Un commento del 15 novembre 2005. Nell’ultimo Consiglio - TopicsExpress



          

Un commento del 15 novembre 2005. Nell’ultimo Consiglio Provinciale, oltre l’Inceneritore da farsi a Forlì, si è parlato di Bettino Craxi e ciò, in se, è una notizia (quasi come il padrone che morde il cane). Questo è avvenuto su un ordine del giorno del Capogruppo di Forza Italia Michele De Leonardis e del consigliere dello stesso gruppo Fabio Dellamotta, estrambi ex socialisti, presentato al fine (apparentemente ingenuo) d’ottenerne un giudizio riabilitativo quale uomo politico e statista. Nella discussione le tesi in campo sono state “canoniche”: “Craxi ha fatto cose giuste e cose sbagliate. Di lui ora si occupi la storia e non più la politica”. Il prevedibile voto finale ha visto il solo sì di Forza Italia, il no dei DS, di Rifondazione comunista, dei Comunisti italiani e dei Verdi, con l’astensione di AN, PRI e Margherita; ma resta il fatto che di Craxi si è discusso, per la prima volta dopo un decennio di silenzio carico di scontata colpevolezza, all’interno di un’istituzione locale. Tutto sommato, quindi, si è trattato di un’occasione di riflessione per chi credeva di aver già chiuso un controverso capitolo della storia di questo nostro strano e meraviglioso Paese e, non meno, d’aver sepolto - con il suo corpo - anche la vicenda politica di Bettino Craxi. Una pura illusione: un fenomeno negativo e diffuso, come fu l’autofinanziamento illecito dei partiti e della politica negli anni ’80 e ’90 - peraltro ancora non debellato - non ebbe, infatti, un solo padre ma molti padri, tutti moralmente e politicamente colpevoli, defunti o viventi che siano. Il problema non è quello di santificare Craxi (che santo non fu) ma, piuttosto, di smetterla di ritenere che i dirigenti politici suoi contemporanei fossero tutti dei bianchi e alati “angeli cherubini”. Alessandro Guidi 15/11/2005
Posted on: Fri, 09 Aug 2013 09:30:20 +0000

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