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oggi si discute di OGM SCIENZA IN CUCINA di Dario Bressanini Gli Ogm NON sono sterili, passando da Vandana Shiva (e Veltroni) a Nanni Moretti Dopo aver letto per l’ennesima volta qualcuno affermare che “gli ogm sono sterili” stavo per accingermi a scrivere un articolo per spiegare che questo é uno dei tanti miti che circondano gli organismi transgenici. Duro a morire tanto quanto quello della inesistente fragola-pesce. E’ una cosa che i lettori abituali di questo Blog sanno benissimo ma per chi è appena capitato qui è bene ribadire il concetto: il fatto di essere Organismi Geneticamente Modificati non implica che debbano essere sterili. Di fatto gli ogm in commercio non sono sterili né lo sono mai stati né lo debbono essere necessariamente. D’altra parte, pensateci, se fossero sterili non si parlerebbe cosí tanto di “contaminazione accidentale” no? Il cosiddetto e famigerato gene terminator che rende sterili non é mai stato utilizzato da nessuna parte, e se qualcuno afferma il contrario o é ignorante in materia o é in malafede o entrambe le cose (e se fossi in voi cambierei fornitore di informazioni ) Anzi, se ci pensate se gli ogm fossero sterili risolverebbero alla radice proprio il problema della contaminazione accidentale di chi vuole, legittimamente, ad esempio coltivare magari Mais tradizionale a fianco di un campo di Mais ogm. E infatti si sta cercando di introdurre il gene della sterilitá maschile proprio per risolvere alla radice il problema della contaminazione. Non c’é nulla di cui spaventarsi, giá oggi sulle nostre tavole arrivano vegetali sterili senza che nessuno protesti (anche perché sarebbe insensato). Le banane sono sterili ad esempio (se non ci credete vi sfido a prendere una banana e piantarla). La loro sterilitá è “naturale”, ma per altri frutti é stata generata tramite mutazioni eliminando i semi. Dicevo, mi stavo accingendo a scrivere un articolo sulla sterilitá, sulla storia del famigerato Gene Terminator (dove tra l’altro le multinazionali hanno mostrato una stupiditá galattica e capacitá di comunicazione pari a quelle dei criceti. Ma tutti questi “esperti di comunicazione” che assumono che diavolo li pagano a fare?), recuperando il materiale sulla sterilitá maschile e cosí via, quando ho letto un brano dall’ultimo libro di Antonio Pascale “Scienza e Sentimento” che riguardava proprio questo argomento. Quindi il “pippone scientifico” lo rimando ad un prossimo post e per ora lascio la parola a Pascale: Molti critici delle biotecnologie, tra i quali si annoverano i letterati puri, sono convinti, per esempio, che i contadini non possano usare i semi di una pianta Ogm perché queste sono sterili, e sono cosí costretti a dipendere dalle multinazionali che le producono.Conservo ancora svariate dichiarazioni indignate di Dario Fo (non sul teatro, come sarebbe giusto che facesse) o di Grillo o, last but not least, Mario Capanna, sulla seguente questione: i contadini non possono usare i semi, sono costretti a comprarli. Una volta, dicono, quando c’era l’età dell’oro, i contadini conservavano un po’ di seme, per esempio, di mais e lo reimpiantavano l’anno successivo. Le biotecnologie impedirebbero tutto ciò Questo concetto ripetuto, pubblicizzato, amplificato è divenuto di dominio pubblico, tanto che basta chiedere a un signore per strada cosa pensa delle piante Ogm per sentirsi rispondere: non si possono reimpiantare e costringono i poveri agricoltori a dipendere dalle multinazionali. Da qui nasce forse la necessità di conoscere (s’intende, per chi si vuole occupare delle suddette questioni) la genetica, Mendel, Strampelli e tutti i genetisti famosi. Così potremmo tranquillamente chiarire alcuni concetti e non tornarci più su.É strano che per esempio Capanna conosca a menadito i formidabili anni ’60 ma ignori la rivoluzione verde che proprio in quegli anni é partita. Perché, a parte il fatto che le piante Ogm non sono sterili, la questione è posta male: nessun contadino, dagli anni ’60 a oggi, usa conservare una parte dei semi per reimpiantarli, in quanto tutti i contadini usano piante ottenute da incroci F1 (sono più produttive, ecc. ecc.). E non conviene mettere a dimora semi “vecchi” perché questi daranno piante con caratteri recessivi e letali.I contadini dipendono dall’industria sementiera non a causa delle piante Ogm, ma a causa di (o grazie a) le piante ottenute con gli incroci tradizionali. A conti fatti, vista l’alta produttività e il reddito migliore di questi ibridi, la suddetta dipendenza non causa problemi di sorta. Eppure impazzano sulla rete gli allarmi, gli articoli, i Blog, le Email a catena di sant’antonio che parlano di “sterilitá degli ogm” e di come questi siano i “responsabili”, poiché sterili, del suicidio di migliaia di contadini indiani. L’attivista Vandana Shiva, invitata recentemente a Terra Madre, ne ha fatto un cavallo di battaglia, da anni, e in molti ci hanno creduto, e hanno fatto un “copia e incolla” di questa tesi su tutto il web. Peccato che la tesi sia falsa (mentre i suicidi sono tragicamente veri): un rapporto dell’International Food Policy Research Institute lo smentisce nettamente (leggetevi il rapporto se siete interessati). Ne avevano giá parlato Giovanni Spataro qui sui Blog di Le Scienze con La Versione (sbagliata) di Vandana, I ragazzi di BBB, Roberto Defez con Il gusto democratico per la miseria genuina: Ancora una volta domenica 26 ottobre al TG3 delle 19 in una intervista dal Salone del Gusto Vandana Shiva ha ripetuto che : “(…) i semi sterili OGM hanno causato in questi anni 100.000 suicidi tra i contadini indiani…”. Come si fa a non credere in una indiana DOC con tanto di bindi rosso tra gli occhi? Anche Anna Meldolesi, su Il Riformista, usa parole sferzanti Sia benedetto l’Ifpri. Dopo anni di chiacchiere inverosimili, spacciate per verità da tutti i mezzi di informazione, questo istituto al di sopra di ogni sospetto è andato a cercare i dati, dimostrando che il numero dei suicidi non è affatto in aumento tra i contadini indiani e che gli Ogm, comunque, non hanno alcuna colpa. Ma perché la sinistra ha preferito credere alle bugie di Vandana Shiva anziché ai numeri degli osservatori internazionali, che raccontano da tempo il successo del cotone Ogm in India? … Vandana Shiva è perennemente in tour qui in Italia, persino alla scuola estiva del Pd, perché è una donna, perché porta il sari, perché è un’affabulatrice. Pascale non é da meno: La Shiva veste con il sari e il bindi e dunque diventa ai nostri occhi la tipica indiana, un prodotto tipico da esportazione. Come se io, di origine napoletana, andassi per il mondo con indosso la maschera di pulcinella, diventerei il tipico napoletano adatto a far ridere. I prodotti tipici siffatti sono molto ambiti dai media, soprattutto funzionano nelle trasmissioni ad uso e consumo della sinistra. La sinistra da tempo ha sostituito l’idea di progresso (allora marxista) con la nostalgia o nel peggiore dei casi con il revival. Il più delle volte, però, operazioni simili, difendono, come nel caso in questione, contadini idealizzati e non in carne e ossa. Colpa della nostra angoscia di morte: più la avvertiamo più idealizziamo. In tutto questo bailamme non ci chiediamo mai se la Shiva abbia fornito dati esatti e se li abbia letti correttamente, in fondo è una laureata in fisica e dovrebbe seguire un metodo epistemologico. Così non è, la Shiva segue un metodo emotivo e ricattatorio, di sicuro poco analitico. Purtroppo noi ci eccitiamo per le dichiarazioni ad effetto ma non davanti a grafici che confutano quelle dichiarazioni. È un problema moderno: l’analisi non emoziona nessuno, la parola sì. E qui, visto l’accenno alla sinistra di Pascale, torniamo al discorso iniziale, al Blog che ho letto che mi ha fatto incavolare. A quanto pare c’é anche chi, incredibilmente, riesce a collocare l’attacco a Vandana Shiva nella lotta “Veltroni-D’Alema”. Seguite la logica perversa: Veltroni ha invitato la Shiva alla scuola estiva del Partito Democratico (tra parentesi: pure Rifkin, quello delle balle sull’Idrogeno. Per la serie “Il PD come Tafazzi”. Ma invitare qualche scienziato serio no eh?), quindi chi attacca Vandana è sicuramente un D’Alemiano. Geniale. Non bastava chiedersi se Tex fosse di destra o di sinistra, ora ci si deve anche interrogare se il cotone OGM sia Veltroniano o D’Alemiano. “Continuiamo così, facciamoci del male…” Tornando a Pascale, agli ibridi e al suo bel libro (confesso che avrei voluto scriverlo io un libro cosí, se ancora non lo avete letto correte in libreria) : non tutte le colture sono ibridi, ma anche quando non lo sono spesso conviene al contadino comperare ogni anno semi certificati, privi di virosi e muffe, puliti e della varietá messa a punto piú di recente. Comperandole dalle industrie sementiere che, tra l’altro, sono quasi sempre le stesse che producono e vendono gli ogm. Semplicemente gli conviene. I contadini non sono stupidi. Il fatto é che tutti quegli intellettuali contro i quali si scaglia Pascale spesso non hanno la piú pallida idea di come funzioni l’agricoltura moderna e cosa stanno realmente mangiando. Per cui mi sembra opportuno chiudere questo post anomalo (e un po’ incazzoso) con una citazione video di Nanni Moretti: “parlo mai di astrofisica io” ? Ecco. “Io non parlo di cose che non conosco”. Qualcuno avvisi Beppe Grillo, Dario Fo, Mario Capanna, Pietro Citati, e tutti gli altri intellettuali bersaglio del libro di Antonio Pascale. Alla prossima Dario Bressanini
Posted on: Sun, 23 Jun 2013 09:12:30 +0000

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