioia di Plinio il Giovane. Maradona giunse con l esercito nel complesso ristorantesco già messo a ferro e fuoco da zombiume vario. Così Vesuvio dovette aspettare per pompeiare la fine dell incedio. Andò a fare due parole con Etna. Maradona ritardò l azione e costruì una trincea rinnovando le gesta della prima guerra mondiale. Cannavaro arrivò in sella a Jose Toro come salvatore della patria, ma appena entrato gli si intoppò un pomodoro in bocca e fu inondato da verdura fresca. I napoletani non sopportavano che quel figlio di puttana ritardasse il ritorno all’ ovile preferendo finire la carriera con le più forti merengue, come se non avesse vinto già otto scudetti e sei mondiali. Travolto dal bonduel, capitan pizza dovette ritornare sui propri passi e se la prese con Chiellini per via dell’ arrotamento pre-europeo. Il Vesuvio non riusciva più a trattenere la flatulenza così esplose in tutta la sua lava: il magma dilagò in quel di Milano inglobando più di un’idiota. Maradona se la diede a gambe sfoderando la mini elica nascosta nel cespo e che teneva in serbo per le occasioni speciali, cioè quelle in cui era braccato dai mastini dei servizi segreti. Nonostante i barbecue, il locale si salvò grazie al cerchio magico del defunto mago, tra l’ altro combo tremenda. Al boss Ciro non andava giù che un ristorante di roba napoletana fosse mal gestito da una banda di obesi stranieri, così riunì tutta la combriccola stendendo tappeti rossi per l’ arrivo in pompa magna delle zappe originarie di Iuliano, Montero, Pessotto e Birindelli. Alla vista di cotanta zoppaggine, Ronaldo tagliò la corda e mise tre oceani tra lui e Iuliano. Li fece a nuoto ridiventando magro per la novantesima volta. Il suo fisico stava lasciandoci perché ingrassava e dimagriva in maniera stratosferica in troppo poco tempo.
Posted on: Thu, 28 Nov 2013 21:51:26 +0000

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