Usppi: Caos all’ospedale “San Paolo” di Bari Pochi - TopicsExpress



          

Usppi: Caos all’ospedale “San Paolo” di Bari Pochi infermieri, assistenza agli ammalati a rischio, cuscini e lenzuola “portati da casa”, letti ammassati. Esplode la protesta all’ospedale San Paolo. Nicola Brescia segretario regionale dell’Usppi e Raffaele Parisi dirigente Rsu dell’ospedale barese , scrivono al sindaco Michele Emiliano. L’ultima di una lunga serie di lettere inviate “ai nostri interlocutori primari”. Spiega Brescia : “Paziente e infermiere sono due facce della stessa medaglia, la carenza nella dotazione organica infermieristica va a nocumento del benessere dei pazienti e della società, inoltre determina aggravi di spesa per le famiglie degli assistiti e per le aziende. Ma a quanto pare tutto questo non basta. Passi pure il fatto che in barba alle norme vigenti la categoria degli infermieri non sia ritenuta fondamentale per il management della nostra azienda, ma nessuno può negare che la sicurezza dei lavoratori e dei pazienti sia fondamentale”. Il rischio è il collasso di reparti già sovraffollati. Il segretario dell’Usppi Nicola Brescia così continua: “Senza un’adeguata dotazione organica, chi assiste i pazienti? E’ l’infermiere che vigila sul paziente, il primo ad allertare quando c’è una criticità, è l’infermiere che provvede ai bisogni (di ogni genere) del paziente, è l’infermiere il responsabile della corretta somministrazione della terapia, l’infermiere vive col pazienze. Invece nelle condizioni attuali l’errore non sempre è evitabile e in sanità gli errori quasi sempre causano tragedie; poi si cercherà il capro espiatorio, si darà la colpa ad una persona, alla gogna mediatica ci andrà un’infermiera, una madre di famiglia che commetterà un’imperizia”. A tutt’oggi purtroppo nessuno ha sentito il dovere di farsi carico di questo problema, anzi dal silenzio generale sembrerebbe che non ce ne siano, ma i problemi invece sono tanti. A nostro parere, in questo sistema sanitario il malato non ha la centralità che gli spetta, nella migliore delle ipotesi può trovare dei medici che nonostante tutto sanno curare la funzione biologica danneggiata (non è poco), ma la qualità di vita durante tutto l’iter per giungere alla guarigione non è adeguatamente considerata. Sovente capita che per i ricoveri si ricorra al “letto aggiunto”, al centro di una stanza da quattro letti si aggiunge il quinto letto. Si è giunti ad un punto tale che per mesi ci sono stati problemi per le forniture delle lenzuola; molti pazienti e se fosse anche un solo paziente non cambierebbe nulla, “vivono” dentro letti senza coprimaterasso con cuscini senza copricuscini”.
Posted on: Wed, 18 Sep 2013 16:05:28 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015