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UN NUOVO LEGAME TRA CIRCOLI E FEDERAZIONE Assistiamo in questo periodo ad una profonda discussione in merito alla geografia istituzionale dello Stato ed alla ridefinizione dell’articolazione delle autonomie locali. L’eliminazione delle Province dall’articolazione istituzionale e la previsione di un potenziamento di aree vaste omogenee composte da Comuni limitrofi ed affini, impone anche ai Partiti di rivedere la propria struttura. Se vogliamo far crescere una classe dirigente all’altezza dei problemi del territorio, è necessario che questa ne conosca le specificità e le caratteristiche. Solo con dirigenti profondamente radicati nei territori riusciremo a costruire un PD rinnovato e pronto a diventare forza politica di riferimento delle diverse realtà territoriali italiane. Si badi, questa proposta può provenire da Brindisi, terra variegata e caratterizzata da un intreccio di storie e tradizioni diverse, terra che abbraccia la Valle d’Itria, pezzi di territorio murgiano e parte del Salento. Immaginare coordinamenti di area vasta, così disarticolando la tradizionale struttura (Unione Regionale – Federazione provinciale – Circoli), significa porsi il problema di creare un Partito attento alle dinamiche economico-sociali delle proprie comunità e che, riconoscendo una diversità tra territori, ne garantisce il rispetto e la pari dignità. I circoli sono il cuore pulsante del Partito Democratico, il nucleo più vicino al cittadino e che ogni giorno si confronta con la realtà amministrativa e politica della comunità locale. Parole d’ordine sono: apertura, partecipazione, coinvolgimento nelle scelte, iniziativa culturale e politica. Aprire le sedi del nostro Partito in tutti i Comuni dove esse mancano diventa il punto di partenza per rilanciare il ruolo dei circoli. Il PD deve smetterla di discutere di se stesso, ed i circoli devono aprirsi ad una partecipazione più massiccia di cittadini in modo da recuperare la propria vera identità, quella di un Partito riformista nazionale e popolare che per anni abbiamo sognato ed immaginato di poter costruire nel nostro territorio. Tutti i circoli del brindisino hanno le carte in regola per ricominciare con il sostegno di una Federazione che non guardi ad essi in una dimensione burocratica, ma che costruendo un legame profondo e paritario, contribuisca a definire un quadro coerente di idee, partecipazione e coinvolgimento di tutti gli attori sociali che in tanti anni abbiamo dimenticato. Ci sono tante risorse nelle nostre sedi, nei nostri presidi di ambiente, in tutte le realtà in cui siamo presenti. Deve esserci una segreteria provinciale in grado di scardinare sistemi e logiche obsolete che impediscono la fruibilità ed il potenziamento di queste risorse, un organo esecutivo composto da persone armate di passione e coraggio, di voglia di fare, di cimentarsi nei problemi e nelle tematiche. Oggi il PD deve imparare a prescindere da logiche correntizie e da battaglie di posizionamento. La comunità dei democratici deve tornare a splendere per valori e proposte, e non per l’appartenenza a qualche gruppo organizzato al servizio di signorotti e cortigiani. Siamo un Partito, un luogo in cui si abbattono le differenze sociali ed in cui i singoli possono, tra loro, discutere alla pari. Noi dobbiamo limitarci a questo: discutere, approfondire, decidere. Con l’apporto di tutti, dirigenti, amministratori, iscritti, simpatizzanti, i quali devono essere coinvolti inaugurando una nuova stagione di iniziativa pubblica e politica, coinvolgente e partecipata, in aree tematiche diverse e guidate dalle persone migliori che abbiamo in campo in questa Provincia.
Posted on: Wed, 16 Oct 2013 09:03:05 +0000

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